2023-07-14
«Giusto ripristinare il 4 novembre»
Sarà la Festa dell’unità nazionale e delle forze armate. Una vittoria per il comitato dell’ufficiale in congedo. Pasquale Trabucco: «Ora spero che si decida di chiudere scuole e uffici».Il 12 luglio il Senato ha approvato il Ddl per il Ripristino del 4 novembre, provvedimento che prevede una denominazione nuova della Legge 260 del 1949, nella quale la data era indicata soltanto come «Festa dell’unità nazionale», mentre ora si aggiungerà «e delle Forze armate». Dopo cinque anni di sforzi l’idea del movimento animato dall’ufficiale in congedo Pasquale Trabucco, presidente del Comitato nazionale per il ripristino della festa del 4 novembre, vede una prima vittoria. «Si può finalmente parlare di ripristino della giornata», dichiara Trabucco raggiunto al telefono, «non più una ricorrenza da celebrarsi la prima domenica del mese di novembre, bensì nel giorno esatto, ovvero quello della vittoria sull’impero austro ungarico del 1918». Soddisfatto? «Possiamo definirla una mezza vittoria ma importante, in quanto dal 1977 non si era mai arrivati in aula con un Ddl, ma solo col prossimo passaggio alla Camera si potrebbe completare il disegno di legge estendendo al provvedimento anche gli effetti civili (ovvero con la chiusura di scuole e uffici, ndr), mentre la questione economica paventata dalle opposizioni è pretestuosa». Sarebbe compensata da un effetto celebrativo? «Esattamente, potremmo dire quasi turistico se fosse ben comunicato lo spirito della festa, si potrebbero aprire caserme e basi come una volta, sarebbe i un investimento fatto per creare valore, soprattutto nei giovani, che la cronaca dipinge come persi tra i social in un mondo vacuo e talvolta pericoloso. Per questo desidero fare un appello alla presidenza della Repubblica e alla presidenza del Consiglio, al ministro della Difesa Crosetto e alle Camere nel momento in cui discuteranno questa proposta, di chiedere la reintroduzione degli effetti civili». Alla votazione c’è chi si è astenuto come il M5S e chi è uscito dall’aula come il gruppo delle Autonomie… «Pessimo segnale», commenta Trabucco, «a parte il Pd che si è detto contrario agli effetti civili ma ha votato a favore, non votare un provvedimento come questo dimostra lontananza dai reali valori che il 4 novembre rappresenta. Vorrei ricordare al M5S che le Forze Armate italiane si battono anche per il loro 15% e alle Autonomie che il 20 maggio mi trovavo al cimitero austriaco di Brunico (B«) per onorare i soldati austriaci. Perché le guerre finiscono, la pace si conquista e i confini vanno difesi e onorati». Tecnicamente come trovare una sorta di copertura economica? «Si potrebbe attingere alla Legge 937/77 e recuperare il giorno di festività soppressa destinato al 4 novembre con una compensazione, sempre considerando che un popolo che non conosce la propria storia non può dirsi tale». In Senato c’è chi ancora è lontano dal riconoscere il valore del 4 novembre? «I fatti parlano da soli perché l’astensione del M5S , oltre l’uscita dall’aula del gruppo delle Autonomie, è stata insensata, tuttavia ci sono stati anche interventi appassionati, come quello del senatore Roberto Menia (Fdi), la cui famiglia ha origini istriane. Senza una festa che li celebri rischiamo dimenticare i nostri caduti, e i giovani non possono capire quale immenso valore abbiano i diritti di cui godono oggi e che spesso danno per scontati». In questi cinque anni abbiamo assistito anche a iniziative provenienti da diverse parti politiche, ma non hanno raggiunto lo scopo… «Vero, iniziative nate su spinta del Comitato e in maniera trasversale, come ho raccontato nel libro L’ombra della vittoria. Il Fante tradito, ma alcune, come quella di Fratelli d’Italia che da mesi chiede di dare gli effetti civili al 17 marzo, non sembrano coerenti, poiché tale data non fu considerata idonea neppure da re Vittorio Emanuele II, che da regnante di Sardegna, approvando un disegno di legge del Senato, proclamò la nascita dello Stato italiano assumendone la guida, ma mai concedendo effetti civili per quel giorno».
Jose Mourinho (Getty Images)