
Con Emanuele Orsini, viale dell’Astronomia si allontana dal cieco ecofanatismo di Bruxelles. L’energia del futuro è quella nucleare. Con la sfida dei nuovi modelli di infrastrutture.L’entrata a gamba tesa del ceo di Eni, Claudio Descalzi, sul tema dell’auto elettrica, con toni insolitamente abrasivi, indica che ormai, nel mondo imprenditoriale, l’insofferenza verso la cieca politica di Bruxelles è arrivata al livello di guardia. «Le auto green sono una questione insulsa e ridicola. Una minoranza in Europa ci sta uccidendo», dice il manager che non a caso insiste sulla «minoranza» a sottolineare il divario tra la stretta cerchia di burocrati ideologizzati e le imprese europee avvitate in una lenta agonia.Peraltro già Confindustria, di cui Eni è un socio importantissimo, segna un cambio di linea con l’arrivo nel nuovo presidente Emanuele Orsini il quale, nell’intervento alla presenza del premier Giorgia Meloni e di gran parte le governo, ha parlato di politiche ambientali autolesionistiche e di «un Green deal impregnato di troppi errori che mettono a rischio l’industria», sottolineando che la «decarbonizzazione inseguita anche al prezzo della deindustrializzazione è una debacle». Inoltre ha messo in guardia dal rischio di «regalare» il mercato europeo dell’auto elettrica alla Cina.L’insofferenza verso le politiche ambientaliste esasperate di Bruxelles appare forte anche dentro l’associazione di categoria Confindustria elettricità futura, l’associazione di tutte le aziende elettriche italiane, che il prossimo 14 ottobre, in una assembla straordinaria appositamente convocata, potrebbe sfiduciare il presidente Agostino Re Rebaudengo, considerato dai soci non più in linea con le nuove strategie di mix energetico. A dar fuoco alle polveri, prima di Confindustria, è stato uno dei principali imprenditori italiani, il vice presidente esecutivo della Pirelli Marco Tronchetti Provera. In occasione del «Sustainable future day: mobilità e infrastrutture 2024», il manager ha parlato delle politiche del Green deal come di una «follia», di «idiozie e fesserie». Duro l’attacco all’élite dei burocrati europei: «Degli ignoranti ideologizzati stanno creando un danno enorme, perché dobbiamo fare tutto elettrico quando sappiamo benissimo che non abbiamo le materie prime e le batterie e l’energia solare non la possiamo raccogliere se non con pannelli che non vengono dall’Europa e che le turbine per le pale eoliche in Europa non siamo in grado di farle».Una delle poche soluzioni per uscire dall’impasse è il nucleare di nuova generazione e quello dei micro reattori. Ma anche su questo, il mondo imprenditoriale, compatto, se la deve vedere con l’ideologia ambientalista che oggi impone alle imprese italiane di pagare l’energia il 40% in più della media europea. Orsini ha sollevato con forza il tema, parlando di scelta «strategica» che consentirebbe all’Italia di liberarsi dalla dipendenza dal nucleare francese.Ansaldo nucleare sta lavorando, in collaborazione con altre aziende, allo sviluppo di small modular reactor per individuare la migliore soluzione tecnologica che possa consentirne la realizzazione dai primi anni del prossimo decennio. Secondo un documento di Ambrosetti, sono una settantina le aziende italiane operative nel nucleare all’estero.Secondo quanto risulta a La Verità, un gigante come Leonardo punterebbe a entrare nel business degli small modular reactor, in base a un’intuizione dell’ad Roberto Cingolani per rendere possibile un importante scatto in avanti nella sovranità energetica.L’energia atomica sarà sempre più indispensabile per le industrie tech impegnate nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Google sta valutando di utilizzare energia proveniente da centrali nucleari per alimentare i data center dell’azienda. Microsoft, tra i principali partner di OpenAi, ha annunciato un piano per ottenere elettricità da uno dei reattori di Three Miles Island in Pensylvania, in modo da rispettare i propri impegni sulla riduzione delle emissioni inquinanti.Intanto anche un Paese come il Kazakistan, che ha le più grandi miniere di uranio, sta pensando di aprire una centrale nucleare per ridurre l’impatto ambientale delle estrazioni.
Emanuele Orsini (Ansa)
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