2025-01-26
Nel Giorno della Memoria i Pro Pal sfilano con i Carc della lista di proscrizione
Domani i filopalestinesi in piazza con i comunisti collegati all’elenco degli «agenti sionisti». Tra i quali ora figurano, oltre a Belpietro, pure Tajani, Lollobrigida e Renzi.Manifestazioni pro Palestina, congressi diffusi di organizzazioni «comuniste» antisistema e partiti «clandestini» che allungano la lista dei nemici «sionisti» da abbattere. Sono questi gli ingredienti di un gennaio politicamente caldo, nonostante le rigide temperature. Partiamo dai cortei. Tutto si gioca sull’equivoco: l’iniziativa è ufficialmente dedicata al Giorno della memoria, istituito per legge, ma i cortei saranno anche Pro Pal. Le Digos non le ritengono iniziative ad alto rischio sul fronte degli scontri, ma non si esclude che possano verificarsi azioni antisioniste da parte di militanti dell’ultrasinistra, come gli irriducibili dei Carc, acronimo di Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo, quelli che sognano ancora di poter guidare una rivoluzione proletaria, e cani sciolti. Le piazze monitorate sono soprattutto quelle delle grandi città. Da Milano a Bologna, da Torino a Firenze. Dove domani sono previste le cerimonie organizzate dalle istituzioni, con deposizioni di corone ed eventi. La Comunità ebraica in alcuni casi si è sfilata, in altri si è divisa. «Non possiamo accettare di avere a che fare con l’Anpi che usa il termine genocidio per definire quanto accade a Gaza», ha affermato, interpretando il sentire comune, il presidente della comunità ebraica milanese Walker Meghnagi. A due passi da Firenze, a Bagno Ripoli, i compagni di Potere al popolo sono arrivati a sostenere che «ci si focalizza ossessivamente sulle sofferenze occorse agli ebrei per mano nazifascista». E hanno aggiunto: «Ci sta a cuore che questa giornata non diventi un’occasione di prostrazione dell’amministrazione ripolese a consoli onorari (probabilmente qui il riferimento è all’imprenditore fiorentino Marco Carrai, ndr) e sgherri vari del noto Stato genocida (ovvero Israele, ndr)».Valicando l’Apennino ci trasferiamo a Reggio Emilia, dove la Questura ha vietato l’evento pro Palestina progettato per domani. Ma i fiancheggiatori più o meno consapevoli di Hamas non si sono arresi e hanno invitato gli attivisti a partecipare al Consiglio comunale, durante il quale sono previste le commemorazioni ufficiali, e a un secondo evento, organizzato dall’Arci, con «proiezioni contro il genocidio e l’occupazione». È questa un’altra piazza potenzialmente calda. Come Torino, dove, benché non ci siano state polemiche, la mole di eventi previsti (una ventina nel corso della giornata) potrebbe attirare i facinorosi con la kefiah. Sono previste iniziative Pro Pal anche a Bari, dove gli odiatori di Israele si riuniranno per la proiezione di un docufilm di Al Jazeera nel corso di una iniziativa intitolata «Crimini di guerra a Gaza».Il crocevia della tensione potrebbe, però, essere Milano. Qui il Partito dei Carc ha organizzato un presidio. L’appuntamento è in Piazza Novelli. Questi reduci del Novecento hanno invitato «le realtà della Zona 3, quelle aderenti al Coordinamento No Nato, quelle che sono sensibili al tema e i singoli individui, ad aderire». Il presidio nel Giorno della memoria non è dedicato alla Shoah ma, spiegano i Carc, alla «nostra posizione sulla guerra», per «denunciare il ruolo di Milano nello scacchiere della guerra mondiale». L’idea è quella di «raccogliere contatti e diventare punto di riferimento per chi nella nostra zona vuole attivarsi e mobilitarsi contro i sionisti, la Nato e la partecipazione del nostro Paese alle loro guerre».Ricordiamo che i Carc hanno una specie di organizzazione parallela occulta, denominata (nuovo) Partito comunista italiano. In un’intervista pubblicata su loro sito a tale Umberto Corti, sedicente membro del comitato centrale, si sottolinea come si tratti di un’organizzazione clandestina di stampo marxista-leninista che si pone come obiettivi la lotta al sionismo, alla borghesia e promuove la lotta di classe per l’instaurazione del socialismo.Ad agosto destò molta preoccupazione e scandalo una lista di proscrizione pubblicata sul loro sito e intitolata «Lista degli agenti dell’Entità sionista in Italia e dei loro collaboratori».Conteneva 152 nominativi di aziende, imprenditori, politici e giornalisti (compresi i nostri Maurizio Belpietro, Mario Giordano e Paolo Del Debbio). Ma nelle settimane successive i bersagli, contenuti in un elenco aggiornato, solo saliti a 248, con l’individuazione di 96 nuovi soggetti. Tra questi molti esponenti del governo e dei partiti della maggioranza: da Antonio Tajani a Francesco Lollobrigida, dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano a Giuseppe Valditara ed Eugenia Roccella, da Galeazzo Bignami a Lucio Malan. Non mancano i rappresentanti delle opposizioni: Matteo Renzi, Carlo Calenda e Giuseppe Provenzano, solo per citarne alcuni.La maggior parte dei nuovi «obiettivi» fa parte delle comunità ebraiche, un tipo di segnalazione che denota una preoccupante conoscenza dei ruoli interni a quel mondo. Come i vecchi brigatisti, gli epigoni del (nuovo) Pci sembrano aver studiato nel dettaglio i propri nemici.Sul sito compaiono tre comunicati molto freschi, gli ultimi datati 24 e 11 gennaio, e uno del 31 dicembre 2024. Nel comunicato del 24 gennaio, i neocomunisti si rivolgono «ai promotori e ai partecipanti» alle assemblee di Roma e Bologna in programma ieri. Nelle due città si sono riuniti piccole organizzazioni che puntano alla restaurazione del partito comunista.I clandestini commentano queste iniziative sostenendo che la «rivoluzione socialista è necessaria» e «la situazione è favorevole».Nel comunicato del 31 dicembre, intitolato «Osare sognare, lottare e vincere!», la parola «rivoluzione» compare ben 19 volte. Non mancano, però, gli ammiccamenti alla «sinistra borghese» e ad «alcuni personaggi» che si sarebbero «radicalizzati» (sembrano apprezzare l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris) e vengono giudicati più schierati contro il governo Meloni e inclini a parlare di «lotta dal basso», perché spinti dal sostegno al popolo palestinese e dal «genocidio sionista».Intanto le indagini sugli autori della lista continuano. Sono molte le Digos italiane coinvolte, dal momento che sono molti i soggetti finiti nel mirino dei comunisti antisionisti. Il sito risulta avere i server in Francia, dove sono stati latitanti i fondatori dei Carc e, sembra, anche del (nuovo) Pci, ovvero l’ottantaseienne ingegnere ed editore bergamasco Giuseppe Maj e il sessantacinquenne milanese Giuseppe Czeppel.Tra gli investigatori che stanno cercando di identificare gli incendiari del Web circolano diversi nomi e due sono arrivati anche alla Verità.Dietro al sito del (nuovo) Partito comunista italiano, secondo fonti investigative, ci sarebbe una coppia, composta proprio da Czeppel e dal trentanovenne romano R.M., impiegato saltuariamente, come tecnico nel mondo del cinema, che bazzica gli ambienti dell’anarco-insurrezionalismo romano.Czeppel risulta residente a Campomarino, in provincia di Campobasso, nella casetta in cui trascorreva le villeggiature estive (la madre è molisana). Nell’agosto scorso, proprio nei giorni della pubblicazione dell’elenco antisionista, era stato avvistato dopo molti mesi in paese.Nei primi anni del 2000 era stato coinvolto insieme con l’amico Maj nelle indagini sulle nuove Brigate rosse e nel 2007 era stato rinviato a giudizio con l’accusa di terrorismo. Nel 2016 è stato condannato in via definitiva, dopo una prima sentenza francese, a cinque anni di prigione per associazione per delinquere, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. In pratica gli estremisti rossi trovavano a casa Czeppel una sorta di copisteria clandestina.Il curriculum criminale di R.M. è frizzante: sul suo conto ci sono decine di segnalazioni per reati contro l’ordine pubblico. Si va dalla radunata sediziosa alla violenza e resistenza a pubblico ufficiale, dall’interruzione di pubblico servizio alle accensioni pericolose, dal danneggiamento al getto pericoloso di cose, dall’istigazione a delinquere al vilipendio di tombe e della nazione italiana, all’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Ma la segnalazione più inquietante è quella per detenzione illegale e porto abusivo di armi.Dall’analisi dei social si scopre che questo signore, che risiede in un’anonima palazzina in zona Centocelle, d’estate fa lo skipper in Grecia, terra fertile per i movimenti antagonisti e insurrezionalisti. Chissà se domani saranno in piazza pure lui e Czeppel per manifestare il proprio odio antisionista.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.