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La nuova frontiera dello scontro di genere è la toponomastica. La campagna di «Vanity Fair»: «Mettiamo nomi femminili».
In uno dei suoi ultimi libri, Rosso e Nero, lo storico reatino demoliva la vulgata sulla seconda guerra mondiale, ma avvertiva: «Occhio al nuovo kitsch politico di destra e di sinistra».