2025-08-08
La «riunione di condominio» del M5s tiene in vita il campo largo in Toscana
Al referendum online partecipano in 2.568, spaccandosi quasi a metà sull’alleanza.Tutti gli accordi che il Movimento 5 stelle chiude con il Partito democratico ormai hanno il sapore di concessioni. Forse la più grande sconfitta della gestione Elly Schlein è stata far diventare il Pd un partito sotto perenne ricatto del presunto alleato Giuseppe Conte. Al leader dei 5 stelle va riconosciuto il merito di esser riuscito di fatto a indirizzare le scelte, le politiche e in qualche modo anche la linea del Pd.Il referendum sulla candidatura di Eugenio Giani a governatore in Toscana ne è l’ennesima prova. A votare, come sempre nelle consultazioni del Movimento, i soliti quattro gatti, poco più di una riunione di condominio. Dei 5.202 aventi diritto, hanno votato meno della metà: 2.568. Voti divisi in questo modo: In 1.030 hanno votato che il Movimento partecipi alle prossime elezioni regionali da solo, in 1.538 hanno scelto di «verificare se vi siano le condizioni per prendere parte alla coalizione» e, quindi, un conseguente appoggio a Giani. Il quesito mostrava una variazione: rispetto alla prima stesura, infatti, è sparito il termine «progressista». Resta in ogni caso il margine di autonomia per condizionare l’accordo agli impegni programmatici del presidente uscente che il Pd si prepara a ricandidare ufficialmente.Il risultato, scontato, legittima la scelta di sostenere il governatore uscente della Toscana che era stata contestata dagli esponenti locali del Movimento. Una concessione, quindi, che però ha un prezzo. La moneta di scambio sarebbe l’appoggio alla candidatura di Roberto Fico a governatore della Regione Campania. Tacito o meno, l’accordo è questo. Eppure, non finisce qui, perché la strategia è più ampia. Come già scritto dal direttore Maurizio Belpietro, infatti, nel momento in cui Conte conferma l’appoggio a Matteo Ricci per la presidenza delle Marche, (dopo aver letto le carte dell’inchiesta che riguarda il suo ex assistente a Pesaro, Massimiliano Santini, neanche fosse un giudice per le udienze preliminari), si è tenuto comunque la chance di abbandonare la nave nel caso in cui l’inchiesta dovesse prendere una direzione diversa. Questo lo salverebbe anche se, com’è probabile visto che i sondaggi più autorevoli lo danno in vantaggio, alle elezioni venisse confermato Francesco Acquaroli di Fratelli d’Italia. Conte a quel punto potrà dire che la sconfitta sarà stata decretata dalla scelta di candidare un indagato.L’avvocato di Volturara Appula si è autoincoronato garante morale dei dem come se, grazie al suo sostegno, si potesse definire più o meno onesto un qualsiasi candidato da qui all’eternità. Una sorta di bollino di garanzia come quelli che riconoscono i vini di qualità, ma in questo caso per l’onestà, il marchio di fabbrica del Movimento, così come il giustizialismo. Soddisfatto dell’esito delle urne, ovviamente, il governatore toscano uscente, Giani: «Accolgo con soddisfazione l’esito della consultazione del Movimento 5 stelle, che apre la strada alla costruzione di una coalizione progressista per le prossime elezioni regionali. Un risultato importante che rende la nostra regione protagonista della nuova stagione politica. Sono convinto dell’importanza dell’alleanza politica proposta dalla segretaria Elly Schlein a livello nazionale, inizia ora un percorso condiviso, che sono certo potrà dar vita a un progetto di governo forte, inclusivo e all’altezza delle sfide future» Sarà. Ma c’è un’altra grana che è pronta a deflagrare ed è quella di Milano. Il leader pentastellato, una volta scoppiata Palazzopoli a Milano, ha subito chiresto le dimissioni di Beppe Sala. E c’è da immaginare che, sotto la Madonnina, l’ascia di guerra pentastellata non è stata affatto sotterrata.La strategia di Conte è chiara e limpida. Vuole tornare a Palazzo Chigi ed è disposto a fare qualsiasi cosa pur di riuscirci e prima di tutto bisogna indebolire gli alleati.
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)