I dati «nascosti» in un sondaggio confezionato dall'Unione per farsi i complimenti da sé: più scontenti di noi solo i bulgari.
I dati «nascosti» in un sondaggio confezionato dall'Unione per farsi i complimenti da sé: più scontenti di noi solo i bulgari.Il record dell'euroscetticismo è passato di mano: la Gran Bretagna l'ha ceduto all'Italia. L'ultimo sondaggio di Eurobarometro, un organismo della Commissione europea specializzato nel cogliere che aria tira nei 28 Paesi, ha chiesto quanto i cittadini comunitari si sentano tali. Fiducia e ottimismo ai massimi, dicono gli eurosondaggisti. Ma non in Italia. Su 28 Paesi, noi siamo al posto numero 27. Penultimi. Ci piazziamo tra la Grecia, ventiseiesima, che si è appena sbarazzata del governo Tsipras e dei suoi sacrifici, e la Bulgaria, la nazione più euroscettica del continente, la più periferica, una delle più povere e tra quelle maggiormente segnate dall'emergenza immigrazione. Non sono ancora state eliminate le barriere di filo spinato collocate dal governo di Sofia al confine con la Grecia e la Turchia per ostacolare il passaggio dei clandestini dal Medio Oriente attraverso la rotta balcanica.Credevamo che la maggiore insofferenza si trovasse dalle parti di Londra, tra i sudditi della regina Elisabetta che non vedono l'ora di allargare il canale della Manica per tagliare i ponti con la matrigna di Bruxelles. Invece no, l'Italia di oggi che non riesce a risollevarsi dalla crisi e si prepara a una manovra finanziaria d'autunno che promette lacrime e sangue è ancora più insofferente degli inglesi. Loro non ne possono più, al punto che il nuovo premier Boris Johnson ha garantito che preferisce una Brexit senza accordo con l'Europa pur di sottrarsi agli euroricatti. Ma il clima in Italia è ancora più freddo. Il barometro europeo segna brutto tempo stabile.LUSSEMBURGO IN TESTAL'interrogativo del sondaggio suona un tantino retorico: senti di essere un cittadino dell'Unione europea? A essere pedanti, basterebbe prendere un qualsiasi passaporto che sul frontespizio riporta il simbolo dei 28 Paesi per capire che l'inchiesta è fatta soltanto per farsi rispondere di sì. Certe babysitter hanno bisogno di conferme continue. Come mi comporto? I bambini mi vogliono bene? Che cosa dovrei fare per farmi obbedire di più? E così tempestano di domande i loro pupi pensando che in questo modo le cose miglioreranno. L'Unione europea oggi sembra un concentrato di tate disperate, un collegio di tagesmutter che vorrebbero essere amate e non tollerate. I dati segnano comunque profonde differenze. Si passa dall'euroesultanza del Lussemburgo, patria di Jean-Claude Juncker, che fa segnare un 93% di sì, un 4% di no e un 3% di non so, fino alla rabbia italica: 57% di sì, 41% di no e 2% di incerti. Al secondo posto dietro il Lussemburgo si piazza la Germania di Angela Merkel e della neoeletta presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Nella parte alta del tabellone si trovano, tra gli altri, Spagna e Portogallo oltre a numerose nazioni medie e piccole. Sotto la media si situano Romania, Francia, Croazia, Regno Unito, Repubblica Ceca. E appunto le tre cenerentole: Grecia, Italia e Bulgaria, le nazioni più deluse e le meno aiutate dall'Europa.«Mai così bene» Il sondaggio, secondo chi l'ha promosso e organizzato, gronda ottimismo. La macchina dell'europropaganda è in piena attività. Complessivamente si registra «un forte aumento della percezione positiva dell'Unione europea da parte dei cittadini in tutti i settori, dall'economia allo stato della democrazia». I risultati del sondaggio, a detta di Bruxelles, «sono i migliori registrati nel periodo successivo all'indagine Eurobarometro del giugno 2014, condotta prima dell'insediamento della commissione Juncker». Come dire che ci voleva l'arrivo di Ursula von der Leyen per riportare un po' di sereno sui cieli d'Europa dopo la gestione del burocrate lussemburghese.La fiducia aumenta in 20 Stati membri su 28. Ma chi sfoggia grandi entusiasmi non sono Paesi importanti, quanto Stati minori come Lituania, Danimarca ed Estonia. Riscontri positivi anche a Cipro e Portogallo. Sul futuro dell'Ue i più ottimisti si trovano in Irlanda, Danimarca, Lituania e Polonia; all'estremo opposto si trovano gli inglesi, naturalmente, e i francesi. Oltralpe l'ottimismo è precipitato dal 50%, che già era una quota risicata, al 45%. La situazione EconomicaMa l'europropaganda non può nascondere il malcontento che riguarda la situazione economica. Il 49% degli europei la giudica buona e il 47% negativa: le opinioni dei cittadini comunitari sono spaccate esattamente a metà. I più soddisfatti sono coloro che vivono in Paesi piccoli e per giunta sono paradisi fiscali: Lussemburgo (94%) e Paesi Bassi (90%). Loro sì che godono per le valanghe di soldi che arrivano nelle loro casse dalle economie specializzate nella vessazione fiscale di cittadini e aziende. Ma se ci si sposta nell'Europa meridionale, la percezione si capovolge. Le opinioni più negative sull'economia europea si registrano in Grecia (appena il 7% di ottimisti), in Croazia e Bulgaria (entrambe al 20%), in Italia (22), Spagna (26) e Francia (29). È un continente spaccato a metà, diviso tra chi scivola verso il Sud e chi costruisce un'Unione berlinocentrica sempre più indifferente al malcontento che cresce.
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