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2022-04-06
Non solo Giappone. La fioritura dei ciliegi si può ammirare anche a Roma
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Aprile tempo di fioriture. Dopo giorni di pioggia e persino di neve, il sole è tornato a splendere e, con lui, la voglia di aprirsi ai colori della primavera. Una stagione che, da sempre, attrae sentimenti ambivalenti: amata dai meteoropatici, ma odiata da chi soffre di allergie stagionali, presenta risvolti vantaggiosi per tutti: dalle ore in più di luce alle temperature che si fanno più miti, fino ai colori e ai profumi dei fiori in rinascita.
Per celebrare questa rinascita - anche simbolica: non sono solo gli animali a svegliarsi dal letargo - è ormai tradizione diffusa andare in giro in cerca di fioriture: i colori attirano le persone come il miele le api. Ai mesi grigi subentra un periodo dai colori tenui ed esplosivi e l’aria, finalmente tiepida, si riempie di terapeutici afrori.
In questo periodo possiamo assistere alla fioritura del glicine e del melo ornamentale, delle camelie (bianche, rosa e rosse) e dei peschi, delle azalee e delle margherite, per citare solo alcune specie. Al centro dell’interesse c’è soprattutto la fioritura dei ciliegi, non solo per la bellezza oggettiva, ma anche per le immagini da cartolina provenienti dal Giappone che tanto cinema, negli ultimi anni, ci ha regalato. Si pensi a «Le ricette della signora Toku», di Naomi Kawase; oppure ai film d’animazione come «5 cmk al secondo», di Makoto Shinkai.
Insomma, l’hanami (che si riferisce sia alla fioritura dei ciliegi che alla simbologia nipponica a essa correlata) è sbarcato anche da noi. A Roma, per esempio, i sakura possono essere nuovamente ammirati al Parco Lago dell’Eur, grazie alla presenza delle cultivar Kanzan e Prunus x yedoensis. Un evento a cui i romani tengono molto e a cui un anno fa dovettero rinunciare a causa della ripartizione delle Regioni in zone rosse e arancioni.
La fioritura dei ciliegi ci porta altrove ed è proprio altrove che spesso gli italiani si recano per ammirare i fiori più famosi al massimo del loro splendore. L’Olanda, per esempio, è da anni meta di pellegrinaggio per i suoi variopinti tulipani: il Keukenhof di Lisse, a pochi chilometri da Amsterdam, è ritenuto il parco più bello del mondo. Qui, ogni anno, sbocciano circa 800 specie diverse, per un totale di circa 7 milioni di tulipani!
Il biglietto non è regalato (l’ingresso ammonta a una ventina di euro), ma lo spettacolo ripaga di tutto. È per questo che in molte città italiane sono sorti parchi temporanei dedicati, come il Tulipark di Roma e Bologna, ma inutile aspettarsi il medesimo splendore olandese.
Anche il Belgio vanta delle bellissime fioriture, tra cui quella delle campanule dal colore violetto-bluastro. Da metà aprile la foresta di Halle (chiamata anche Foresta Blu), a circa mezz’ora da Bruxelles, diventa per 3-4 settimane una distesa coloratissima e dall’aspetto incantato. Le date cambiano di anno in anno a seconda del clima, per questo è meglio informarsi prima di partire.
Famosa è anche la fioritura dei papaveri nell’Antelope Valley, in California, che da marzo a maggio diventa una distesa di fiori non rossi, ma arancioni. Come nella nostra Castelluccio di Norcia, anche qui è vietato calpestare i prati. Si tratta infatti di una riserva e la si può percorrere solo su sentieri tracciati. Sul sito è possibile monitorare questa fioritura, il cui andamento – come in Belgio – è imprevedibile.
Infine – ma la lista sarebbe ancora lunghissima – il campo di lupini nella tedesca Riserva della biosfera di Rhön, fondata dall’Unesco. Una fioritura che dura fino a metà estate e regala fiori bianchi, rossi, blu e viola a perdita d’occhio. Alcuni superano persino il metro d’altezza.
Andare in giro per fioriture non è un semplice vezzo, ma una vera e propria attività terapeutica, soprattutto - ça va sans dire – per chi vive e lavora in città. Oltre al contatto con la natura, colori e profumi hanno effetti benefici sulla mente e sul corpo. Si parla ormai da anni sia di cromoterapia che di aromaterapia. Colori e profumi, insomma, sono alleati dell’umore: tutti sanno, per esempio, che il verde rilassa, mentre il rosso eccita, che l’aroma di lavanda coadiuva il sonno e quello di vaniglia è un antistress.
Insomma, andare per fioriture è un’attività che fa bene al corpo e allo spirito. Per questo, facciamo un viaggio da Nord a Sud alla scoperta di colori e profumi indimenticabili.
Trentino Alto Adige

iStock
Si va in Alto Adige per tanti motivi, ma è soprattutto la natura ad attrarre ogni anno migliaia di visitatori. Tutti conoscono questa terra per le sue montagne e i pascoli, ma chi si ferma a contemplare e, soprattutto, a degustare il dente di leone?
Ebbene sì, questo fiore è molto utilizzato nella cucina altoatesina. Il dente di leone, conosciuto anche come tarassaco, oltre a essere utilizzato per le sue proprietà diuretiche, antinfiammatorie e disintossicanti, arricchisce le insalate, diventa il ripieno di ravioli freschi e può persino diventare un’alternativa al caffè.
In Alto Adige, quindi si fa di bellezza virtù: andare adesso significa ammirare i campi punteggiati di giallo e, dal 15 aprile al 22 maggio, partecipare a «Le Settimane del Dente di Leone», manifestazione culinaria dedicata a uno dei simboli della Val d’Ultimo – Alta Val di Non.
Per degustare gli originali piatti a base di questa pianta, bisogna andare nelle località di Lauregno, Senale, Proves e San Felice, dove ristoranti del luogo propongono le loro ricette. Un modo per entrare a contatto con le antiche tradizioni contadine della zona, facendo contemporaneamente cromo-aroma-terapia.
Le Settimane del Dente di Leone includono anche un mercato contadino, eventi musicali e animazione per bambini.
Dormire nella Val d’Ultimo – Alta Val di Non
- Mesnerhof, Mesner 66 Mesnerhof, Lauregno: ideale per chi cerca un appartamento nuovo e accogliente, in perfetto stile altoatesino;
- Hotel Pension Lydia, Vernago 19, Senale: posizione perfetta per chi ama le escursioni.
Mangiare nella Val d’Ultimo – Alta Val di Non
Non solo tarassaco, ovviamente. Tra i prodotti tipici della zona, consigliamo la mortandela, un salume che è anche presidio Slow Food, ma anche i dolci a base di mele e i canederli.
- Malga Revó, Località Malga Revó 1, Proves: piatti tipici della zona in un ristorante immerso nella natura;
- Pizzeria Restaurant Pension Greti, via Palade 39, Senale – San Felice: b&b apprezzato anche per le pizze e le colazioni;
- Trattoria Al Sole, 11 Località Maso Gassern, Lauregno. Da provare: gli gnocchi di cicoria.
Sigurtà

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Il Sigurtà è, di per sé, uno dei più bei parchi italiani. Si trova a Valeggio sul Mincio (VR) e vanta una serie di fioriture spettacolari, a seconda della stagione.
La sua origine risale al XV secolo ed è connessa alla storia di alcune famiglie patrizie, che si sono susseguite nel tempo. Il parco-giardino, infatti, faceva parte di una tenuta composta da varie strutture, tra cui una cappella, il fienile e la scuderia.
Visitando il parco, oltre alla bellezza naturalistica, si ha quindi modo di ammirarne le architetture, dandosi la possibilità di immaginare la vita di queste ricche famiglie, che si dedicavano all’ozio proprio negli immensi spazi verdi.
Nel mese di aprile è possibile immergersi tra i colori dei tulipani, per cui il Sigurtà è diventato celebre negli ultimissimi anni. L’evento, che ha luogo nei mesi di marzo, aprile e maggio, ha preso il nome di tulipanomania, grazie alle 300 varietà fotografate da visitatori provenienti da tutta Italia.
Si tratta della fioritura di tulipani più importante d’Italia, per cui gli amanti di questi fiori non possono farsi sfuggire un evento che non ha molto da invidiare all’Olanda. Ogni anno ci sono delle novità: il 2022 presenta una bellissima collezione di tulipani neri e alcune pregiate varietà dai colori pastello.
Quanto alle fioriture successive, segnaliamo l’albero delle farfalle, l’iris, le ninfee, ma anche i girasoli, i crochi, i giacinti e le peonie.
Il biglietto d’ingresso al Parco Giardino Sigurtà costa 15.50 € per gli adulti, 8.50 € per i ragazzi dai 5 ai 14 anni e 11.50 € per gli over 65. Si può prenotare direttamente dal sito.
Dormire a Valeggio sul Mincio
- Hotel Eden, via Don Giovanni Beltrame 10: accogliente e dalla posizione strategica;
- Agriturismo Corte Morandini, Loc. Gobbini 28/B: immerso nel verde, offre anche una cucina genuina.
Mangiare a Valeggio sul Mincio
- Trattoria Il Cavallino, vicolo Nino Bixio 7: cucina del territorio, di cui assaggiare soprattutto i tortellini;
- Hostaria Marsala 2, via Marsala 2: pochi coperti, ottima cucina;
- Giardini di Borghetto, str. Viscontea 533: da provare il tagliere di affettati.
Firenze e Sermoneta

Giardino di Ninfa a Sermoneta in provincia di Latina (iStock)
Una delle fioriture più belle del periodo è quella del glicine, rampicante dalle infiorescenze violacee e dal profumo inebriante. A partire da aprile-maggio, paesi e città si riempiono di «grappoli» che sbucano da muri, pergolati e inferriate: nonostante la sua preziosità, si tratta infatti di una pianta piuttosto diffusa in Italia.
I luoghi in cui ammirare questo spettacolo della natura in tutto il suo splendore sono molti. Se si vuole rimanere a bocca aperta, bisogna andare nella fiorentina Villa Bardini, nel cui giardino esiste una pergola che diventa una sorta di magica galleria viola. La fioritura del glicine è anche diventata un contest fotografico: le migliori fotografie verranno selezionate tra il 30 aprile e il 1° maggio e pubblicate sul profilo Instagram di questa villa, che è anche spazio museale e offre una delle visuali più belle sulla città.
Altro luogo che aiuta a sentirsi protagonisti di una fiaba è il Giardino di Ninfa, nei pressi di Sermoneta (LT): 8 ettari di riserva ai piedi dei Monti Lepini. Il New York Times l’ha definito il giardino più bello e romantico del mondo e a ragion veduta: al suo interno si trovano 1300 specie di piante, tra cui il glicine, che si specchia nel fiume Ninfa.
Non solo piante: in questo giardino all’inglese voluto da Gelasio Caetani nel 1921, esistono anche dei ruderi di origine medievale, che contribuiscono a donare al posto un aspetto surreale.
Il biglietto d’ingresso costa € 15,75. Per qualunque informazione su aperture e prezzi, basta andare sul sito.
Dormire a Firenze e Sermoneta
- Hotel Berchielli, Lungarno Acciaiuoli 14, Tornabuoni, Firenze: hotel elegante e raffinato, situato in un punto magnifico;
- Le Camere Pinte, via Matteotti 3, Sermoneta: appartamento centrale e dotato di centro benessere (da prenotare).
Mangiare a Firenze e Sermoneta
- La Leggenda dei Frati, Costa S. Giorgio 6/a, Firenze: ristorante con una stella Michelin;
- Trattoria Ghost, via Sotto il Forte 2, Sermoneta: consigliamo i tagliolini al cinghiale;
- Antico Emporio, Piazza del Comune 2, Sermoneta: apprezzato per il suo tagliere e la posizione centrale.
Villa Rufolo

Villa Rufolo (iStock)
Altro luogo da favola è il Giardino di Klingsor di wagneriana memoria: stiamo parlando dei Giardini di Villa Rufolo (SA), sulla Costiera Amalfitana, che tanto colpirono, oltre al Boccaccio, il musicista tedesco, la cui presenza spirituale ha inconsapevolmente dato il via all’annuale Ravello Festival.
Fu il nobile Sir Francis Nevile Reid a ideare questo giardino dalle caratteristiche tipiche del Romanticismo ottocentesco e conosciuto anche come “giardino dell’anima”. Qui, come in quello di Ninfa, ruderi di epoca precedente e ricca vegetazione, esotica e autoctona, convivono armoniosamente.
Il giardino è costruito su due livelli: al piano inferiore, tra le molte specie, si trovano rampicanti come l’edera e il glicine del Giappone, nonché aiuole adibite a fioriture stagionali, mentre altre ospitano sempreverdi. In questo periodo, sempre al piano inferiore, possiamo ammirare due pergolati di rosa banksiae e la vistosa Dolichandra unguis-cati, rampicante dai fiori che assomigliano a delle grosse trombe gialle.
Il giardino superiore, invece, sfoggia piante come il lauro trinervio, il bosso delle Baleari e la Bergenia crassifolia (per citarne solo alcune). Villa Rufolo è un felicissimo mix di natura e cultura e gli affacci mozzafiato sul mare fanno il resto.
Per maggiori informazioni basta chiamare lo 089 857621 o scrivere a segreteria@villarufolo.it
Dormire a Ravello
- Villa Amore, Via De Fusco 5: elegante, moderno e con un panorama fantastico;
- Residence Le Villette, Viale Parco della Rimembranza 19: in posizione centrale, è dotato di piscina e terrazza.
Mangiare a Ravello
Se si va sulla Costiera Amalfitana non ci si può esimere dall’assaggiare alcuni must: dalla pizza alla mozzarella in carrozza, dagli scialatielli cozze e vongole alle pastarelle amalfitane e al limoncello.
- Ristorante Salvatore, via della Repubblica 2: ottimi i ravioli con i gamberi croccanti. Vista bellissima;
- Mimí Pizzeria&Cucina, via S. Francesco 12: la pizza qui è un sine qua non;
- Babel wine bar deli & art, via Santissima Trinità 13: piatti della tradizione in versione rielaborata.
Agrigento

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Concludiamo questo viaggio ad Agrigento e, precisamente, nella Valle dei Templi, che oltre a ospitare testimonianze storiche di estrema importanza, a partire da febbraio può vantare anche un’ineguagliabile fioritura di mandorli.
Dato il clima siciliano, l’esplosione floreale di queste piante avviene in anticipo rispetto ad altre zone d’Italia, ma ad aprile si possono ancora trovare degli esemplari che assomigliano a nuvole bianche e rosacee.
La fioritura dei mandorli è però solo una scusa per andare in Sicilia e ammirare la Valle dei Templi, che in estate – date le temperature e la sua esposizione – è improponibile. Il periodo migliore è proprio questo, sia per il clima più mite che per il turismo, un po’ più rado rispetto alla stagione estiva.
Il parco archeologico è aperto dalle 8.30 alle 19.00 e il biglietto combinato costa 15 euro: comprende la Valle e il Giardino della Kolymbethra, che appaga in pieno il desiderio di fiori, natura e allo stesso tempo archeologia. I biglietti possono essere acquistati anche online.
Bene FAI e celebre meta per i protagonisti del Grand Tour, il giardino si fa ammirare per i mandorli, gli ulivi, gli agrumeti e la macchia mediterranea, che in questo periodo esplode di colori e profumi. Al suo interno si trovano anche antichi ipogei, chiamati Acquedotti Feaci, risalenti al V secolo a.C.
Dormire ad Agrigento
- Colleverde Park Hotel, via dei Templi: vale anche solo per la vista sulla Valle dei Templi;
- B&B Batarà - "La Terrazza del Centro", via Ficani 34: anche qui vista speciale e ottime colazioni.
Mangiare ad Agrigento
Tra i piatti tipici della zona ci sono la minestra di San Giuseppe (preparata con fave e legumi vari), il taganu d’Aragona (torta di pasta tipica del periodo pasquale) e le stigghiola, ossia interiora di agnello e capretto.
- Pititto Ristorante, piazzetta Vadalà 2: ottimo il tortino di melanzane e pesce spada;
- Sal8, via Cesare Battisti 8: pesce fresco di qualità;
- Ristorante Kalos di Cipolla Antonio, salita Filino 1: da provare il polpo arrosto.
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Un viaggio alla scoperta dei paesi e degli angoli famosi per le fioriture, dal giardino Sigurtà alla piana di Castelluccio. Oltre ai sakura al Parco Lago dell’Eur, in questo periodo possiamo assistere in giro per l'Italia alla fioritura del glicine e del melo ornamentale, delle camelie (bianche, rosa e rosse) e dei peschi, delle azalee e delle margherite.Lo speciale contiene un articolo e un breve itinerario di cinque tappe.Aprile tempo di fioriture. Dopo giorni di pioggia e persino di neve, il sole è tornato a splendere e, con lui, la voglia di aprirsi ai colori della primavera. Una stagione che, da sempre, attrae sentimenti ambivalenti: amata dai meteoropatici, ma odiata da chi soffre di allergie stagionali, presenta risvolti vantaggiosi per tutti: dalle ore in più di luce alle temperature che si fanno più miti, fino ai colori e ai profumi dei fiori in rinascita.Per celebrare questa rinascita - anche simbolica: non sono solo gli animali a svegliarsi dal letargo - è ormai tradizione diffusa andare in giro in cerca di fioriture: i colori attirano le persone come il miele le api. Ai mesi grigi subentra un periodo dai colori tenui ed esplosivi e l’aria, finalmente tiepida, si riempie di terapeutici afrori.In questo periodo possiamo assistere alla fioritura del glicine e del melo ornamentale, delle camelie (bianche, rosa e rosse) e dei peschi, delle azalee e delle margherite, per citare solo alcune specie. Al centro dell’interesse c’è soprattutto la fioritura dei ciliegi, non solo per la bellezza oggettiva, ma anche per le immagini da cartolina provenienti dal Giappone che tanto cinema, negli ultimi anni, ci ha regalato. Si pensi a «Le ricette della signora Toku», di Naomi Kawase; oppure ai film d’animazione come «5 cmk al secondo», di Makoto Shinkai.Insomma, l’hanami (che si riferisce sia alla fioritura dei ciliegi che alla simbologia nipponica a essa correlata) è sbarcato anche da noi. A Roma, per esempio, i sakura possono essere nuovamente ammirati al Parco Lago dell’Eur, grazie alla presenza delle cultivar Kanzan e Prunus x yedoensis. Un evento a cui i romani tengono molto e a cui un anno fa dovettero rinunciare a causa della ripartizione delle Regioni in zone rosse e arancioni.La fioritura dei ciliegi ci porta altrove ed è proprio altrove che spesso gli italiani si recano per ammirare i fiori più famosi al massimo del loro splendore. L’Olanda, per esempio, è da anni meta di pellegrinaggio per i suoi variopinti tulipani: il Keukenhof di Lisse, a pochi chilometri da Amsterdam, è ritenuto il parco più bello del mondo. Qui, ogni anno, sbocciano circa 800 specie diverse, per un totale di circa 7 milioni di tulipani!Il biglietto non è regalato (l’ingresso ammonta a una ventina di euro), ma lo spettacolo ripaga di tutto. È per questo che in molte città italiane sono sorti parchi temporanei dedicati, come il Tulipark di Roma e Bologna, ma inutile aspettarsi il medesimo splendore olandese. Anche il Belgio vanta delle bellissime fioriture, tra cui quella delle campanule dal colore violetto-bluastro. Da metà aprile la foresta di Halle (chiamata anche Foresta Blu), a circa mezz’ora da Bruxelles, diventa per 3-4 settimane una distesa coloratissima e dall’aspetto incantato. Le date cambiano di anno in anno a seconda del clima, per questo è meglio informarsi prima di partire.Famosa è anche la fioritura dei papaveri nell’Antelope Valley, in California, che da marzo a maggio diventa una distesa di fiori non rossi, ma arancioni. Come nella nostra Castelluccio di Norcia, anche qui è vietato calpestare i prati. Si tratta infatti di una riserva e la si può percorrere solo su sentieri tracciati. Sul sito è possibile monitorare questa fioritura, il cui andamento – come in Belgio – è imprevedibile.Infine – ma la lista sarebbe ancora lunghissima – il campo di lupini nella tedesca Riserva della biosfera di Rhön, fondata dall’Unesco. Una fioritura che dura fino a metà estate e regala fiori bianchi, rossi, blu e viola a perdita d’occhio. Alcuni superano persino il metro d’altezza.Andare in giro per fioriture non è un semplice vezzo, ma una vera e propria attività terapeutica, soprattutto - ça va sans dire – per chi vive e lavora in città. Oltre al contatto con la natura, colori e profumi hanno effetti benefici sulla mente e sul corpo. Si parla ormai da anni sia di cromoterapia che di aromaterapia. Colori e profumi, insomma, sono alleati dell’umore: tutti sanno, per esempio, che il verde rilassa, mentre il rosso eccita, che l’aroma di lavanda coadiuva il sonno e quello di vaniglia è un antistress.Insomma, andare per fioriture è un’attività che fa bene al corpo e allo spirito. Per questo, facciamo un viaggio da Nord a Sud alla scoperta di colori e profumi indimenticabili.<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/giappone-fioritura-ciliegi-roma-2657107988.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="trentino-alto-adige" data-post-id="2657107988" data-published-at="1649260514" data-use-pagination="False"> Trentino Alto Adige iStock Si va in Alto Adige per tanti motivi, ma è soprattutto la natura ad attrarre ogni anno migliaia di visitatori. Tutti conoscono questa terra per le sue montagne e i pascoli, ma chi si ferma a contemplare e, soprattutto, a degustare il dente di leone?Ebbene sì, questo fiore è molto utilizzato nella cucina altoatesina. Il dente di leone, conosciuto anche come tarassaco, oltre a essere utilizzato per le sue proprietà diuretiche, antinfiammatorie e disintossicanti, arricchisce le insalate, diventa il ripieno di ravioli freschi e può persino diventare un’alternativa al caffè.In Alto Adige, quindi si fa di bellezza virtù: andare adesso significa ammirare i campi punteggiati di giallo e, dal 15 aprile al 22 maggio, partecipare a «Le Settimane del Dente di Leone», manifestazione culinaria dedicata a uno dei simboli della Val d’Ultimo – Alta Val di Non.Per degustare gli originali piatti a base di questa pianta, bisogna andare nelle località di Lauregno, Senale, Proves e San Felice, dove ristoranti del luogo propongono le loro ricette. Un modo per entrare a contatto con le antiche tradizioni contadine della zona, facendo contemporaneamente cromo-aroma-terapia.Le Settimane del Dente di Leone includono anche un mercato contadino, eventi musicali e animazione per bambini.Dormire nella Val d’Ultimo – Alta Val di NonMesnerhof, Mesner 66 Mesnerhof, Lauregno: ideale per chi cerca un appartamento nuovo e accogliente, in perfetto stile altoatesino;Hotel Pension Lydia, Vernago 19, Senale: posizione perfetta per chi ama le escursioni.Mangiare nella Val d’Ultimo – Alta Val di NonNon solo tarassaco, ovviamente. Tra i prodotti tipici della zona, consigliamo la mortandela, un salume che è anche presidio Slow Food, ma anche i dolci a base di mele e i canederli.Malga Revó, Località Malga Revó 1, Proves: piatti tipici della zona in un ristorante immerso nella natura;Pizzeria Restaurant Pension Greti, via Palade 39, Senale – San Felice: b&b apprezzato anche per le pizze e le colazioni;Trattoria Al Sole, 11 Località Maso Gassern, Lauregno. Da provare: gli gnocchi di cicoria. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/giappone-fioritura-ciliegi-roma-2657107988.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="sigurta" data-post-id="2657107988" data-published-at="1649260514" data-use-pagination="False"> Sigurtà iStock Il Sigurtà è, di per sé, uno dei più bei parchi italiani. Si trova a Valeggio sul Mincio (VR) e vanta una serie di fioriture spettacolari, a seconda della stagione.La sua origine risale al XV secolo ed è connessa alla storia di alcune famiglie patrizie, che si sono susseguite nel tempo. Il parco-giardino, infatti, faceva parte di una tenuta composta da varie strutture, tra cui una cappella, il fienile e la scuderia.Visitando il parco, oltre alla bellezza naturalistica, si ha quindi modo di ammirarne le architetture, dandosi la possibilità di immaginare la vita di queste ricche famiglie, che si dedicavano all’ozio proprio negli immensi spazi verdi.Nel mese di aprile è possibile immergersi tra i colori dei tulipani, per cui il Sigurtà è diventato celebre negli ultimissimi anni. L’evento, che ha luogo nei mesi di marzo, aprile e maggio, ha preso il nome di tulipanomania, grazie alle 300 varietà fotografate da visitatori provenienti da tutta Italia.Si tratta della fioritura di tulipani più importante d’Italia, per cui gli amanti di questi fiori non possono farsi sfuggire un evento che non ha molto da invidiare all’Olanda. Ogni anno ci sono delle novità: il 2022 presenta una bellissima collezione di tulipani neri e alcune pregiate varietà dai colori pastello.Quanto alle fioriture successive, segnaliamo l’albero delle farfalle, l’iris, le ninfee, ma anche i girasoli, i crochi, i giacinti e le peonie.Il biglietto d’ingresso al Parco Giardino Sigurtà costa 15.50 € per gli adulti, 8.50 € per i ragazzi dai 5 ai 14 anni e 11.50 € per gli over 65. Si può prenotare direttamente dal sito.Dormire a Valeggio sul MincioHotel Eden, via Don Giovanni Beltrame 10: accogliente e dalla posizione strategica;Agriturismo Corte Morandini, Loc. Gobbini 28/B: immerso nel verde, offre anche una cucina genuina.Mangiare a Valeggio sul MincioTrattoria Il Cavallino, vicolo Nino Bixio 7: cucina del territorio, di cui assaggiare soprattutto i tortellini;Hostaria Marsala 2, via Marsala 2: pochi coperti, ottima cucina;Giardini di Borghetto, str. Viscontea 533: da provare il tagliere di affettati. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/giappone-fioritura-ciliegi-roma-2657107988.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="firenze-e-sermoneta" data-post-id="2657107988" data-published-at="1649260514" data-use-pagination="False"> Firenze e Sermoneta Giardino di Ninfa a Sermoneta in provincia di Latina (iStock) Una delle fioriture più belle del periodo è quella del glicine, rampicante dalle infiorescenze violacee e dal profumo inebriante. A partire da aprile-maggio, paesi e città si riempiono di «grappoli» che sbucano da muri, pergolati e inferriate: nonostante la sua preziosità, si tratta infatti di una pianta piuttosto diffusa in Italia.I luoghi in cui ammirare questo spettacolo della natura in tutto il suo splendore sono molti. Se si vuole rimanere a bocca aperta, bisogna andare nella fiorentina Villa Bardini, nel cui giardino esiste una pergola che diventa una sorta di magica galleria viola. La fioritura del glicine è anche diventata un contest fotografico: le migliori fotografie verranno selezionate tra il 30 aprile e il 1° maggio e pubblicate sul profilo Instagram di questa villa, che è anche spazio museale e offre una delle visuali più belle sulla città.Altro luogo che aiuta a sentirsi protagonisti di una fiaba è il Giardino di Ninfa, nei pressi di Sermoneta (LT): 8 ettari di riserva ai piedi dei Monti Lepini. Il New York Times l’ha definito il giardino più bello e romantico del mondo e a ragion veduta: al suo interno si trovano 1300 specie di piante, tra cui il glicine, che si specchia nel fiume Ninfa.Non solo piante: in questo giardino all’inglese voluto da Gelasio Caetani nel 1921, esistono anche dei ruderi di origine medievale, che contribuiscono a donare al posto un aspetto surreale.Il biglietto d’ingresso costa € 15,75. Per qualunque informazione su aperture e prezzi, basta andare sul sito.Dormire a Firenze e SermonetaHotel Berchielli, Lungarno Acciaiuoli 14, Tornabuoni, Firenze: hotel elegante e raffinato, situato in un punto magnifico;Le Camere Pinte, via Matteotti 3, Sermoneta: appartamento centrale e dotato di centro benessere (da prenotare).Mangiare a Firenze e SermonetaLa Leggenda dei Frati, Costa S. Giorgio 6/a, Firenze: ristorante con una stella Michelin;Trattoria Ghost, via Sotto il Forte 2, Sermoneta: consigliamo i tagliolini al cinghiale;Antico Emporio, Piazza del Comune 2, Sermoneta: apprezzato per il suo tagliere e la posizione centrale. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/giappone-fioritura-ciliegi-roma-2657107988.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="villa-rufolo" data-post-id="2657107988" data-published-at="1649260514" data-use-pagination="False"> Villa Rufolo Villa Rufolo (iStock) Altro luogo da favola è il Giardino di Klingsor di wagneriana memoria: stiamo parlando dei Giardini di Villa Rufolo (SA), sulla Costiera Amalfitana, che tanto colpirono, oltre al Boccaccio, il musicista tedesco, la cui presenza spirituale ha inconsapevolmente dato il via all’annuale Ravello Festival.Fu il nobile Sir Francis Nevile Reid a ideare questo giardino dalle caratteristiche tipiche del Romanticismo ottocentesco e conosciuto anche come “giardino dell’anima”. Qui, come in quello di Ninfa, ruderi di epoca precedente e ricca vegetazione, esotica e autoctona, convivono armoniosamente. Il giardino è costruito su due livelli: al piano inferiore, tra le molte specie, si trovano rampicanti come l’edera e il glicine del Giappone, nonché aiuole adibite a fioriture stagionali, mentre altre ospitano sempreverdi. In questo periodo, sempre al piano inferiore, possiamo ammirare due pergolati di rosa banksiae e la vistosa Dolichandra unguis-cati, rampicante dai fiori che assomigliano a delle grosse trombe gialle.Il giardino superiore, invece, sfoggia piante come il lauro trinervio, il bosso delle Baleari e la Bergenia crassifolia (per citarne solo alcune). Villa Rufolo è un felicissimo mix di natura e cultura e gli affacci mozzafiato sul mare fanno il resto. Per maggiori informazioni basta chiamare lo 089 857621 o scrivere a segreteria@villarufolo.itDormire a RavelloVilla Amore, Via De Fusco 5: elegante, moderno e con un panorama fantastico;Residence Le Villette, Viale Parco della Rimembranza 19: in posizione centrale, è dotato di piscina e terrazza.Mangiare a RavelloSe si va sulla Costiera Amalfitana non ci si può esimere dall’assaggiare alcuni must: dalla pizza alla mozzarella in carrozza, dagli scialatielli cozze e vongole alle pastarelle amalfitane e al limoncello.Ristorante Salvatore, via della Repubblica 2: ottimi i ravioli con i gamberi croccanti. Vista bellissima;Mimí Pizzeria&Cucina, via S. Francesco 12: la pizza qui è un sine qua non;Babel wine bar deli & art, via Santissima Trinità 13: piatti della tradizione in versione rielaborata. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem5" data-id="5" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/giappone-fioritura-ciliegi-roma-2657107988.html?rebelltitem=5#rebelltitem5" data-basename="agrigento" data-post-id="2657107988" data-published-at="1649260514" data-use-pagination="False"> Agrigento iStock Concludiamo questo viaggio ad Agrigento e, precisamente, nella Valle dei Templi, che oltre a ospitare testimonianze storiche di estrema importanza, a partire da febbraio può vantare anche un’ineguagliabile fioritura di mandorli.Dato il clima siciliano, l’esplosione floreale di queste piante avviene in anticipo rispetto ad altre zone d’Italia, ma ad aprile si possono ancora trovare degli esemplari che assomigliano a nuvole bianche e rosacee.La fioritura dei mandorli è però solo una scusa per andare in Sicilia e ammirare la Valle dei Templi, che in estate – date le temperature e la sua esposizione – è improponibile. Il periodo migliore è proprio questo, sia per il clima più mite che per il turismo, un po’ più rado rispetto alla stagione estiva.Il parco archeologico è aperto dalle 8.30 alle 19.00 e il biglietto combinato costa 15 euro: comprende la Valle e il Giardino della Kolymbethra, che appaga in pieno il desiderio di fiori, natura e allo stesso tempo archeologia. I biglietti possono essere acquistati anche online.Bene FAI e celebre meta per i protagonisti del Grand Tour, il giardino si fa ammirare per i mandorli, gli ulivi, gli agrumeti e la macchia mediterranea, che in questo periodo esplode di colori e profumi. Al suo interno si trovano anche antichi ipogei, chiamati Acquedotti Feaci, risalenti al V secolo a.C.Dormire ad AgrigentoColleverde Park Hotel, via dei Templi: vale anche solo per la vista sulla Valle dei Templi;B&B Batarà - "La Terrazza del Centro", via Ficani 34: anche qui vista speciale e ottime colazioni.Mangiare ad AgrigentoTra i piatti tipici della zona ci sono la minestra di San Giuseppe (preparata con fave e legumi vari), il taganu d’Aragona (torta di pasta tipica del periodo pasquale) e le stigghiola, ossia interiora di agnello e capretto.Pititto Ristorante, piazzetta Vadalà 2: ottimo il tortino di melanzane e pesce spada;Sal8, via Cesare Battisti 8: pesce fresco di qualità;Ristorante Kalos di Cipolla Antonio, salita Filino 1: da provare il polpo arrosto.
Laurent Vinatier (Ansa)
Vinatier, 49 anni, a giugno 2024 era stato arrestato dalle forze di sicurezza russe con l’accusa di spionaggio: non si era registrato come «agente straniero» mentre raccoglieva informazioni sulle «attività militari e tecnico-militari» della Russia, che avrebbero potuto essere utilizzate a scapito della sicurezza nazionale. All’epoca il francese, la cui moglie è di origine russa, era consulente dell’Ong svizzera Centro per il dialogo umanitario e aveva stabilito nell’ambito del suo lavoro contatti con politologi, economisti, funzionari ed esperti militari.
A ottobre 2024 era arrivata la condanna «amministrativa» a Vinatier, tre anni di reclusione per la mancata registrazione nell’elenco degli agenti stranieri. La difesa aveva chiesto una multa per l’errore che l’imputato ha riconosciuto di aver commesso «per ignoranza», mentre l’accusa chiedeva 3 anni e 3 mesi. Lo scorso 24 febbraio, questa condanna estremamente severa è stata confermata in appello sulla base della legislazione contro i presunti agenti stranieri.
Nell’agosto 2025, un fascicolo sul sito web del tribunale del distretto di Lefortovo a Mosca ha rivelato che un cittadino francese è accusato di spionaggio. Rischia fino a vent’anni di carcere ai sensi dell’articolo 276 del codice penale russo. «Il caso Vinatier ha ottenuto visibilità solo dopo che il giornalista di TF1 Jérôme Garraud, durante la conferenza stampa annuale del presidente russo Vladimir Putin il 19 dicembre, ha chiesto al capo dello Stato: “Sappiamo che in questo momento c’è molta tensione tra Russia e Francia, ma il nuovo anno si avvicina. La sua famiglia (di Laurent Vinatier, ndr) può sperare in uno scambio o nella grazia presidenziale?”. Il presidente russo ha risposto di non sapere nulla del caso ma ha promesso di indagare», sostiene TopWar.ru sito web russo di notizie e analisi militari. Putin ha aggiunto che «se esiste una possibilità di risolvere positivamente questa questione, se la legge russa lo consente, faremo ogni sforzo per riuscirci».
Il politologo è attualmente detenuto nella prigione di Lefortovo, penitenziario di massima sicurezza. Prima era «in un altro carcere a Mosca e poi per un mese a Donskoy nella regione di Tula, a Sud della capitale», ha riferito la figlia Camille alla rivista Altraeconomia spiegando che il padre «si occupa di diplomazia “secondaria”, ha studiato la geopolitica post-sovietica e negli ultimi anni si è occupato della guerra tra Russia e Ucraina» e che il secondo processo, dopo quello relativo a questioni amministrative è per accuse di spionaggio. Sarebbe vittima delle tensioni tra Mosca e Parigi a causa della guerra in Ucraina.
«Questo arresto e le accuse sono davvero mosse da una scelta politica e avvengono in un contesto specifico di crescenti tensioni tra Francia e Russia […] la chiave di tutto questo sta nella politica, non nella legge», concludeva la figlia, confermando l’ipotesi di uno scambio di prigionieri come possibile chiave di svolta della vicenda Vinatier.
L’avvocato della famiglia, Frederic Belot, ha affermato che sperano nel rilascio entro il Natale ortodosso del 7 gennaio. Uno scambio di prigionieri è possibile, ma vuole essere «estremamente prudente».
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Volodymyr Zelensky (Ansa)
A confermare il bilaterale, dopo l’indiscrezione lanciata da Axios, è stato lo stesso leader di Kiev: «Abbiamo un programma ampio e l’incontro si terrà questo fine settimana, credo domenica», ha detto ai giornalisti, non escludendo la partecipazione, in collegamento da remoto, dei rappresentanti dei Paesi europei. D’altronde, le conversazioni tra Kiev e la Casa Bianca non si sono fermate nemmeno il giorno di Natale: Zelensky ha avuto una lunga telefonata con l’inviato americano, Steve Witkoff, e con il genero di Trump, Jared Kushner, per approfondire «i formati, gli incontri e le tempistiche» per fermare la guerra. A quel colloquio telefonico sono poi seguiti ulteriori «contatti» tra il capo negoziatore ucraino, Rustem Umerov, e «la parte americana».
Al centro del dialogo con il tycoon ci saranno «alcune sfumature» sulle garanzie di sicurezza, ma soprattutto i nodi irrisolti per arrivare alla pace: il controllo del Donbass e dei territori orientali rivendicati dalla Russia e la gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Sul tavolo ci sono dunque le questioni più delicate e il significato del meeting, a detta di Zelensky, è «finalizzare il più possibile» visto anche che alcuni temi «possono essere discussi solo a livello di leader». A rivelare ulteriori dettagli è stato il presidente ucraino in un’intervista telefonica rilasciata ad Axios. Per la prima volta si è detto disposto a indire un referendum sul piano americano qualora Mosca accettasse un cessate il fuoco di 60 giorni. Pare però, secondo un funzionario americano, che la Russia sia disposta a concedere una tregua più breve. Riguardo alle garanzie di sicurezza, Zelensky ha affermato che servono discussioni sulle «questioni tecniche». In particolare, Washington ha proposto un patto di 15 anni che può essere rinnovato, ma secondo il presidente ucraino «il bisogno» sarà «per più di 15 anni». In ogni caso, l’incontro tra i due leader, come riferito da Axios, rifletterebbe «i progressi significativi dei colloqui». Vero è che Trump aveva dato la sua disponibilità solo qualora fosse vicino il raggiungimento di un accordo. Un’ulteriore conferma dei «progressi» emerge dalle parole di Zelensky, che ha dichiarato: «Il piano di 20 punti su cui abbiamo lavorato è pronto al 90%. Il nostro compito è assicurarci che tutto sia pronto al 100%. Non è facile, ma dobbiamo avvicinarci al risultato desiderato con ogni incontro, con ogni conversazione». Un membro della delegazione ucraina, Sergiy Kyslytsya, ha rivelato al Financial Times che le posizioni della Casa Bianca e di Kiev sarebbero piuttosto vicine. Ed è dunque arrivato «il momento» che i due presidenti «benedicano, modifichino e calibrino, se necessario» il piano di pace.
In vista dell’incontro in Florida, Zelensky ha già iniziato a consultarsi con i partner. Ieri pomeriggio ha avuto «un’ottima conversazione» con il primo ministro canadese, Mark Carney, per aggiornarlo «sullo stato di avanzamento» del «lavoro diplomatico» ucraino «con gli Stati Uniti». Zelensky ha poi aggiunto: «Nei prossimi giorni si potrà ottenere molto sia a livello bilaterale fra Ucraina e Stati Uniti, sia con i nostri partner della coalizione dei Volenterosi». Anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, è stato consultato dal presidente ucraino per discutere «degli sforzi congiunti per garantire la sicurezza» e «coordinare le posizioni» prima dei colloqui con il tycoon. La maratona telefonica del leader di Kiev ha incluso anche il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, e il primo ministro danese, Mette Frederiksen.
Nel frattempo, proseguono i contatti anche tra il Cremlino e la Casa Bianca. A rivelarlo è stato il portavoce russo, Dmitry Peskov: «Dopo che Kirill Dmitriev ha riferito al presidente sui risultati del suo viaggio in America e sui suoi contatti con gli americani, queste informazioni sono state analizzate e, su indicazione del presidente Putin, si sono già verificati contatti tra i rappresentanti delle amministrazioni russa e statunitense». A guidare le conversazioni telefoniche, da parte di Mosca, è stato il consigliere presidenziale russo, Yuri Ushakov. Riguardo alle questioni territoriali, secondo la rivista russa Kommersant, Putin, durante una riunione con gli imprenditori avvenuta la vigilia di Natale, ha dichiarato che potrebbe essere disposto a rinunciare a parte del territorio ucraino controllato dai soldati di Mosca, ma non è disposto a fare marcia indietro sul Donbass. Lo zar, nel meeting, ha affrontato anche la gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. E, stando a quanto rivelato da Kommersant, Putin ha comunicato che non prevede la partecipazione ucraina, ma solamente una gestione congiunta con gli Stati Uniti con cui sono in corso le trattative. Sul piano di pace, il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, è tornato a sbilanciarsi. Nel talk show 60 minuti, trasmesso dalla tv russa Rossija-1, ha affermato che il piano di pace rivisto dall’Ucraina è «radicalmente diverso dai 27 punti» su cui ha lavorato Mosca. E pur annunciando che la fine della guerra è «vicina», Ryabkov ha accusato l’Ucraina e l’Europa di aver «raddoppiato gli sforzi» per «affossare» l’accordo di pace.
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