2024-04-23
Green deal all’ultimo atto: a Strasburgo poco dibattito e c’è il rischio di imboscate
Il commissario lituano Virginijus Sinkevicius (Ansa)
Il Parlamento europeo apre la plenaria finale prima dello scioglimento, ma i tempi di discussione sono contingentati. Su imballaggi e agricoltura l’attenzione dell’Italia.Siamo arrivati all’ultima plenaria della legislatura. Saldi di fine stagione. La tre giorni e mezzo di Strasburgo rappresenta l’ultima occasione per chiudere le partite avviate dalla Commissione a trazione socialdemocratica, prima coordinata da Frans Timmermans e ora dal lituano Virginijus Sinkevicius. Così già stamattina il Parlamento europeo discuterà e poi voterà sulla revisione delle regole di bilancio concordate già con il Consiglio. Dovrebbe raccogliere la maggioranza dei voti. Gli eurodeputati si pronunceranno in procedura legislativa ordinaria sulla parte preventiva del «patto di stabilità» e in procedura di consultazione per il resto della riforma.Dopo il voto del Parlamento le nuove norme saranno adottate dal Consiglio ed entreranno in vigore già per la preparazione delle leggi di bilancio 2025. Bene, verrebbe da dire. Fino a un certo punto, perché la discussione sarà risicata e formale. Nulla che possa portare un contributo e un miglioramento. E probabilmente sarebbe stato difficile il contrario nel caso specifico. Diverso invece per gli altri appuntamenti sensibili. L’agenda della plenaria è stata imbottita all’inverosimile, così per gli altri quattro temi caldi si tirerà dritto limitando lo spazio per gli emendamenti e pure per la discussione. Si tratta di quattro provvedimenti che rappresentano altrettanti tasselli chiave del pacchetto di norme meglio conosciuto come Green Deal: il regolamento Ecodesign (Espr) e le direttive Corporate social due diligence (Csddd), Ambient air quality e quelle sul packaging. Una lunga lista di termini inglesi che toccano il futuro dell’industria italiana. Tra questi sarà da seguire con estrema attenzione il regolamento sugli imballaggi. Le nuove norme, che riguardano anche i rifiuti, hanno passato lo scoglio degli Stati Ue, con un ok all’unanimità dei 27 all’intesa con il Parlamento europeo raggiunta a inizio mese. Le deroghe sul riuso e sui divieti alla plastica monouso hanno scongiurato uno tsunami su vari comparti, soprattutto dell’agroalimentare. Nonostante i miglioramenti, però, il provvedimento imballaggi rimane un testo fortemente penalizzante per l’Italia. Restano, ad esempio, numerose perplessità a partire dal settore ortofrutticolo su cui l’approccio europeo introduce norme confusionarie e impone restrizioni nel mercato interno, gravando sulle imprese. Soprattutto, manca il voto finale della plenaria dell’Europarlamento, che potrebbe creare altre spaccature o inattese contromosse a colpi di emendamenti, anche da parte del fronte socialista. Nel draft dell’agenda, alla fine della mattinata di oggi è previsto il voto sulla proposta di Maria Spyraki (Ppe) relativa alla classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele, mentre domani si vota con la relazione della belga Frédérique Ries sul regolamento Ue imballaggi (Packaging and packaging waste regulation). Insomma, l’ultima discussione - in attesa del via libera finale del Consiglio Ue - dei testi su cui era stato raggiunto l’accordo con gli Stati membri del 4 marzo confermato il 19 marzo dalla commissione Ambiente, sanità e sicurezza alimentare (Envi) con 63 voti a favore, nove contrari e tre favorevoli. Vedremo se ci saranno nuove mine. Speriamo di no, perché il tempo per disinnescarle sarebbe troppo. Così come poco sarà il tempo da dedicare a un altro pilastro dell’Ue: le politiche agricole. L’11 aprile scorso è arrivato il via libera del Parlamento all’attivazione della procedura d’urgenza per approvare la semplificazione della Pac proposta dalla Commissione Ue, in risposta alle proteste dei trattori. Gli eurodeputati si sono espressi a favore dell’iter legislativo accelerato con 432 voti a favore, 155 contrari e 13 astensioni. Si sono opposti solo la Sinistra europea e il gruppo dei Verdi, oltre a una trentina di membri dei Socialisti e democratici e i non iscritti (tra cui la delegazione del Movimento 5 stelle). Le proposte per modificare l’architettura green della Pac sul tavolo - dalla flessibilità sugli obblighi su colture e maggese per accedere ai fondi Pac alle esenzioni dei controlli per le piccole aziende agricole inferiori a 10 ettari - si concretizzeranno solo domani. La revisione della Pac che l’esecutivo Von der Leyen ha messo sul tavolo per rispondere alle proteste del mondo agricolo prevede di eliminare completamente la destinazione di «una quota minima di terreno coltivabile ad aree non produttive» dallo standard 8 delle «Buone condizioni agronomiche e ambientali», cioè terreni incolti. Gli Stati membri sono invece tenuti a «istituire un eco-schema» che offra un sostegno agli agricoltori «per mantenere una parte dei terreni coltivabili in stato non produttivo o per creare nuovi elementi paesaggistici» (come siepi o alberi). In questo gli agricoltori saranno «specificamente ricompensati per queste aree non produttive». Con queste premesse, non ci si aspetta battaglie. Resta però l’amaro in bocca per aver strizzato il dibattito e stressato la macchina parlamentare all’inverosimile. Qualche protesta in più da parte dei deputati non sarebbe stata male. Purché non quelle targate Pina Picierno per chiedere il microfono e leggere lo Scurati pensiero.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.