2023-09-13
Michael O’Leary contro il tetto ai prezzi: «Con i tedeschi biglietti su». Adolfo Urso: non ci facciamo ricattare. Matteo Salvini: incontro a breve.Non si placano le polemiche tra il numero uno di Ryanair, Michael O’Leary e Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Ieri il vettore low cost irlandese ha annunciato importanti tagli alle tratte invernali, isole comprese, in disaccordo con le politiche del governo italiano per arginare il caro voli. Come ha spiegato ieri O’Leary, «il decreto illegale sui prezzi, che sono convinto Bruxelles sia in ogni caso in procinto di rigettare, è completamente inapplicabile e avrà l’effetto opposto». Si tratta di una norma basata «dati spazzatura, consigli falsi e inaccurati di Enac», ha detto ancora, presentando in conferenza stampa a Milano l’offerta invernale della compagnia. È, secondo il numero uno di Ryanair, «un decreto stupido e illegale, che avrà l’effetto opposto» a quello sperato, «riducendo la capacità ed aumentando le tariffe per la Sardegna e la Sicilia, fino a quando non verrà annullato dai Tribunali». Intanto, come conseguenza del decreto caro voli, Ryanair ha fatto sapere che ridurrà il suo operativo invernale anche in Sicilia (dopo averlo già fatto in Sardegna, ndr). Taglieremo «un 10% di voli domestici dalla Sicilia questo inverno e sposteremo questi voli su rotte internazionali», ha anticipato.Dal canto suo il ministro Urso non ha mostrato alcun timore nel rispondere che «l’Italia è un paese sovrano che non si fa ricattare da nessuno». Mentre il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha precisato: «Li incontrerò a breve». «L’Italia con le sue isole e le sue regioni», ha continuato O’Leary, «è stata tra i maggiori beneficiari della crescita e delle tariffe basse di Ryanair». Ora, però, con il decreto tutto questo cambierà. «Il ministro Urso ha tolto le batterie per impedirci di fare la presentazione», ha scherzato il manager riferendosi a un problema tecnico avuto durante un evento di presentazione del nuovo piano della società. «Mi sono trovato un po’ di pile, se trovate una persona che si aggira per l’Italia gliele potete riconsegnare voi?», ha ribattuto Urso alle parole dell’ad di Ryanair. «Poi se ha bisogno di un consigliere giuridico siamo disponibili ad assisterlo. Una compagnia sanzionata 11 volte dalla Autorità per la concorrenza per aver violato 11 volte le regole del mercato vada in tribunale».Ieri O’Leary non si è risparmiato nemmeno sull’operazione Ita-Lufthansa. La commissione europea «darà presto il via libera all’accordo», perché «la commissione europea dà sempre il via libera a Germania e Francia. Dopo che avrà acquisito Ita, Lufthansa ridurrà i voli e metterà prezzi anche più alti. Se Italia, Irlanda o piccoli Paesi, chiedono qualcosa, dicono “non siamo sicuri, dobbiamo approfondire”», ha ricordato ancora O’Leary, che ha smentito l’eventualità che siano le resistenze di altre compagnie aeree a determinare le lungaggini di Bruxelles. «No, dietro alla commissione europea c’è sempre il governo tedesco e il governo tedesco ottiene sempre ciò che vuole. Ecco perché la commissione approverà l’accordo, se il governo tedesco lo vuole», ha concluso.«Manterremo o addirittura aumenteremo il numero dei voli per la Sicilia, in particolare per Catania e Palermo, da Fiumicino e da Linate, e per la Sardegna», ha detto in un’audizione al Senato il direttore generale di Ita Airways, Andrea Benassi in risposta alle affermazioni di O’Leary. «Noi abbiamo garantito la massima disponibilità a capire quali sono le metodologie migliori per garantire l’applicazione puntuale» del decreto asset sul caro-voli, ha detto. Certo è che, al momento, le compagnie aeree che operano in Italia sono tutte intenzionate ad ampliare il numero dei loro aeromobili. Ita Airways, ad esempio, implementerà la flotta di 23 unità arrivando ad un totale di 94 aerei entro il 2027, Aeroitalia, intende raggiungere quota 10 aeromobili entro fine 2023, Sky Alps punta a raggiungere i 12-14 aeromobili entro otto mesi e Neos Air 9 unità entro l’estate del 2024. In più, per quanto riguarda le tratte nazionali, vi sono nuovi operatori che puntano anche su tratte meno battute. Non è mancata la copertura delle tratte Verona/Roma, Crotone/Roma e Cuneo/Roma da parte di vettori come Sky Alps, mentre Volotea ha aggiunto recentemente la tratta Napoli/Bordoaux e Aeroitalia ha ripristinato le partenze da Bergamo per Londra. Wizz Air ha implementato tre nuove rotte da Roma-Fiumicino.In più, si segnala come i nuovi operatori, oltre a crescere più rapidamente, stiano sviluppando un modello più amico dell’ambiente, orientato all’utilizzo di carburanti ecologici, con minori consumi (fino all’8% in meno rispetto a quelli tradizionali) e che volano con aeromobili innovativi che, non superando i 7.500 metri di quota, non contribuiscono all’effetto serra.Il mercato italiano del trasporto aereo, insomma, non appare in affanno. Quest’anno si dovrebbe chiudere con il record storico di passeggeri, superando il dato del 2019 di oltre 3 milioni di viaggiatori. Il numero di passeggeri sul mercato interno italiano dovrebbe essere di quasi 68 milioni contro i 64,4 milioni del 2019.
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I danesi di Vestas fermano la produzione di pale e turbine: poca domanda, costi elevati.
(IStock)
A rischio un comparto che da noi dà lavoro a 100.000 persone. L’Italia si oppone.
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Il quotidiano dei vescovi celebra il Giubileo di «omoaffettivi e Lgbt». Neanche una riga per le ostetriche che si ribellano alla proposta di Crisanti di far praticare loro gli aborti.
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Il colonnello Melosu ha raccontato di non aver soddisfatto i desiderata dei carabinieri infedeli e della Procura di Pavia. Per questo sarebbe stato accusato di falso ideologico, subendo una perquisizione in tempi record.