2023-11-13
Giorni di agonia «per il bene di Indi»
La piccola, staccata dalle macchine, resiste. E fa esplodere la contraddizione dei giudici inglesi che «per il suo miglior interesse» l’hanno condannata a una fine lenta e straziante. Un altro capitolo della guerra condotta dai progressisti contro i valori occidentali. È da poco arrivato nelle librerie italiane il nuovo saggio di uno dei massimi intellettuali conservatori al mondo, il britannico Douglas Murray, firma dello Spectator e autore di straordinario acume. Lo pubblica l'editore Guerini, si intitola Guerra all'Occidente ed è un caterpillar lanciato contro la cosiddetta cultura della cancellazione e i progressisti «illuminati» che nella anglosfera vengono chiamati woke. «Negli ultimi anni è diventato chiaro che c'è una guerra in corso: una guerra all’Occidente», scrive Murray. «Non è una guerra come quelle del passato, in cui gli eserciti si scontrano e le vittorie vengono proclamate a gran voce. È una guerra culturale, e viene condotta implacabilmente contro tutte le radici della tradizione occidentale e contro tutto ciò che di buono la tradizione occidentale ha prodotto. All’inizio, è stato difficile riconoscerla. Molti di noi sentivano che qualcosa non andava. Ci chiedevamo come mai si continuasse a portare avanti argomentazioni a senso unico e a produrre affermazioni ingiuste. Ma non ci rendevamo conto della reale portata di ciò che si stava tentando di fare. Soprattutto perché persino il linguaggio delle idee era corrotto. Le parole non avevano più il significato che avevano avuto fino a poco tempo prima. Le persone avevano iniziato a parlare di “uguaglianza”, ma non sembravano interessarsi alla parità di diritti. Parlavano di “antirazzismo”, ma le loro proposte sembravano profondamente razziste. Parlavano di “giustizia”, ma sembravano intenderla come vendetta».È difficile dare torto all'autore britannico. Da anni assistiamo alla perversione delle parole, alla inversione del significato di bene e male. È in corso una guerra che è - letteralmente - sovversiva, perché punta a ribaltare tutto ciò che l'Europa ha riconosciuto nel tempo come buono e sacro. Il fatto - cosa che a molti sfugge - è che questa guerra all’Occidente non è condotta da perfidi nemici esterni, musulmani o no che siano. È lo stesso Occidente a divorarsi il cuore, a annichilire le proprie fondamenta. Al punto che oggi è persino difficile stabilire che cosa sia realmente questa benedetta «civiltà occidentale». Se l’Occidente è il mostro che negli ultimi giorni ha mangiato la piccola Indi Gregory, allora è sacrosanto scatenare una guerra culturale per abbatterlo. Vogliamo pensare che non sia questo l’Occidente a cui Murray si riferisce e che merita di essere difeso. Egli ha a cuore una terra di libertà, in cui a una famiglia dovrebbe essere concesso di decidere della sorte della propria bambina. Ha a cuore una terra in cui le parole hanno ancora un fondamento di verità, mentre le frasi che abbiamo sentito a proposito di Indi sono la quintessenza dell’artificio e della mistificazione. Ci è stato detto che «per il suo migliore interesse» la bambina doveva essere soppressa. È già questa è una clamorosa inversione: per il tuo bene ti togliamo la vita. Non vi suona strano? E poi guardate a che calvario la hanno sottoposta.Secondo i giudici britannici Indi non poteva affrontare il viaggio verso l’Italia e sottoporsi ad altre cure perché tutto ciò le avrebbe causato dolore. Ci hanno spiegato che sarebbe stato pietoso e caritatevole staccarle i supporti vitali, e di sicuro molti hanno pensato: giusto così, meglio farla finita subito che insistere a oltranza e accanirsi. Però guardate che scempio: è una dolce morte, una morte dignitosa quella che si protrae per giorni, per interminabili minuti scanditi da respiri spezzati e boccheggiamenti da pesce fuor d’acqua? È una civiltà progredita e razionale quella che rifiuta con stizza la speranza e la fede di due genitori amorevoli e sceglie la morte come unico orizzonte di senso? Le autorità inglesi non hanno voluto che a Indi fosse concesso qualche istante di luce in più. Non hanno permesso nemmeno che morisse in Italia. Con la scusa di non farla soffrire ulteriormente (eventualità tutta da dimostrare) l’hanno abbandonata a una fine straziante per lei e i suoi genitori. Non hanno voluto concedere che ci fosse un brandello di vita in più, ma le hanno somministrato la morte con il contagocce.La cultura della cancellazione contro cui si batte Murray in nome di valori che probabilmente non esistono più è la pestilenza che ha cancellato Indi, che ha pervertito la sua storia e che ha mentito al mondo. Il nuovo Occidente permeato da questa cultura non merita altro che l’eutanasia.
(Totaleu)
Lo ha affermato l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi in un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles, in occasione dell'evento «Regolamentazione, sicurezza e competitività: il ruolo dell’Echa (Agenzia Europea per le sostanze chimiche) nell’industria e nell’ambiente europei».
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