La Aspesi intervista un uomo che lamenta di non poter tornare in Italia dopo l’approvazione della legge anti Gpa: «La madre nella nostra famiglia non c’è, non usiamo mai quel termine. Ci sono due padri».
Siccome avversa Trump, il magnate torna buono alla sinistra perché si ribella all’«autoritarismo» del presidente Usa. Di colpo dimenticate tutte le accuse di questi mesi: il braccio teso letto come saluto romano, la tecno-destra nera e gli attacchi a Mattarella.
Per difendere Stefano Massini da una censura che non esiste, l’editorialista di «Repubblica» si lancia in una invettiva furiosa contro i «nuovi Pavolini» di Fdi. E spaccia per martiri Fabio Fazio, Corrado Augias e Roberto Benigni: tutti in onda, ben pagati, qualcuno pure in Rai.
Tra editoriali e ospitate tv, è delineato l’identikit del pontefice sognato dalla sinistra. L’ala Luca Casarini-Corrado Formigli spinge per il «pontefice da campo». Il clan «Repubblica» lo vuole anti sovranista. Avanza il partito pro donne.
Da cronista impegnata partita dal Sud a vertice dei telegiornali Rai, senza mai lasciare il fianco dei «rossi» del momento, su tutti D’Alema. Ha spesso litigato con i comici che la sfottevano, sempre con i colleghi con i quali si è trovata in competizione.