2024-08-10
Kiev attacca ancora. Mosca reagisce su un supermercato
Ucraina, effetti dell'attacco russo su un centro commerciale nella regione del Donetsk il 9 agosto 2024 (Ansa)
L’offensiva ucraina a Kursk si allarga, evacuate 20.000 persone. Crosetto: «No a ogni invasione». Gazprom: «Il gas aumenterà».Due incursioni fanno un’invasione? Per la Treccani online si può definire invasione «l’ingresso nel territorio di uno stato da parte delle forze armate di uno stato belligerante, per compiervi operazioni belliche, con o senza l’intenzione di occuparlo stabilmente». E in Russia, ieri, oltre ad mandare avanti per il quarto giorno consecutivo i combattimenti nella regione meridionale di Kursk, forze ucraine hanno attaccato anche una base militare nella regione di Lipetsk, a 438 chilometri a Sudest di Mosca. La risposta russa peggiore è stata un raid nel Donetsk, Ucraina orientale, nel quale sono morte almeno 12 persone. E così ha gioco facile il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, a dire che questo attacco ucraino in territorio russo «allontanerà sempre di più la possibilità di un cessate il fuoco». L’escalation, insomma, è evidente, ma Unione europea e Stati uniti per ora fischiettano e non fanno le pulci a Kiev su come usa le armi occidentali.La giornata di guerra in Russia è cominciata con un blitz notturno nel cuore della nazione guidata da Vladimir Putin. L’obiettivo colpito con successo dai droni di Kiev è una base area a Lipetsk, quasi a metà strada tra il confine ucraino e Mosca. E oltre 300 chilometri da Kursk, ovvero dall’obiettivo della prima incursione in territorio russo. Nella base colpita ieri, secondo le autorità militari di Kiev, ci sarebbero abitualmente Su-34, Su-35 e Mig-31 ovvero il meglio dei caccia russi. Gli ucraini non hanno specificato quali obiettivi sarebbero stati distrutti, ma hanno raccontato che è stato sicuramente centrato un deposito di bombe aeree, scatenando ovviamente un grande incendio. Dal canto loro, le autorità locali russe hanno confermato l’attacco, ma solo su una non meglio precisata «centrale di energia», e hanno aggiunto che 416 famiglie dei paesi vicini sono state fatte sfollare. Per il quarto giorno consecutivo, i soldati di Kiev hanno portato la guerra a Kursk e nel Sud della Russia. Fonti militari russe sostengono che gli invasori nelle ultime 24 ore avrebbero perso 280 soldati, quattro carri armati e 23 veicoli blindati. Sono mezzi forniti dai Paesi Nato, con il vincolo di usarli solo in Ucraina? Ancora non è dato saperlo. Intanto almeno Crosetto non si nasconde dietro un dito. Il ministro della Difesa italiano ha ricordato a Radio Rai che «nessun Paese deve invadere un altro Paese e dobbiamo mantenere questa linea anche in questo caso. Il nostro tentativo è di dire che deve cessare l’attacco russo e ripristinare le regole del diritto internazionale, non quello di vedere un conflitto che diventa ancora più duro, che si sposta sul territorio russo». E l’esponente di Fratelli d’Italia ha concluso che «questo (attacco, ndr) prevederà un ulteriore peggioramento della Russia sul fronte ucraino e quindi allontanerà sempre di più la possibilità di un cessate il fuoco, che è la precondizione per un percorso di pace». Tornando alla regione russa di Kursk, gli invasori ribattono ai comunicati ufficiali dei russi sulle loro perdite militari affermando di aver costretto 20.000 persone a scappare dalle loro case. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, abilmente, su Telegram ieri ha ringraziato i soldati al fronte parlando solo di «resistenza agli invasori» ed esprimendo il desiderio che «la guerra finisca il prima possibile con una pace giusta e duratura». Insomma, almeno a parole non cavalca alcuna invasione e mantiene un profilo basso, nonostante non sia certo nelle sue abitudini. Poi ci sono quelle che la vecchia Unione sovietica avrebbe definito, banalizzandole, «provocazioni». Ieri Mosca ha fatto sapere di aver respinto il tentativo di sbarco da parte di un gruppo di sabotaggio e ricognizione della Marina ucraina a Capo Kinburn, nella regione di Mosca. «Fino a 16 sabotatori a bordo di due motoscafi e protetti da due imbarcazioni di supporto antincendio hanno tentato di atterrare sulla riva». Metà dei sabotatori sarebbero saltati su un campo minato e gli altri sarebbero stati uccisi «con armi leggere». In totale pare che i morti siano dodici. Colpiti nell’orgoglio, e forse anche un po’ a sorpresa, i russi ieri comunque non si sono limitati a difendere. L’esercito di Mosca ha intensificato le operazioni per riprendere il controllo del Donetsk, a cominciare dai villaggi di Sergeevka e di Ivanovka. Mentre negli ultimi due giorni l’aviazione ha intensificato i bombardamenti sulla regione di Sumy, dove la polizia ucraina ha dovuto mettere in sicurezza non meno di 20.000 persone. Non hanno invece avuto scampi 12 civili ucraini (una quarantina i feriti) che ieri si trovavano al supermercato di Kostyantynivka, nel Donetsk, centrato dalle bombe di Mosca. L’episodio ovviamente è gravissimo e si prevede che avrà strascichi diplomatici. E in una giornata così non poteva mancare anche la giusta dose di terrorismo economico da parte della russa Gazprom, che ha fatto sapere che l’attacco ucraino a Kursk sta già portando ad aumenti di prezzo del gas. L’incursione dei militari di Kiev ha portato al momento alla perdita del controllo della stazione di misurazione di gas di Sudzha, dove passa il gasdotto per l’Europa. «Gli eventi nel distretto di Sudzha hanno già portato a un forte aumento dei prezzi del gas naturale e liquefatto in Europa ed è solo estate», ha detto il rappresentante del colosso russo Serghei Kupryanov. Neppure Gazprom riesce a parlare di «invasione» e preferisce parlare di non meglio precisate «eventi».
Francesca Albanese (Ansa)
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