
Riunione di maggioranza e il 9 aprile cda di Cdp Equity. Primo dossier: Autostrade.Sabato e domenica a Firenze è previsto il congresso della Lega. Candidato unico alla segreteria è Matteo Salvini. I posti elettivi saranno 22 per i quali concorrono 36 politici del Carroccio. Nessuna particolare sorpresa, dunque. La due giorni è considerata però una boa da scavallare per dare il via alla partita delle nomine 2025 tra le partecipate pubbliche. Si attendeva la chiusura del cerchio leghista per avviare le riunioni di rito. La prima delle quali si è tenuta ieri. Alcuni rappresentanti della maggioranza hanno avuto un primo incontro per parlare di equilibri e contrappesi. Mentre oggi ci sarà un incontro informale tra i rappresentanti di Cassa depositi e prestiti e i fondi azionisti di Autostrade, la prima società a finire sul tavolo di valutazione non essendo azienda quotata. Bisogna invece attendere mercoledì prossimo per una riunione formale. Si tratta della convocazione del consiglio di amministrazione di Cdp Equity, la controllata di Cassa che a sua volta esercita il coordinamento direttamente e indirettamente di una serie di società. Tra queste con i consigli in scadenza c’è Autostrade, Snam, Fincantieri e Ansaldo Energia e Italgas. Il cda di Cdp Equity accoglierà il lavoro dei cacciatori di teste, in primis Spencer Stuart, e avvierà l’analisi dei nomi. Per quanto riguarda il numero uno del colosso della cantieristica navale, Pierroberto Folgiero, non sono attese novità. I soliti bookmaker lo danno per confermato. In questi anni ha lavorato sul piano industriale ventre a terra e non sembra esserci all’orizzonte possibilità di sostituzione. Anche se meno scontato, il medesimo discorso si può fare per Ansaldo. Fabrizio Fabbri ha contribuito a saldare relazioni con alcuni Paesi strategici per l’Italia e per la visione del governo. Su Snam, che è sotto il cappello di Cassa tramite Cdp Reti, la situazione sarebbe più fluida. Su Stefano Venier al momento non ci sarebbero informazioni precise e le voci vanno prese per quello che sono. Diversamente dal dossier Autostrade, che invece vede già la probabilità di una sostituzione degli attuali vertici. A partire dall’ad Vincenzo Tomasi. Nulla è deciso e siamo solo ai primi passi. Potrebbero esserci inversioni di marcia o accelerazioni su un nuovo nome. In lizza c’è il nome di Antonino Turicchi, già direttore generale di Cdp, dirigente della divisione finanza e privatizzazioni del Mef e da ultimo ad di Ita, dalla quale è uscito in contemporanea con la chiusura dell’operazione con i tedeschi. Sulla sua figura ci sarebbe l’ok del ministro Giancarlo Giorgetti e di Matteo Salvini. Non ci sarebbero pareri negativi anche sul fronte di altri pezzi della maggioranza. Voci di corridoio avanzano una possibilità più remota attorno al nome Pietro Armani e soprattutto di Arrigo Giana, attuale ad di Atm, la società di trasporto locale milanese. Appare complessa però una luce verde, vista la contiguità con il Comune meneghino che detiene il 10% dell’azienda e, come tutti sanno, è guidato da Beppe Sala. Mercoledì prossimo potrebbero uscire le prime indicazioni in vista del 17 aprile, data della prima convocazione dell’assemblea di Aspi. Servirà più tempo per le altre partecipate, comprese quelle di competenza del Mef. Come Sace, Invitalia e Invimit. La consuetudine del governo, almeno nelle passate tornate, è quella di attendere l’ultimo momento utile. Un modo per fare sintesi ed evitare un complesso e alquanto inutile turbinio di voci e sussurri. Ciò che è certo è che dalla prossima settimana parte tutto il giro di giostra.
Alessandro Zan (Ansa)
Si salda la maggioranza che aveva già affossato la legge green anti imprese. Ribaltati i rapporti di forza: sì ai controlli in Spagna.
Un tentativo di imboscata non riuscito. Popolari, conservatori, patrioti e sovranisti si sono fatti trovare pronti e, costituendo una maggioranza in seno alla Conferenza dei capigruppo dell’Eurocamera, hanno deciso di non autorizzare due missioni di eurodeputati in Italia proposte dal gruppo di monitoraggio sullo Stato di diritto della commissione Libertà civili del Parlamento europeo. La prima sarebbe stata della commissione Libertà civili, la seconda della commissione Occupazione e Affari sociali. Missioni che avrebbero dovuto essere calendarizzate prima della fine dell’anno ed erano state fissate intorno all’inizio di giugno. Tra i membri della Commissione Libe ci sono tre italiani: Alessandro Zan del Pd per i socialisti, Gaetano Pedullà del Movimento 5 stelle per Left e Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia per Ecr.
(Totaleu)
Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri a margine del consiglio Affari esteri in corso a Bruxelles.
Donald Trump (Ansa)
La proposta Usa non piace a Volodymyr Zelensky, azzoppato però dal caos corruzione. Marco Rubio: «Tutti devono accettare concessioni difficili».
Donald Trump tira dritto con il suo nuovo tentativo di porre fine alla guerra in Ucraina. Un funzionario americano ha riferito a Nbc News che l’inquilino della Casa Bianca avrebbe dato la sua approvazione al piano di pace in 28 punti, elaborato nell’ultimo mese principalmente da Steve Witkoff in consultazione sia con l’inviato del Cremlino, Kirill Dmitriev, sia con il governo ucraino. La medesima fonte ha rivelato che nella stesura del progetto sarebbero stati coinvolti anche il vicepresidente americano, JD Vance, il segretario di Stato, Marco Rubio, e il genero dello stesso Trump, Jared Kushner.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Ansa)
Un tempo la sinistra invocava le dimissioni (Leone) e l’impeachment (Cossiga) dei presidenti. Poi, volendo blindarsi nel «deep State», ne ha fatto dei numi tutelari. La verità è che anche loro agiscono da politici.
Ci voleva La Verità per ricordare che nessun potere è asettico. Nemmeno quello del Quirinale, che, da quando è espressione dell’area politico-culturale della sinistra, pare trasfigurato in vesti candide sul Tabor. Il caso Garofani segnala che un’autorità, compresa quella che si presenta sotto l’aura della sterilità, è invece sempre manifestazione di una volontà, di un interesse, di un’idea. Dietro l’arbitro, c’è l’arbitrio. In certi casi, lo si può e lo si deve esercitare con spirito equanime.






