2020-04-15
Gli studiosi litigano sui contagiati. Il consulente di Conte resta isolato
Walter Ricciardi insiste nel difendere le vecchie linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità basate su dati cinesi e smentite dalle ricerche più recenti. Per lui è giunto il momento di dare le dimissioni.Come in tutte le guerre anche in questa contro il coronavirus Covid-19, la prima vittima è la verità. Abbiamo i presidi della retorica contro le «fake news», con tanto di task force installate prima alla Rai e poi a Palazzo Chigi. Ma proprio non si vuole fare i conti con una mastodontica contraddizione - diciamo così - all'ombra degli oltre 20.000 morti in Italia. Per la quasi totalità degli scienziati italiani e le riviste scientifiche internazionali - e lo si sa da metà marzo - gli asintomatici sono il principale vettore di contagio, «oltre l'80% degli infetti». Per il professor Gualtiero Walter Ricciardi, membro del board dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ordinario di Igiene all'Università Cattolica e dal 24 febbraio consulente cardine del ministro alla Salute, erano solo «il 4-5%». Chi ha ragione?Il governo Conte da oltre due mesi persegue la linea dei tamponi soltanto ai malati conclamati, osservando pedissequamente i dettami dell'Oms, che a sua volta si baserebbe sui dati non veritieri forniti dalla Cina. Detto con il massimo rispetto, soprattutto per le vittime di questa guerra, che sia il caso di parlare di dimissioni? Riavvolgiamo il nastro. Il 23 marzo scorso, 290 - duecentonovanta - tra responsabili di istituti di ricerca e scienziati italiani, cioè il top dei nostri ricercatori riconosciuti in tutto il mondo, rivolgono un appello al governo e ai governatori regionali. Scrivono che in base ad analisi matematiche sull'epidemia gli asintomatici sono oltre «l'80% del totale degli infetti». Aggiungono: «I soggetti non sintomatici o lievemente sintomatici di fatto rappresentano la sorgente principale di disseminazione del virus tra nella popolazione», quindi «le attuali strategie di contenimento basate sull'individuazione dei sintomatici non sono sufficienti» a fermare il contagio.E sollecitano, per individuare gli «untori» involontari, cioè gli infettati senza segni della malattia ma contagiosi, l'esecuzione allargata di test diagnostici mirati innanzitutto alle categorie a rischio. Per eseguire i quali mettono a disposizione le loro competenze e i loro laboratori capaci di processare grandi quantità di campioni, «a costo zero». Concludono che ci sono già test commerciali affidabili. Insomma, se si vuole, si fa in poco tempo. Punti decisivi di una strategia per il contenimento dell'epidemia ma anche per il ritorno graduale alla normalità. Attenzione alle date.Qualche giorno prima, il 19 marzo, tre immunologhe di primo piano del Cnr - Luisa Bracci Laudiero, Diana Boraschi, Maria Rosaria Coscia - sulla base di uno studio pubblicato da Science e soprattutto sull'indagine epidemiologica fatta a Vo' Euganeo (asintomatici dal 50% al 75% dei contagiati) avvertono: «Il tampone è utile per avere informazioni immediate, ma non è sufficiente per individuare focolai nascosti» e il fenomeno degli asintomatici «sembra essere responsabile dell'enorme diffusione del virus». Propongono anche loro il ricorso massiccio ai test sierologici. Ecco invece cosa affermava il professor Gualtiero Walter Ricciardi: «Chi ha dato indicazioni di fare i tamponi anche alle persone senza sintomi ha sbagliato», rampognando il Veneto «perché ha derogato all'evidenza scientifica» e non ha rispettato le linee guida dell'Oms, riprese dal decreto del ministro della Salute del 21 febbraio, ovvero: i test vanno fatti «solo su soggetti sintomatici in presenza di due caratteristiche: il contatto con Covid-19 accertati e la provenienza dalle zone rosse» (dal Corriere della Sera del 27 febbraio). Ricciardi precisa: il 95-96% dei contagi è provocato dai sintomatici, «resta un 4-5%, una percentuale molto bassa in cui, come sapevamo, anche chi non ha sintomi può trasmettere il virus. Ma il 4-5%, sui grandi numeri che caratterizzano la diffusione del coronavirus, rappresentano un'insidia significativa» (dal Sole 24 Ore del 22 febbraio). Come evitare l'insidia di incontrare un asintomatico che neppure tossisce o starnutisce? «Lavarsi spesso e bene le mani» raccomanda (dal Secolo XIX del 22 febbraio). Ma da dove vengono queste «evidenze scientifiche»? A quanto pare dai dati errati o falsi forniti dalla Cina all'Oms, in cui gli asintomatici avevano una presenza marginale. Secondo la rielaborazione di quei dati da parte di un'equipe internazionale, pubblicata dal British medical journal pochi giorni fa, semplicemente prima della chiusura di Wuhan il 23 gennaio l'86% dei casi non era stato denunciato, ben 4 su 5 contagi sono stati provocati da infettati dal coronavirus con pochi o senza sintomi.Delle due l'una. O i 290 scienziati italiani hanno preso una sbronza colossale. Oppure forse sarebbe opportuno che il professor Ricciardi considerasse l'opportunità delle dimissioni. O che qualcuno le pretendesse, insieme, per finire, o per cominciare, a quelle del ministro della Salute, Roberto Speranza.Post scriptum. A proposito di «fake news», sul sito del ministero della Salute, versione aggiornata all'11 aprile, tuttora si legge la risposta «certificata» dall'Istituto superiore della Sanità: «La principale via di trasmissione del virus, secondo l'Oms, in base ai dati disponibili, avviene attraverso il contatto stretto con persone sintomatiche. È ritenuto possibile, sebbene in casi rari, che persone nelle fasi prodromiche della malattia, e quindi con sintomi assenti o molto lievi, possano trasmettere la malattia».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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