![I conti in tasca a chi dà le pagelle all’Italia](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8xOTI0MTczNi9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc2MjM0MzA3N30.EI5sZV8UPjegEdcPpnkArK1pqEjVfL5Q14Il3q0kQ10/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C0%2C1%2C0)
ANSA
- Nonostante il clamoroso abbaglio con il fallimento Lehman Brothers, le «tre grandi» agenzie del rating monopolizzano i giudizi su Paesi e colossi finanziari. Quasi sempre sono pagate dalle istituzioni che devono monitorare. Fatturati in crescita anche del 17%.
- Jean Claude Juncker fa l'offeso per le critiche di Matteo Salvini e torna a minacciare: «Valuteremo la finanziaria il 15 e, nel caso, proporremo delle modifiche». La replica gialloblù: «Questa Europa alle prossime elezioni verrà licenziata».
- Le visite di Mario Draghi da Sergio Mattarella sono sempre più frequenti. Il presidente, nonostante due collaboratori dedicati, cerca consigli da chi tiene il polso dei mercati finanziari.