2023-10-10
Hamas: «Ogni bomba è un civile giustiziato». Dispersi due italiani
Il bilancio delle vittime degli attacchi supera quota 900. E ora si teme per i 130 ostaggi. I terroristi escludono di fare scambi.Mentre il Mossad è sotto accusa, l’Egitto parla di allarmi ripetutamente ignorati. Ma il primo ministro fa da scudo ai suoi.Lo speciale contiene due articoli.Le immagini del festival, gli spari, la fuga, le urla, i video dei cadaveri usati come trofeo. Dopo i primi due giorni di choc, ora si ha il tempo e la lucidità di rendersi conto, di guardare davvero a cosa è accaduto e cosa sta accadendo al popolo israeliano. Difficile capire che di fronte al fondamentalismo, di fronte al terrorismo, anche l’esercito e l’intelligence più preparati del mondo possono dirsi fallibili. Il bilancio delle vittime dell’attacco di sabato a Israele, iniziato con l’assalto a un rave con migliaia di ragazzi continua a salire drammaticamente. Un portavoce di Zaka, un gruppo di volontari che si occupa di resti umani dopo attacchi terroristici e altri disastri, ha spiegato ai media ebraici che il bilancio delle vittime è aumentato notevolmente, poiché le squadre israeliane sono riuscite a scacciare gli uomini armati di Hamas dalle comunità lungo il confine e a recuperare le vittime.Sono oltre 900 finora gli israeliani morti nel giorno dell’inizio dell’aggressione di Hamas. Il ministero degli Esteri israeliano ha rivelato che 1.000 civili e soldati israeliani sono stati uccisi dall’inizio dell’operazione nella Striscia di Gaza. I soldati israeliani finora morti sul campo sono 85. Il ministero della Salute invece continua ad aggiornare il bilancio dei feriti: 2.616 fino ad adesso, 578 di questi ricoverati, di cui, 157 in condizioni gravi. Ogni giorno aumentano anche gli Stati che rivendicano concittadini dispersi o morti: 12 i morti inglesi, nove gli americani. Al Messico risultano disperse due persone, alla Thailandia 12. Non si hanno numeri, ma si ha il forte sospetto che tra gli ostaggi o i dispersi ci siano anche alcuni tedeschi e francesi, oltre a un russo morto, quattro argentini deceduti e cinque scomparsi. E purtroppo nemmeno gli italiani sono esenti dal conteggio. Due risultano infatti tra i dispersi. E il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, conferma: «Due concittadini con doppio passaporto non rispondono all'appello».Oltre ai numeri ci sono le storie. Come quelle di chi è sopravvissuto alla strage del Nova Music Festival nel Kibbutz Re’im, il sobborgo della città di Ofakim, nel Sud di Israele. I cadaveri recuperati lì sono 260 (750 i dispersi). La ricostruzione di quanto è accaduto è da brividi. L’attacco al festival è iniziato intorno alle 7 del mattino, la maggior parte delle persone probabilmente non era molto lucida. Inizialmente, i partecipanti alla festa hanno sentito una forte esplosione, che hanno interpretato come un altro sporadico attacco missilistico a Sud di Israele. Ma poi le esplosioni si sono fatte più forti e costanti, per circa cinque minuti. A quel punto gli organizzatori hanno spento la musica e la polizia ha cominciato a invitare i circa 5.000 partecipanti a fuggire. Da lì a poco il caos. In arrivo c’erano i terroristi a bordo di camioncini, bandiere di Hamas e fucili imbracciati. Hanno cominciato a sparare all’impazzata. «Sembrava l’inferno», raccontano alcuni testimoni. Molte donne sono state violentate accanto ai cadaveri dei loro amici, alcune subito dopo sono state giustiziate. Uno dei sopravvissuti, poco dopo la strage, è tornato sul posto a cercare i suoi amici. È rimasto sconvolto. Troppi i corpi, soprattutto di giovani donne, massacrati a terra, freddi, dilaniati e ricoperti di sangue e polvere. Le carcasse delle auto forate dai proiettili e distrutte dalle granate si possono ancora vedere dalle immagini riprese con i droni che hanno sorvolato l’area. Molte le testimonianze raccolte negli ospedali. «La cosa che desidero di più è svegliarmi da questo incubo, dimenticare tutto quello che è successo. Era una festa bellissima... dal paradiso all’inferno, in un secondo», dice un ragazzo.Disperato il padre di Noa Argamani, la giovane donna che è stata rapita dai miliziani di Hamas al Festival, protagonista di un video raccapricciante che ha fatto il giro del mondo. Ma il terrore non è finito, perché dopo gli stupri i saccheggi, le torture che il commando di Hamas ha condotto porta a porta dalle 6 del mattino di sabato 7 ottobre nell’operazione «Diluvio al-Aqsa», rimangono 130 ostaggi, un centinaio si trovano detenuti a Gaza, altri 30 invece sono nelle mani dei jihadisti. Non solo perché non si fermano neanche gli attacchi contro lo Stato d’ Israele. Nuovi razzi da Gaza colpiscono il Sud, scrive il Time of Israel. Piovono missili anche su Tel Aviv, a dirlo un’italiana che ha raccontato in un video pubblicato sui social di essere bloccata insieme ad altre persone nell’aeroporto di Ben Gurion, dove nel pomeriggio un razzo lanciato dalla striscia di Gaza è caduto fortunatamente senza provocare danni né vittime. Un portavoce dell’autorità aeroportuale di Israele ha spiegato che il razzo è stato intercetto dai sistemi di difesa aerea. L’aeroporto non ha subito interferenze sulla sua operatività. Ma come si vede dai video diffusi dai social, ci sono anche alcuni italiani bloccati in Israele. «Siamo nel rifugio sotto l’aeroporto, perché c’è un attacco missilistico», testimonia l’italiana: «Siamo terrorizzati», annuncia tra le lacrime prima di riferire, sempre sui social che a breve potrà tornare in Italia con un volo notturno. Tutto questo sembra essere solo l’inizio perché Hamas ha escluso di negoziare per lo scambio di prigionieri. E ha minacciato: «Giustizieremo un civile israeliano per ogni nuovo bombardamento su civili senza preavviso». <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/hamas-dispersi-due-italiani-2665861170.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="il-cairo-007-israeliani-avvisati-tel-aviv-falso" data-post-id="2665861170" data-published-at="1696890798" data-use-pagination="False"> Il Cairo: «007 israeliani avvisati». Tel Aviv: «Falso» La reazione all’attacco di Hamas non spegne le polemiche in Israele per il naufragio dell’intelligence considerata tra le più preparate del mondo, che non ha saputo prevedere, o sapere, quello che stava per accadere. Ad aggiungere un elemento di mistero al giallo del fallimento del Mossad e dello Shin Bet, quanto affermato da una fonte dei servizi segreti egiziani a The Times of Israel. Secondo questa fonte, l’intelligence egiziana, che spesso esercita una funzione di mediazione tra il governo di Tel Aviv e Hamas, aveva avvertito ripetutamente gli israeliani che «qualcosa di grosso» stava per accadere, ma la notizia non deve aver convinto il Mossad a prendere le necessarie contromisure. I funzionari israeliani si sarebbero concentrati sulla Cisgiordania e avrebbero minimizzato la minaccia proveniente da Gaza. Il governo di Benjamin Netanyahu, ricordiamolo, è composto da sostenitori dei coloni ebrei della Cisgiordania, che hanno chiesto un giro di vite sulla sicurezza di fronte alla crescente ondata di violenza degli ultimi 18 mesi. «Abbiamo avvertito», ha detto il funzionario dei servizi egiziani, «che un’esplosione della situazione sarebbe stata imminente e sarebbe stata grande. Ma gli israeliani hanno sottovalutato questi avvertimenti». Lo Shin Bet, ricordiamolo, è l’agenzia di intelligence per gli affari interni dello Stato di Israele, mentre il Mossad è responsabile della gestione della raccolta di intelligence nelle operazioni all’estero. Sin dal giorno dopo l’attacco sono state molto forti le polemiche per la falla nei servizi di sicurezza israeliani: «L’incapacità dimostrata dall'intelligence e dagli apparati di sicurezza in Israele di evitare l’attacco di Hamas», dice all’Adnkronos Lorenzo Vidino, direttore del Program on extremism della George Washington university, «è un fallimento epocale, che avrà inevitabilmente conseguenze a livello dei loro vertici. Sebbene sia presto per capire le dinamiche, quanto accaduto sembrerebbe anche la conseguenza di scelte politiche visto il dislocamento di buona parte delle forze israeliane nei territori, lasciando così scoperto il fianco a Gaza. È un fallimento talmente epocale che avvicendamenti appaiono molto probabili sia a livello politico e ancora di più di servizi. Molti capi saranno assolutamente rimossi». Il capo del Mossad è David Barnea. L’Iran intanto respinge le accuse riguardo a un coinvolgimento negli attacchi di sabato. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, come riporta Isna: «Non interferiamo nei processi decisionali di altri Paesi, inclusa la Palestina», dice Kanani, aggiungendo che la resistenza palestinese ha la forza e la capacità necessaria per decidere di difendere i palestinesi e i propri diritti. «L’operazione a sorpresa di Hamas», dichiara in una nota la missione iraniana alle Nazioni Unite, «è stato il più grande fallimento delle organizzazioni di sicurezza di Israele. Quindi stanno cercando di giustificare il loro fallimento, attribuendolo alla potenza dell’intelligence e alla capacità organizzativa dell’Iran».Ieri, in serata, il primo ministro israeliano, Netanyahu, ha voluto in qualche modo difendere i suoi 007 in un momento delicato, rimandando al mittente la versione egiziana. Le notizie di presunti avvertimenti provenienti da funzionari egiziani su un’imminente offensiva «sono errate e false», «una completa menzogna». «Non è arrivato alcun avvertimento preliminare dall’Egitto», si legge nella dichiarazione, «e il primo ministro non ha parlato né incontrato il capo dell’intelligence egiziana, né indirettamente né direttamente».
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.