2025-07-12
I jet per Zelensky passano dalla Nato. Che poi rimborsa al 100% gli States
Volodymir Zelensky (Ansa)
Trump annuncia: i Patriots americani saranno mandati all’Alleanza, che li distribuirà e ripagherà gli Usa. Al secondo giorno del summit sulla ricostruzione stipulati oltre 200 accordi. L’Italia guarda a Odessa.Meno forma e più sostanza. Decisamente più tecnica la seconda e ultima giornata della Conferenza internazionale per la Ricostruzione dell’Ucraina che si è tenuta a Roma alla Nuvola. Decine gli accordi e memorandum chiusi tra istituzioni e aziende italiane e ucraine, oltre 200 per più di 10 miliardi di euro. Il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi ha firmato un Memorandum of Understanding con Alona Shkrum, viceministro per lo Sviluppo delle comunità e dei territori per avviare «una cooperazione strategica tra Italia e Ucraina nel settore dei trasporti marittimi e dello sviluppo portuale e porre le basi per una collaborazione di lungo termine finalizzata alla ricostruzione, modernizzazione e infrastrutturazione dei porti ucraini, duramente colpiti dalla guerra». È il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica a mettere in campo un finanziamento di 2,3 milioni di euro per il monitoraggio della qualità dell’aria, tema di massima priorità per il governo di Kiev. La realizzazione di questo progetto avviato nell’ambito del Memorandum d’intesa per lo sviluppo sostenibile tra ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) italiano e ministero della Protezione Ambientale e delle Risorse Naturali dell’Ucraina «avvicinerà l’Ucraina agli standard europei». Un memorandum d’intesa è stato firmato anche dal ministro della Salute, Orazio Schillaci con il vice ministro della Salute ucraino, Edem Adamanov, per porre la basi per un sistema sanitario resiliente. Hanno firmato altri memorandum i ministeri della Disabilità, quelli dell’Istruzione, del Lavoro e della Cultura. La protezione civile italiana ha stanziato quasi 1 miliardo per l’assistenza delle migliaia di famiglie arrivate in Italia dall’inizio della guerra. Il sistema di protezione civile italiano è quello che si è preso cura dell’accoglienza» ha spiegato il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano. Ferrovie dello Stato «è al lavoro da diversi mesi con la controparte ucraina per un’evoluzione della rete ferroviaria nel Paese perché dobbiamo pensare al futuro di questa infrastruttura che è importante in una nazione così estesa». così l’ad di Fs, Stefano Donnarumma. Presente anche Acea nella due giorni. «Il gruppo guidato da Fabrizio Palermo, primo operatore idrico in Italia e secondo in Europa, ha illustrato la propria visione sul tema delle infrastrutture nella fase post bellica, in una prospettiva “build-back-better”, ovvero di ricostruzione al più alto livello aggiornato sul mercato, supportando così anche l’obiettivo di integrazione europea dell’Ucraina». Tra le banche è Intesa Sanpaolo, ha ricordato Paola Papanicolaou, Chief Divisione International Banks di Intesa, attraverso la controllata Pravex Bank «l’unica banca italiana presente e operativa in Ucraina». Fincantieri mette la sicurezza marittima come «pilastro della nuova normalità» candidandosi a guidare la ricostruzione marittima post-conflitto partendo dal porto strategico di Odessa. «Vogliamo renderlo il primo caso concreto di protezione marittima nuova generazione, dove si integrano tecnologie passive e attive a tutela delle infrastrutture critiche. Il progetto è in fase di dialogo con le autorità ucraine e potrebbe attrarre fondi europei e multilaterali» il commento dell’Ad Pierroberto Folgiero. L’Italia ha inoltre assunto il patronato di Odessa e ne restaurerà il patrimonio culturale, la cattedrale della Trasfigurazione, la Filarmonica, il museo delle belle arti. Ma mentre si chiudono accordi per ricostruire un futuro per Kiev, la guerra purtroppo continua. Mosca si trova in una posizione di forza in questo momento anche perché negli ultimi mesi si è ridotto sensibilmente il sostegno statunitense. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump proprio ieri ha spiegato: «Stiamo inviando armi (tra cui Patriots) alla Nato, poi la Nato darà quelle armi all’Ucraina. L’Alleanza rimborserà l’intero costo di quelle armi, il 100%», ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti nella stessa intervista in cui ha annunciato la possibilità di «una dichiarazione importante lunedì sulla Russia». Trump non ha fornito dettagli ma ha ribadito di essere «deluso» da Mosca: «Vedremo cosa succede nelle prossime due settimane». La sostanza non cambia per il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dal momento che «l’Ucraina continua ad essere rifornita di armi». Quanto alle dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente francese, Emmanuel Macron, e dal primo ministro britannico, Keir Starmer, su un piano che vedrebbe il dispiegamento di una forza europea di peacekeeping in Ucraina subito dopo un eventuale cessate il fuoco, Peskov ha ribadito che il possibile dispiegamento di un contingente di truppe straniere sul territorio ucraino è «inaccettabile per Mosca». Intanto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha riferito che durante il colloquio con il segretario di Stato Usa, Marco Rubio a margine della riunione dell’Asean a Kuala Lumpur, «abbiamo parlato di Ucraina. Abbiamo confermato la posizione esposta dal presidente Putin, in particolare durante il suo colloquio del 3 luglio con il presidente Trump».
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