2020-05-24
Mentre gli italiani sono sul lastrico Gualtieri si fa adulare dalle sardine
Il ministro dell'Economia ha dedicato 50 minuti su Facebook a Mattia Santori. Nell'intervista sdraiata nessuna domanda sui ritardi degli aiuti ai cittadini, sul prestito a Fca o sul Mes, ma solo elogi al governo e a Giuseppe Conte.Si nasce Sardine e si muore acciughe. Schiacciati su quello stesso potere che si diceva di voler combattere, in nome di noi ggiovani. L'intervista via Facebook della Sardina-capo Mattia Santori a Roberto Gualtieri è stata più che sdraiata, come si dice in gergo, ma anche un po' allarmante. Perché dopo 51 minuti di semi-soliloquio del ministro dell'Economia viene il sospetto, di fronte a domande con il complimento incorporato («Siete stati molto bravi a…»), che il nuovo Fabio Fazio sia già pronto e sia proprio il compagno Mattia. Certo, l'ora è grave, dicono. Solo ieri, dopo oltre due mesi di privazioni e Stato di polizia, milioni di italiani hanno potuto riaccostarsi al rito preferito: l'aperitivo di massa all'aperto. Ma lo hanno fatto nella convinzione che il loro ministro dell'Economia sia impegnato giorno e notte nel controllare che le banche trasferiscano ai cittadini i benefici delle garanzie pubbliche e che questi non vadano tutti a noti indigenti come gli Agnelli-Elkann. Che i soldi della cassa integrazione arrivino ai lavoratori stremati e che i famosi 600 euro siano accreditati agli autonomi con le serrande giù e la partita Iva che langue. Che gli indiani di Ilva non scappino con la cassa e che i tre miliardi regalati ad Alitalia siano gli ultimi. Che l'Europa non ci omaggi di un Mes talmente conveniente che lo ha preso giusto Cipro. Che il Recovery Fund da 500 miliardi di euro proposto da Francia e Germania vada in porto e che magari si piazzi anche il colpo di poter emettere gli Eurobond, uno strumento che, con una sola moneta, dovremmo avere da circa vent'anni. E invece il tranquillo Gualtieri, venerdì scorso, decide di essere più presente sui social e di parlare ai suddetti ggiovani e si fa intervistare da Santori, la dimostrazione vivente che anche un laureato in economia e commercio può arrivare a 32 anni senza un vero mestiere (lavora per un centro di ricerche sull'energia). La Sardina parlava da casa sua e Gualtieri dal ministero. Il primo è proprio un ragazzo spigliato, infatti ha la maglietta di Pac-man e un accetto bolognese che carica in ogni modo, tanto da sembrare Lodo Guenzi. Solo che il cantante de Lo Stato Sociale sarebbe stato infinitamente più aggressivo nelle domande. Invece l'Acciughina inizia affermando che il governo Conte bis, già prima del coronavirus, non ha avuto vita facile perché «avete trovato l'Iva e lo spread alto». Ora, lo scatto delle aliquote Iva da disinnescare c'è ogni anno dai tempi di Mario Monti e di chi gli ha votato il Fiscal compact, mentre lo spread con la Germania era pochi punti sopra quota 210 ai primi di agosto, quando cadde il governo Lega-M5s, ed è allo stesso livello oggi che abbiamo un'economia che perderà l'8% nel primo semestre. Il ministro dell'Economia ne approfitta per una serie di risposte torrenziali, in cui sciorina tutto il buono che ha fatto il suo governo, tra una bozza e l'altra di decreto. Visto che parla con i famosi giovani di Facebook (che in realtà ormai è frequentato più dai loro genitori e dai loro nonni), Gualtieri inserisce termini inglesi a raffica. «Perché le politiche fiscali, fiscal…». «In Europa, stiamo lavorando sul Pilastro Uno, la digital tax». Però, purtroppo, di fronte a giganti come Google «rimangono dei loopholes, dei buchi». E se un'azienda come «la newco» Alitalia non paga, «è subito backstop» (arresto, ndr) . Poi, quando arriva l'unica parvenza di domanda su Fca, che utilizzerà le garanzie pubbliche su un prestito da 6,3 miliardi che le farà Intesa Sanpaolo, il ministro spiega che è tutto a posto, e che anche «Effsiei» (sarebbe come lui chiama il gruppo presieduto da John Elkann) dovrà restituire i soldi che prende a prestito. Sennò, anche lì, sarò subito backstop. L'unico momento un po' d'imbarazzo, per il ministro, è quando l'Acciughina parte con una confusa circonlocuzione sui «giovani che dovranno pagare» tutti questi soldi che stiamo spendendo per fronteggiare l'emergenza economica del Covid-19. «Immagino che lei si riferisca all'aumento del debito pubblico», lo interrompe a un certo punto Gualtieri, prima di fare notte (overnight) . E il ministro poi s'interroga lungamente, visto il proprio passato a Bruxelles, su come limitare il dumping fiscale sfacciato di alcuni partner europei ai danni dell'Italia. Spiega che si deve ottenere un accordo sulla digital tax per i colossi del web e sfoggia una certa competenza. Del resto, anche se non è laureato in economia, ma in lettere con indirizzo storico, ha perfezionato gli studi all'Istituto storico di San Marino.L'Acciughina, al termine, è davvero soddisfatta e lo dice anche: «Mi piace molto parlare con lei perché lei si fa le domande che avrei dovuto farle io». Tutto perfetto. Solo che Gualtieri non si è fatto alcuna domanda sul decreto Liquidità, sulla cassa integrazione che non arriva o sul Mes, il fondo strangola-Stati sul quale ha detto e fatto tutto e il contrario di tutto. E chissà in quali stanze.