
Mentre l'Italia sta tirando su ospedali da campo e sta riorganizzando le strutture per fare spazio ai contagiati, il coronavirus sembra rallentare la sua avanzata, soprattutto al Sud: ieri i dati forniti dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, erano stabili, alcuni anche in leggero calo. Sono 28.710 in Italia i positivi al Covid-19, con un incremento rispetto a martedì di 2.648 unità. Il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti, ha raggiunto i 35.713 pazienti. Sono 1.084, invece, i guariti. «Un numero importante», sottolinea Borrelli, «con un incremento del 37 per cento rispetto a martedì, che ci fa pensare positivo». In totale il numero dei guariti ha raggiunto quota 4.025. Il dato negativo, invece, è legato alle vittime: i 475 decessi delle ultime 24 ore (che portano il triste bilancio a 2.978) sono un record mondiale.
La Lombardia resta una delle regioni più colpite. Qui i morti sono 300 in più di ieri e arrivano a quota 1.959. Sono 17.713 i positivi, 1.493 in più. Ma il dato è in calo rispetto ai contagiati di martedì. I ricoverati sono 7.285, 924 in terapia intensiva. Anche in Lombardia quello dei decessi è il dato in maggiore crescita, mentre rallentano tutte le altre voci. La criticità resta legata al servizio sanitario. «Fra poco non saremo più nelle condizioni di dare una risposta a chi si ammala», ha dichiarato il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, chiedendo a tutti di stare a casa. «Amici», ha detto il governatore, «lo sto dicendo in modo educato, ma fra un po' bisognerà cambiare il tono perché se non la capite con le buone bisogna essere più aggressivi anche nel farvela capire». E ancora: «Non vi stiamo chiedendo un sacrificio così, ma per salvare delle vite umane. Ogni uscita di casa è un rischio per voi e per gli altri». Sono parole drammatiche quelle che usa il governatore lombardo, che ha anche chiesto l'aiuto di medici in pensione: «Abbiamo bisogno di personale qualificato. Credo che chi abbia svolto un ruolo importante come quello di medico debba sentire il dovere e la necessità di mettersi nuovamente a disposizione». Ci sono aree della Lombardia in forte sofferenza: nella sola Bergamo i positivi sono 312 più di martedì. E il primo cittadino, Giorgio Gori, ieri ha fornito una nuova lettura dei dati: «Nei Comuni il numero di decessi è superiore a quelli che vengono registrati negli ospedali». Il dato statistico dei decessi nel mese di marzo è stato «superiore di quattro volte a quello dello stesso mese dello scorso anno». Il motivo? «La gente muore a casa e non viene registrata». Parole che ricalcano quanto è accaduto a Napoli, dove un uomo è rimasto in casa 24 ore con la sorella morta perché nessuno è riuscito a dirgli cosa fare. La provincia bergamasca ha anche gli ospedali intasati. Si è previsto il trasferimento di 15 pazienti positivi al Covid-19 al Winter garden hotel di Grassobbio per permettere loro di completare i 14 giorni di isolamento domiciliare, liberando posti in ospedale. E anche ieri si è cercato di trasferire pazienti verso gli ospedali di altre regioni: la centrale remota operazioni di soccorso sanitario ha smistato 55 pazienti dalle terapie intensive lombarde (18 affetti da coronavirus e 37 da altre patologie). I malati sono stati trasportati con ambulanze, elicotteri del 118 e mezzi aerei dell'Aeronautica militare. Undici ora sono in Piemonte, nove in Friuli, nove in Toscana, sei in Veneto, cinque in Abruzzo, quattro nel Lazio, quattro in Umbria, tre in Puglia, due in Molise e due in Sicilia. A Bergamo è quasi pronto anche un ospedale da campo. Già da oggi dovrebbero arrivare medici e infermieri dalla Cina. E si sta lavorando a una struttura messa a disposizione dall'Associazione nazionale alpini.
Sarà operativo da venerdì, invece, l'ospedale da campo in allestimento nel parcheggio dell'ospedale di Cremona. Altre due strutture le stanno attivando le forze armate a Piacenza e a Crema. La Campania (dove ieri al Cardarelli si è innescata una polemica sui 249 dottori «malati immaginari», poi rivelatisi 33, secondo i dati della direzione) di ospedali da campo intende costruirne tre: l'importo di gara è di 15,5 milioni di euro. E da ieri è operativo il Covid hospital 3 di Casal Palocco a Roma, con i primi 12 posti disponibili.
È il Sud ad alzare la media dei guariti e ad abbassare quella dei contagiati. «Le misure adottate sono finalizzate a non vedere conseguenze al Sud o, comunque, attenuate», ha spiegato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, «ma non illudiamoci». L'andamento delle curve epidemiche mostra casi confermati in crescita a livello nazionale. «Alcune Regioni del Nord sono maggiormente coinvolte nella circolazione locale, per numero di positivi e ricoverati, specie in terapia intensiva», ha detto Brusaferro, «nelle altre aree c'è una crescita, ma non così veloce. Solo se ci comportiamo come stabilito possiamo rallentare la curva». Il numero uno dell'Istituto si è detto preoccupato: «Sono impegnato a cercare di evitare che gli scenari oggi particolarmente critici al Nord si verifichino in altre aree del Paese». L'unico antidoto, secondo Brusaferro, resta l'isolamento: «Il comportamento, anche se siamo lontani dalla Lombardia, è determinante».






