2022-10-03
I rapporti tra Consap e Di Maio, con tanto di fondi per la campagna elettorale
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Luigi Di Maio e Vincenzo Sanasi D'Arpe (Facebook)
Non è un caso che in questi giorni sia emerso sui giornali come tra i finanziatori della campagna elettorale del ministro degli Esteri ci fosse anche Vincenzo Sanasi D’Arpe, amministratore delegato della concessionaria per i diritti assicurativi della pubblica amministrazione. L’uscita di scena (al momento) di Luigi Di Maio dal palcoscenico politico lascia comunque una lunga striscia di polemiche. Anche nelle aziende partecipate pubbliche, dove il ministro degli Esteri in scadenza aveva saputo imporsi con abilità. Non è un caso che in questi giorni sia emerso sui giornali come tra i finanziatori della campagna elettorale di Di Maio ci fosse anche Vincenzo Sanasi D’Arpe, amministratore delegato di Consap. Il generoso contributo economico di Sanasi a Di Maio, 10.000 euro come riportato dal Fatto Quotidiano, è solo l’ultimo di una lunga serie di “onerose cortesie” che il numero uno di Consap ha in questi anni riservato all’ex 5 stelle. Infatti ogni desiderata del politico di Pomigliano è stata prontamente corrisposta da Sanasi D’Arpe usando “come attrezzo” Consap. Si tratta di un rapporto di lunga data, iniziato ai tempi in cui Di Maio era il potente ministro del Ministero dello Sviluppo Economico. Ma volendo fare un passo indietro, nell’analisi dei progetti di potere di Di Maio, si potrebbe risalire anche all’epoca dell’ultima tornata di nomine i 5 Stelle volevano imporre un’accoppiata tutta partenopea in Consap, con un presidente come Riccardo Villari e Sanasi D’Arpe amministratore delegato. L’idea fu frenato dagli altri partiti, in particolare Matteo Renzi che impose come uomo di garanzia Mauro Masi. Sanasi, infatti, dal momento della sua nomina ha instaurato un rapporto conflittuale con il suo presidente “reduce” dallo sdoppiamento della sua carica amministratore delegato e Presidente. Senza dubbio la coppia Villari/Sanasi avrebbe meglio consentito di “assistere” Napoli ed il suo hinterland, in città come Pomigliano, Frattamaggiore, quasi a voler trasferire Consap da via Yser a Roma a via Caracciolo a Napoli. Il cerchio magico dimaiano aveva ben presente il valore di presidiare Consap con la gestione dei suoi molteplici fondi ma più che altro essendo custode del Fondo Vittime della Strada. Stiamo parlando di soldi pubblici che guarda caso vengono per la maggior parte assorbiti dalla regione Campania per risarcire complesse e non sempre chiare dinamiche di incidenti causati da soggetti non assicurati o peggio causati da soggetti non identificati. In poche parole, una miniera d’oro di soldi ma al contempo di relazioni con un carrozzone di avvocati da accontentare. Non è neppure un caso che durante il governo giallorosso di Giuseppe Conte, proprio quando Di Maio era al Mise, a occuparsi di Consap era un altro pentastellato, ovvero Alessandro Villarosa che portò avanti il Fir (Fondo indennizzi Risparmiatori). Fu lui a tirare le fila lo scorso anno, ordinando quasi lavori forzati in Consap per non interrompere l’attività lavorativa neppure in agosto. Peccato che il tema abbia creato più polemiche che rimborsi. Anche se in ogni caso Villarosa era corso proprio nel 2021 a ringraziare i vertici della società controllata dal Mef. «Continuerò per tutto questo a ringraziare l’amministratore delegato di Consap, il professore Vincenzo Sanasi D’arpe».
Elly Schlein con Eugenio Giani (Ansa)
(Ansa)
La casa era satura di gas fatto uscire, si presume, da più bombole vista la potente deflagrazione che ha fatto crollare lo stabile. Ad innescare la miccia sarebbe stata la donna, mentre i due fratelli si sarebbero trovati in una sorta di cantina e non in una stalla come si era appreso in un primo momento. Tutti e tre si erano barricati in casa. Nell'esplosione hanno perso la vita 3 carabinieri e sono risultate ferite 15 persone tra forze dell'ordine e vigili del fuoco. (NPK) CC
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