![I dubbi sulla fine «volontaria» di Alessandra](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8xOTM4NTIwOC9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc1MTM0MTA0MH0.YXTTy5LeVu7yx7VPBVoZR6PsZy6_bCniMrHvpFeUKL4/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C0%2C0%2C0)
Ansa
- Nei carteggi fra la donna e Dignitas ci sono alcuni passaggi controversi, come quello in cui dalla Svizzera notano che una cura le ha giovato e chiedono conferme sul fatto che i dolori siano tornati e il male sia cronico. Il capo di Exit: «Ero felice per lei».
- Il fratello disperato: «Quando scoprii dov'era avvisai gli svizzeri che non era lucida, dovevano fermarsi. Confido nei magistrati».
- Il chirurgo: «La sindrome di Eagle si cura facilmente, l'eutanasia è impensabile».