
La Casa Bianca congela 2,2 miliardi di sovvenzioni, dopo che l’università si era rifiutata di rinunciare all’estremismo politico e di adottare criteri meritocratici nelle assunzioni. L’ex presidente Obama scende in campo e invita altri atenei a ribellarsi.La Casa Bianca ha annunciato il congelamento di 2,2 miliardi di dollari in sovvenzioni pluriennali e di 60 milioni di dollari in contratti pluriennali all’Università di Harvard. «Le molestie contro gli studenti ebrei sono intollerabili. È ora che le università d’élite prendano sul serio il problema e si impegnino in un cambiamento significativo se vogliono continuare a ricevere il sostegno dei contribuenti», ha dichiarato la joint task force che combatte l’antisemitismo. La decisione è stata presa dopo che lunedì il presidente dell’università, Alan Garber, ha rifiutato di adottare le necessarie riforme per «mantenere il rapporto finanziario di Harvard con il governo federale». Tra le modifiche richieste, di porre fine ai suoi programmi di diversità, equità e inclusione; di adottare un sistema di assunzioni e ammissioni basato sul merito, di ridurre il potere di docenti e amministratori che l’amministrazione repubblicana ha definito «più impegnati nell’attivismo che nella ricerca accademica». L’università «non rinuncerà alla propria indipendenza né rinuncerà ai propri diritti costituzionali», ha invece risposto Garber. Non accetta di mettere in atto politiche universitarie più mirate e strategiche per combattere a fondo l’antisemitismo. Nelle ultime tre settimane, oltre 800 docenti del campus avevano sottoscritto una lettera indirizzata ai vertici universitari, chiedendo di opporsi «agli ordini all’amministrazione Trump» che ne limitano l’indipendenza.«La dichiarazione odierna di Harvard rafforza la preoccupante mentalità di diritto acquisito, endemica nelle università e nei college più prestigiosi del nostro Paese, secondo cui gli investimenti federali non comportano la responsabilità di far rispettare le leggi sui diritti civili», è stata la reazione della task force, annunciando il congelamento. Già a fine febbraio l’unità operativa aveva fatto sapere che avrebbe esaminato gli oltre 255,6 milioni di dollari di contratti tra Harvard, le sue affiliate e il governo federale. «Harvard è stata il simbolo del sogno americano per generazioni», ricordava la segretaria all’Istruzione Linda McMahon, usando parole dure contro l’incapacità dell’ateneo «di proteggere gli studenti nel campus dalla discriminazione antisemita, promuovendo al contempo ideologie divisive a discapito della libera ricerca». In questo modo, affermava, «ha messo seriamente a repentaglio la sua reputazione. Harvard può rimediare a questi torti e tornare a essere un campus dedicato all’eccellenza accademica e alla ricerca della verità, dove tutti gli studenti si sentano al sicuro». L’università aveva tollerato diverse manifestazioni pro Palestina, accettando anche tre settimane di «accampamenti di solidarietà» prima di prendere provvedimenti. Un anno fa studenti attivisti pro Hamas avevano tolto la bandiera americana sostituendola con quella palestinese. Sempre a febbraio era stata annunciata la visita della task force ai dieci campus che hanno subìto episodi antisemiti dall’ottobre 2023. Tra questi, la Columbia University che a differenza di Harvard ha accettato di approvare i cambiamenti chiesti, come rivedere i programmi di studi sul Medio Oriente, mettere in pratica regole per le proteste studentesche, vietare l’uso delle mascherine che sono utilizzate allo «scopo di nascondere la propria identità».I funzionari di Trump hanno anche provveduto a revocare i visti di oltre 525 studenti, docenti e ricercatori di oltre 80 università e college statunitensi. Secondo la Cnn, in alcuni casi si trattava anche di presunto sostegno a organizzazioni terroristiche.Contro il congelamento dei finanziamenti si è espresso l'ex presidente Barack Obama, ex studente alla Harvard Law School. «Harvard ha dato l’esempio ad altre istituzioni di istruzione di alto livello, respingendo un tentativo illegittimo e maldestro di soffocare la libertà accademica e adottando misure concrete per garantire che tutti i suoi studenti possano beneficiare di un ambiente di ricerca intellettuale, dibattito rigoroso e rispetto reciproco. Speriamo che altre istituzioni ne seguano l’esempio», ha scritto su X.«Invece di ispirare una condanna universale, l’olocausto del 7 ottobre ha innescato un’ondata globale di antisemitismo. I campus dell’Ivy League sono diventati una serra per veleni», ricordava invece poche settimane fa il segretario alla Salute Robert F. Kennedy, Jr. «Il presidente Trump ha ordinato al suo governo di usare ogni strumento costituzionale per sradicare questa erbaccia divisiva».
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Un caraibico e un nero accoltellano i passeggeri a Cambridge, due sono in pericolo di vita. Il governo per ore non ha rilasciato dettagli sull’etnia degli assalitori.
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Da 20 anni al fianco di Fazio a «Che tempo che fa», la sua comicità è spesso stantia e banale, eppure resta celebrata con un’enfasi un tantinello sopra le righe. Passata dalla cattedra delle scuole medie alla tv, Luciana Littizzetto ha il difetto di tirare bordate pure a gente comune.
Hartmut Rosa (Getty Images)
Secondo il sociologo Hartmut Rosa, l’avversario politico non è più un interlocutore ma un nemico da far tacere. La fede e la Chiesa ci possono aiutare a mantenere la capacità di ascolto.
Luca Palamara (Getty Images)
L’ex magistrato Luca Palamara: «Grosso, leader del comitato anti riforma, mi tira in ballo per il “vecchio sistema opaco” del Csm e dice che è già stata fatta pulizia. Dovrebbe essere più prudente. Probabilmente ignora come siano stati nominati i suoi prossimi congiunti».






