Vladimir Putin e Donald Trump durante l'incontro tenutosi nel 2017 a margine del G20 di Amburgo (Ansa)
Mosca ha accettato la proposta di un vertice tra i due leader. Mentre lo zar frena su un possibile tavolo con l’omologo ucraino (ancora «mancano le condizioni»), Donald esige un trilaterale dopo il tête-à-tête.
Un report dell’Iw di Colonia raccomanda prudenza nella reazione ai dazi: «L’accordo asimmetrico è meglio delle ritorsioni. Coi dazi al 15% 67 miliardi di costi, ma in caso di reazioni si sale a 210». Sconfessata la foga barricadera di Macron e del Pd.
Svizzera a caccia dell’intesa: sul tavolo perfino la carta Infantino. Si cerca un approccio meno classico alla trattativa: il presidente Fifa è vicino a Trump.
La Commissione sempre più surreale: «Patti non vincolanti». Sale il rischio rappresaglie e manca la dichiarazione congiunta.
Annunciato un rialzo a breve, ma secondo Bruxelles i semiconduttori fanno parte dei beni «tassati» al 15%. L’esperto: «Le aziende europee dovranno consorziarsi».