2024-06-24
«La Madonna mostra cosa significa essere una donna libera»
Beato Angelico, Annunciazione. Nel riquadro, il teologo Giovanni Emidio Palaia (Getty Images)
Il teologo Giovanni Emidio Palaia: «Il suo più bel ritratto lo ha realizzato il Beato Angelico. Le apparizioni? Alcune sono importanti, ma nei Vangeli c’è tutto».Maria di Nazareth visse un’avventura straordinaria, quella di essere madre del Messia. I fatti accaduti in quei precisi frangenti dettero una svolta nella storia dell’umanità terrena che, credente o laica, continua a invocarla e a porsi domande sulla sua figura. Ma, oltre la sterminata iconografia, com’era il volto di Maria? Ciò è lasciato all’immaginazione, artistica e comune, di ciascuno di noi e all’ineffabilità di un mistero racchiuso nelle poche apparizioni riconosciute dalla Chiesa. Tuttavia, nel tentativo di risalire alle origini, cosa si conosce del suo percorso terreno? Giovanni Emidio Palaia, classe 1982, presbitero e teologo, docente alla Lumsa, dirige la collana Mariologia, Persona, Arte, Città, Cultura e Salute della Pontificia Academia Mariana Internationalis ed è membro dell’associazione Amici di Carlo Acutis. Cosa si conosce della figura storica di Maria? «La conosciamo dai Vangeli, che avevano la priorità di svelare il piano salvifico di Dio in Cristo e ciò spiega perché Maria compare in modo discreto ma decisivo. Il grande biografo di Maria è soprattutto San Luca. Gesù nasce a Betlemme, nella città di Davide, quando ci fu il censimento di Cesare Augusto (Luca 2, 1). Matteo e Luca concordano sul fatto che Giuseppe, figura interessantissima, perché prende sonno tranquillamente in una situazione così difficile, in obbedienza a Dio, con la sua giovane sposa incinta per opera dello Spirito Santo, fosse lì, per registrarsi, insieme alla sposa, negli elenchi anagrafici del re. Papa Francesco ricorda che Giuseppe è il protettore della buona morte. Quando Benedetto XVI ricevette l’Azione Cattolica, disse: “La nascita di Gesù non è una fiaba, è storia”. Nei Vangeli sinottici ci è presentato un identikit di Maria, anche se poi, nel II secolo, compaiono i Vangeli apocrifi, con la conseguente curiosità di sapere cose che Dio non aveva voluto rivelare. Possiamo fidarci dei Vangeli canonici, che ci consegnano il volto di Maria». Com’era il suo volto? «Nel Vangelo di Giovanni, Maria appare alle nozze di Cana, cioè all’inizio della vita pubblica di Gesù. In Luca: “L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di David, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria” (Lc 1, 26-28). Il volto è descritto nella sua realtà. Quello di una vergine, una sposa, una donna libera, capace di interrogare, di domandarsi il senso. Il Vangelo ci dice che Maria, una donna molto giovane e intelligente, domanda: “Come avverrà questo? Non conosco uomo”. È una persona in cerca del senso delle cose. Quando giunge da Maria, l’angelo non la saluta con il nome Miriam, ma come “piena di grazia”. In questa pagina di Luca mi sembra di vederla nelle Annunciazioni del Bellini e del Beato Angelico. Una donna pulita, bella, volto lineare, pacifico, in pace con sé stessa, che ispira amore, gioia». Approfondiamo su queste due rappresentazioni artistiche?«Invito tutti a guardare il volto di Maria nell’opera di Giovanni Bellini (del 1488, ndr) a Venezia, la giovane donna immacolata, pura, che conosce la verginità e quindi l’amore vero, che sa andare a fondo della vita, donare, un volto santo, come quello dipinto dal Beato Angelico nell’Annunciazione (convento di san Marco, Firenze, ndr), con colori fatti da un vergine, un consacrato per una vergine e quindi, per me, quello è il miglior ritratto. In un’epoca come la nostra, in cui si pensa non sia neanche bene avere un figlio, che tanti dicono togliere il tempo personale, è bene pensare che Maria, non solo accoglie un figlio, ma anche un destino che non sa come sarà».Quando l’angelo annunciatore scompare, Maria cosa fa?«Luca scrive: “L’angelo si allontanò da lei”. Maria rimane sola. Dev’essere pellegrina, come ogni uomo e ogni donna. Lo Spirito è sceso su di lei. Ma adesso tocca a lei muoversi, non restare ferma. Poi, nei sinottici, Marco, Matteo e Luca, la famiglia si mette alla ricerca di Gesù quando ormai è grande. Gesù diceva che la famiglia è costituita da chi ascolta la parola di Dio».La Chiesa come ha interpretato la figura di Maria in quel contesto storico? «Un primo filone, ha osservato Joseph Ratzinger, sono le grandi donne di Israele. Maria è una grande donna e una grande madre, come lo sono Sara e Anna. Un secondo filone è quello della figlia di Sion, il progetto del Dio di Israele ora rivolto a tutta l’umanità, fino alla fine dei tempi. Il terzo filone è quello della donna. San Paolo e San Giovanni definiscono Maria, donna. “Che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”, dice Gesù a Cana. Maria vede che manca il vino e “intercede”». Com’era la vita di Maria nella contingenza quotidiana?«Possiamo sapere quanto basta. È Atanasio da Alessandria che fissa il canone del Nuovo Testamento, riconoscendo i testi “ispirati” dallo spirito di Dio. A livello archeologico possiamo avere un’idea di come si poteva vivere. Il concetto di casa moderna non si applica a Maria e alla sua famiglia. Maria appartiene ai poveri di Jahweh. La maggior parte della vita si svolgeva fuori dalla casa, si usavano grotte, perché già presenti e, con molta probabilità, si dormiva all’interno. Nei Vangeli non si trovano i nomi dei genitori di Maria. San Paolo osserva che la storia umana è partita con la disubbidienza, ma è stata redenta dall’ubbidienza, dalla grazia, un riferimento che annuncia la glorificazione di Cristo, il quale è entrato nel mondo mediante il “sì” di Maria».Si può ipotizzare la durata della vita terrena di Maria?«L’essenziale per amare e accogliere Maria ci è stato detto. Nelle rivelazioni e apparizioni, Maria non si preoccupa di dirci quando ha vissuto, un dato probabilmente non necessario per la nostra salvezza. I Vangeli non riportano un’apparizione del Risorto a Maria. Negli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola, si dice che la prima apparizione è stata sicuramente alla madre. La gioia di essere risorto doveva comunicarla alla madre, che piangeva ai piedi della croce, come dicono Giovanni e lo Stabat Mater».Perché Dio ha affidato a Maria la sua missione proprio in quel luogo della Terra? «Maria è stata scelta in un luogo, Nazareth, che altrimenti non sarebbe mai stato conosciuto. Dio ha scelto luoghi della Terra piccolissimi, pensiamo a Lourdes e Fatima. Il metodo di Dio è scegliere i piccoli. Gli uomini guardano all’esteriorità, dice la Scrittura, e io guardo al cuore, dice Dio. Questo da sempre, anche da prima di Maria».Come nasce la devozione a Maria? «Mi rivolgerei al Vangelo di Giovanni (19, 25-27). Gesù è in croce. Accanto a lui ci sono Maria e il discepolo prediletto, e a lui la affida. Giovanni accoglie Maria nel suo cuore. Il luogo dove probabilmente Giovanni ha vissuto con Maria, in Turchia, è diventato un luogo di dialogo, dove musulmani e cristiani portano ex voto a Maria. Commentando l’icona miracolosa della Madonna della Fiducia, Benedetto XVI disse che questo titolo è simbolo di fiducia. Il bambino indica la madre. “Non temere, hai una Madre”». Sul tema che Gesù abbia avuto fratelli (si è detto di Giacomo, santo della Chiesa, e altri) e sorelle, si pronunciò ufficialmente papa Giovanni Paolo II nel corso dell’udienza generale del 28 agosto 1996, spiegando che, in ebraico e aramaico, i termini fratello e sorella «avevano un significato molto ampio, che abbracciava diversi gradi di parentela», concludendo pertanto: «La Santissima è dunque la sempre vergine». Tema molto delicato… «Certo, ma che affrontiamo con grande gioia. Nel Vangelo di Giovanni (16, 12) Gesù dice: “Molte cose ancora avrò da dirvi, ma non siete ancora capaci di portarne il peso. Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi rivelerà la verità tutta intera”. La nostra conoscenza, di Gesù, Maria, di questi fratelli o parenti, deve crescere. Ma è già stata detta. Parliamo dei dogmi, che non introducono nuove verità, ma riconoscono dichiarazioni già presenti. I quattro dogmi mariani sono Maria madre di Dio, proclamata nel concilio di Efeso, la perpetua verginità di Maria, l’Immacolata Concezione, l’Assunzione al cielo di Maria in corpo e anima. È giusto chiedersi se Maria abbia avuto altri figli. Ma è necessario rifarsi al dogma della perpetua verginità. Il Vangelo presenta la nascita di Gesù come evento miracoloso, non doloroso (Lc, 2, 7). Non si parla di travaglio».E le apparizioni? «Le apparizioni della Madonna sono sì importanti, ma bisogna fare una distinzione. Abbiamo la rivelazione pubblica, che si conclude con l’Apocalisse. Non dobbiamo aspettarci più nulla, da nessuna parte. Tutto quello che doveva dirci, Dio ce l’ha già detto, perché ci ama. Quelle di Lourdes e Fatima, che la Chiesa riconosce, sono apparizioni private che aiutano a comprendere la rivelazione biblica. Le parole della Madonna, a Lourdes, “Penitenza, penitenza, penitenza!” ci riportano all’inizio della predicazione di Gesù. A Fatima c’è la presenza dell’angelo che porta l’Eucaristia, un appello alla conversione. Il beato Carlo Acutis, presto santo, era legatissimo a Fatima. Lucia che, tra i tre reggenti, ha vissuto più a lungo e ha offerto la sua vita per Giovanni Paolo II, ha descritto un cuore coronato di spine, il cuore immacolato di Maria oltraggiato dai peccati dell’umanità che chiede riparazione».Esistono reliquie di Maria?«Sì, ce ne sono diverse, come la Sacra Cintola a Prato, i capelli di Maria, con una lettera, nel duomo di Messina, il velo della Madonna a Chartres, in Francia». Le donne, nella società odierna, manifestano una ricerca di libertà spesso spasmodica. Maria è stata una donna libera?«Maria mostra la libertà della donna, la capacità di mettere il genio femminile al servizio degli altri, sa sopportare il dolore con quel più di grazia, lei è immacolata, stava sotto la croce, un esempio inimitabile per noi, che nasciamo nel peccato, ma di grande consolazione».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.