2021-07-17
Alberto Gusmeroli: «Con il nuovo erario mai più redditometro»
Il vicepresidente della commissione Finanze alla Camera spiega i pilastri della riforma delle tasse: «Bisogna creare un rapporto diverso fra fisco e cittadini. In arrivo ampliamento della flat tax, taglio dell'Irpef e stop all'Irap. Niente Imu sulle case occupate».Stop ad accertamenti induttivi (redditometro), via alcune tasse come l'Irap, sì all'introduzione di una no tax area tra i 10 e i 12.000 euro e all'ampliamento della mini flat tax oltre i 65.000 euro e un cambio di passo nel rapporto fra contribuenti e Agenzia delle entrate, in base al quale i cittadini leali con il fisco dovranno essere premiati. E dunque, secondo Alberto Gusmeroli, vicepresidente della commissione Finanze alla Camera, la riforma fiscale si baserà sui principi della riduzione delle tasse e della semplificazione di uno dei sistemi più complicati al mondo. Partiamo capendo le tempistiche. Vista l'approvazione delle linee guida, quali sono le prossime tappe per la riforma fiscale?«Adesso la palla è in mano al governo. Le commissioni Camera e Senato hanno redatto le linee guida e sulla base di queste il governo realizzerà la legge delega».Ed entro quanto deve essere presentata?«In teoria il 31 luglio (data stabilita all'interno del Pnrr, ndr) dovrebbe arrivare la proposta di legge delega che poi dovrà fare tutto l'iter parlamentare».Il testo definitivo fiscale quando potrebbe arrivare?«Non saprei. In ogni caso la riforma decorrerà dal 1° gennaio 2023».Cosa si devono aspettare i contribuenti dalla riforma fiscale?«La mission è chiarissima: riduzione della tassazione perché è troppo alta e rappresenta un freno alla crescita economica, la semplificazione dato che anche con l'avvio della fattura elettronica nessun adempimento è stato tolto ai contribuenti, ai professionisti e alle imprese. Il terzo obiettivo è il riequilibrio nel rapporto fisco-contribuente, basta con il pregiudizio che tutti siano evasori e basta trattare tutti allo stesso modo, per esempio evitiamo le sanzioni per errori formali se non c'è stata evasione d'imposta». In tema di riduzione delle tasse, quali saranno tolte o riviste?«Sicuramente l'Irpef rappresenta un aspetto importante. Abbiamo previsto il taglio all'Irpef sul ceto medio, tra cui dipendenti e pensionati. Ci sarà anche una no tax area fino a 10/12.000 euro. Questo permetterebbe a oltre 10 milioni di contribuenti su 42 milioni di non fare più la dichiarazione dei redditi e, siccome già adesso non pagano Irpef, potrebbe addirittura non costare nulla, anzi creare ricchezza, con il grande vantaggio che i contribuenti risparmierebbero in burocrazia e nel costo della redazione della dichiarazione dei redditi. Altra misura importante è lo stop all'Irap. Questa tassa può essere tagliata per milioni di piccole attività economiche con soli 3 miliardi di euro, peraltro già attualmente stanziati in bilancio. Inoltre, in base ai lavori della commissione, non ci dovrà essere nessuna patrimoniale. Esistono già in Italia e sono delle stangate, superiori alla media europea, pensiamo all'Imu per oltre 20 miliardi annui che bisognerebbe almeno per giustizia abolire sulle case occupate, inagibili e sugli immobili commerciali sfitti».All'interno del testo guida della riforma c'è anche la proposta di legge della Lega sulla rateizzazione dell'acconto di novembre. L'aspetto interessante è che l'introduzione di questa misura costerà zero al governo«Sì, quando insieme al presidente della commissione Finanze alla Camera, Luigi Marattin, ho chiesto a Istat che, a sua volta, ha chiesto a Eurostat, il costo della misura, ci ha risposto che non costava nulla. Ed è proprio per questo che noi chiediamo che la proposta della Lega sia attuata subito in modo da evitare che anche questo novembre gli italiani abbiano la solita stangata degli ultimi 50 anni, invece di sei rate nel 2022». In tema evasione cosa prevedono le linee guida?«Cambia completamente l'approccio, perché si andranno a premiare i contribuenti leali con il fisco. E spingendo su riduzione delle tasse e semplificazione il sommerso emergerà, come per la mini flat tax fino a 65.000 che in due anni ha portato a un vero e proprio boom di partite Iva. Inoltre, basta con gli accertamenti induttivi (redditometro) ma sì a quelli analitici». Ma ultimamente si stava studiando un modo affinché l'Agenzia delle entrate potesse costruire un redditometro ad hoc per ogni cittadino, come si spiega?«Nel nostro documento abbiamo scritto di abbandonare i sistemi induttivi. Chiaro poi che se esce una legge delega in linea con il documento fatto in commissione Camera Senato, l'Agenzia delle entrate credo dovrà prenderne atto, d'altra parte anche loro hanno interesse a non aumentare il contenzioso e a sistemi fiscali semplici. mDate le 800 leggi italiane, spesso sovrapposte e indecifrabili, fanno sicuramente fatica come il cittadino a raccapezzarsi».
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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