2018-08-06
Guida pratica alle misure del decreto Dignità
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Oggi il rush finale al Senato dopo l'approvazione delle commissioni. Ecco cosa prevede il testo: deroghe per le maestre non laureate, tornano i voucher e sparisce lo split payment (ma solo per i professionisti). Arrivano le multe per chi delocalizza e restano i bonus fiscali alle assunzioni.Lo speciale contiene quattro articoli Il decreto Dignità, che è sbarcato in seconda lettura al Senato e che oggi alle 11 arriva in Aula, era stato approvato dalla Camera lo scorso 2 agosto alle 11 di sera. In assemblea a Montecitorio il provvedimento ha incassato 312 sì, 190 no e 1 astenuto. «Abbiamo vinto il primo round, ce l'abbiamo fatta, e senza la fiducia», aveva commento il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. «Ora c'è il Senato, lì i tempi sono più ridotti». Il premier Giuseppe Conte invece ha parlato di «un primo importante passo in avanti per la lotta al precariato, il contrasto all'azzardo e la semplificazione fiscale». Da venerdì le commissioni Finanze e Lavoro di Palazzo Madama hanno lavorato senza sosta, nominando come relatori Enrico Montani della Lega e Susy Matrisciano dei 5 stelle. «L'obiettivo è chiudere martedì (domani 7 agosto, ndr)», aveva detto sabato sera il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli interpellato dai giornalisti prima dell'avvio della seduta delle commissioni Finanze e Lavoro sui circa 700 emendamenti al decreto. Senza fiducia? «Assolutamente sì, anche perché al Senato la fiducia non ha nessun senso perché non si guadagna tempo». Con il decreto «diamo una spallata al precariato dei record e diamo ossigeno a imprese e professionisti con meno burocrazia». Ma sono in tanti a credere che la fiducia sarà necessaria visti i tempi stretti. Ecco le principali misure del nuovo testo del decreto. Bonus per assunzioni stabili:prorogato per il biennio 2019-20 il bonus assunzioni al 50% dei contributi fino gli under 35 (non solo per gli under 30 come previsto dalle vecchie norme). Lo sconto vale per tre anni, tetto massimo 3.000 euro. Dovrebbe favorire 62.000 nuove assunzioni nel biennio. Più assunti nei centri per l'impiego: le Regioni dovranno dedicare una quota delle loro nuove assunzioni a rafforzare gli organici dei centri per l'impiego. Contratti a termine più brevi e costi, tornano le causali: massimo 24 mesi per il tempo determinato, dopo i primi 12 scattano le causali, senza di esse il contratto diventa automaticamente stabile. Ogni rinnovo a partire dal secondo ha un costo contributivo aggiuntivo dello 0,5%, escluso il lavoro domestico. Ridotte da cinque a quattro le proroghe. La stretta vale anche per i contratti a termine in somministrazione, esclusi i portuali. Regime transitorio fino al 31 ottobre: la stretta non si adotterà subito ai contratti in corso, ma scatterà da novembre. Fino al 31 ottobre rinnovi e proroghe di contratti in corso potranno essere firmati secondo le vecchie regole. Sale indennità di licenziamento, anche in conciliazione: in caso di licenziamento illegittimo le indennità passano da un minimo di sei a un massimo di 36 mensilità. Aumenta l'indennità anche in sede di conciliazione (3-27 mesi). Voucher fino a dieci giorni per turismo, agricoltura ed enti locali: esteso a piccoli alberghi e strutture ricettive del turismo fino a otto dipendenti (non più cinque) l'utilizzo dei nuovi voucher, di durata massima dieci giorni, anziché tre. Come già previsto potranno essere utilizzati come forma di pagamento per il lavoro di pensionati, disoccupati, studenti fino a 25 anni e percettori di forme di sostegno al reddito. Semplificato l'utilizzo per l'agricoltura. Multe a chi delocalizza: sanzioni da due a quattro volte i benefici per le aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti. Meccanismo di recapture per l'iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti. Scatta la revoca anche per gli aiuti legati a impatti occupazionali davanti a un taglio del 50% dei posti di lavoro. Gioco “nuoce alla salute" e obbligo tessera sanitaria: logo «no slot» per chi elimina le macchinette, tessera sanitaria obbligatoria per giocare, come per le sigarette, e scritta, anche sui Gratta e vinci, «il gioco nuoce alla salute». Tra le novità anche un maggiore aumento del Preu per finanziare il bonus assunzioni. Inasprite le sanzioni per chi viola il divieto di pubblicità sul gioco d'azzardo, che dal 2019 anche per le sponsorizzazioni: previste multe del 10% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità, da un minimo di 50.000 euro. Salvi i contratti in essere per non più di un anno. Modifica su temi fiscali: stop al trattenimento diretto dell'Iva da parte dello Stato per i professionisti. Il calo del gettito è coperto sempre dal rincaro del Preu sui giochi e da fondi Mise e Mef. Rinviate le scadenze dello spesometro. Entra nel decreto anche il rinvio dell'obbligo di fattura elettronica per i benzinai al 1° gennaio. Stop società sportive dilettantistiche a scopo di lucro:abolita la disciplina voluta dall'ex ministro Luca Lotti con l'ultima legge di bilancio che consentiva di esercitare lo sport dilettantistico anche a scopo di lucro. Scuola regolare con maestre diplomate:Le maestre con diploma magistrale ante 2001-2002 potranno comunque insegnare, a dispetto dello stop arrivato dal Consiglio di Stato. La norma originaria viene modificata prevedendo la proroga dei contratti fino al 30 giugno 2019 (con la trasformazione però a tempo determinato anche dei contratti stabili) e un concorso straordinario. Eliminato il limite di 36 mesi per i precari. Compensazione crediti-debiti: Con un emendamento a firma Simone Baldelli (Forza Italia), è stata concessa a imprese e professionisti la possibilità anche nel 2018 di compensare le cartelle esattoriali con i crediti fiscali con la pubblica amministrazione. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/guida-pratica-al-decreto-dignita-2592693045.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="split-payment-abolito-ma-solo-per-i-professionisti" data-post-id="2592693045" data-published-at="1757909715" data-use-pagination="False"> Split payment abolito ma solo per i professionisti Il decreto dignità contiene anche delle disposizioni in materia fiscale. Gli articoli 10, 11, 11bis e 12 del testo riguardano rispettivamente redditometro, spesometro, fatturazione elettronica per le cessioni di carburante e split payment. Quanto al primo, si tratta di una revisione dello strumento che il Fisco usa per determinare il reddito presunto del contribuente in base alle spese da esso sostenute. L'accertamento, che secondo la legge già vigente scatta solo in caso di scostamento tra reddito dichiarato e reddito accertato superiore del 20%, con la nuova norma avrà il filtro del parare dell'Istat e delle associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori. Dunque, si tratta di una maggiore tutela per le persone fisiche.Per facilitare la comprensione ai lettori, La Verità ha chiesto delucidazioni a Rosanna Acierno, dottore commercialista e revisore contabile che si occupa di contenziosi in materia fiscale. Sul redditometro, «che non è altro che una tipologia di accertamento utilizzata dall'Agenzia delle entrate nei confronti dei contribuenti persone fisiche, il decreto prevede un nuovo aggiornamento dei coefficienti presuntivi basato sul costo della vita». In realtà già da un paio d'anni l'Agenzia delle entrate lo usava pochissimo perché molto lungo come procedimento e poco vantaggioso sul piano del recupero di imposte evase. «Per lo spesometro, che è l'obbligo per i titolati di partita Iva di trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute, in realtà si tratta di una proroga». Nel testo si legge che «la comunicazione dei dati relativi al terzo trimestre 2018 non debba essere effettuata entro il mese di novembre 2018 (in applicazione dell'art. 21, comma1, del decreto-legge n. 78 del 2010), bensì entro il 28 febbraio 2019». Novità anche per la fatturazione elettronica del carburante, con il rinvio al primo gennaio 2019, previsto dall'art. 11-bis, della decorrenza dell'obbligo della fatturazione elettronica per la vendita di carburante a soggetti Iva presso gli impianti stradali di distribuzione. Quanto allo split payment (cioè il trattenimento diretto dell'Iva da parte dello Stato nel rapporto con i propri fornitori) è stato abolito ma solo per i professionisti (ovverosia per chi è iscritto a un albo, quindi sono esclusi ad esempio gli imprenditori non iscritti a un albo). <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/guida-pratica-al-decreto-dignita-2592693045.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="tutte-le-regole-del-ritorno-dei-voucher" data-post-id="2592693045" data-published-at="1757909715" data-use-pagination="False"> Tutte le regole del ritorno dei voucher Giphy Il decreto Dignità ha visto il ritorno dei voucher, voluto con forza dalla Lega e introdotto in sede di conversione alla Camera, con una serie di disposizioni volte al fine di regolare le prestazioni occasionali. Per capirci meglio, la tipologia di ticket rimane la stessa introdotta dal governo Gentiloni, ma si allarga a turismo, agricoltura ed enti locali. I nuovi voucher saranno incassabili anche agli sportelli postali, saranno utilizzabili da imprese agricole fino a cinque dipendenti, da strutture alberghiere e ricettive del turismo fino a otto dipendenti e, come abbiamo detto, dagli enti locali. Per servirsene sia i prestatori che gli utilizzatori dovranno registrarsi nel sito dell'Inps e i primi dovranno autocertificare la propria condizione all'atto della registrazione. Nel settore agricolo, in particolare, è stato introdotto l'obbligo per il prestatore di autocertificare la non iscrizione, nell'anno precedente, negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli. Secondo la norma, l'utilizzatore può «versare le somme dovute per l'attivazione del contratto di prestazione occasionale anche attraverso un consulente del lavoro». Per quanto riguarda i dati che l'utilizzatore deve comunicare almeno un'ora prima dell'inizio della prestazione «si amplia il novero dei soggetti che sono tenuti a comunicare la data di inizio e il monte ore complessivo presunto […] comprendendovi non solo l'imprenditore agricolo, ma anche l'azienda alberghiera o la struttura ricettiva che opera nel settore del turismo, nonché gli enti locali». Per loro «si amplia l'arco temporale di riferimento della durata della prestazione, che non deve essere superiore a 10 giorni (in luogo dei 3 giorni attualmente previsti per gli imprenditori agricoli)». L'art. 2-bis del decreto specifica che «nel settore agricolo il limite massimo di quattro ore continuative di prestazione può essere commisurato con riferimento al suddetto arco temporale, anziché alla singola giornata». <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/guida-pratica-al-decreto-dignita-2592693045.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="deroghe-per-le-maestre-non-laureate" data-post-id="2592693045" data-published-at="1757909715" data-use-pagination="False"> Deroghe per le maestre non laureate Cambiano le norme in fatto di scuola, con la deroga per le maestre con diploma magistrale ante 2001-2002 e quindi prive di laurea. Nonostante sia arrivato lo stop del Consiglio di Stato, le suddette potranno comunque insegnare. La norma originaria viene così modificata prevedendo la proroga dei contratti fino al 30 giungo 2019, con la trasformazione però a tempo determinato anche dei contratti stabili e soprattutto un concorso straordinario. Per l'immissione in ruolo procederà così: la metà dei posti vacanti verrà attinto dalle graduatorie, mentre l'altra metà tramite concorso, attingendo prima alle graduatorie dei concorsi banditi nel 2016 e poi procedendo, appunto, con il concorso straordinario. Esso sarà riservato ai diplomati magistrali e ai laureati in scienze della formazione primaria. Il decreto-legge elimina anche il limite dei 36 mesi per gli insegnanti precari, chiesto dall'Europa, e del personale della scuola a partire dal settembre 2016. Il fine delle nuove norme è quello di salvaguardare la continuità didattica nell'anno scolastico 2018/2019, altrimenti messo a repentaglio dall'applicazione della sentenza dell'Adunanza plenaria n.11 del 2017 con la quale il Consiglio di Stato aveva dichiarato appunto il diploma magistrale titolo non sufficiente per l'inserimento nelle graduatorie a esaurimento (Gae) del personale docente. Ricordiamo che le graduatorie permanenti dei docenti sono state trasformate in Gae dalla legge finanziaria 2007 che aveva fatto salva l'inclusione nelle medesime di determinate categorie di soggetti già in possesso di abilitazione e, con riserva del conseguimento del titolo di abilitazione, di quanti, alla data della sua entrata in vigore, stessero già frequentando alcuni corsi abilitanti speciali. Tornando al provvedimento in essere, esso disciplina anche la copertura dei posti nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria. Il concorso straordinario per titoli e prova orale, presenta varie analogie con il concorso previsto per il reclutamento del personale docente nella scuola secondaria.
Jose Mourinho (Getty Images)