2018-04-17
Gesù Cristo non era vegetariano. Hitler
invece sì
A scanso di equivoci, e casomai qualcuno ritenesse che mangiarsi uno spezzatino sia un atto di cannibalismo, Gesù Cristo non era vegetariano. Chiunque affermi che essere vegetariani sia meglio che essere carnivori si sta dichiarando migliore: dei suoi antenati, cacciatori e raccoglitori, della nonna che faceva l'arrosto per Natale, del cristianesimo e di Gesù. Se qualcuno è contento di essere vegetariano mi fa piacere per lui, ma sostenere che questo comportamento sia eticamente superiore non è accettabile. Tra l'altro spero che chi fa questa scelta per sé, non costringa i suoi figli - che sono onnivori - a seguire diete criminali (e nemmeno i suoi cani o i suoi gatti, onnivori a loro volta).Sono nata negli anni Cinquanta e noi gli orsi ce li mangiavamo. Loro si mangiavano le nostre pecore e noi ci mangiavamo loro. A spezzatino con i chiodi di garofano. Anche le volpi ci siamo mangiati. Loro mangiavano le nostre galline e noi mangiavamo loro. Avete mai visto un pollaio attaccato dalle volpi? Non è vero che l'animale uccide solo per mangiare, uccide anche per il piacere di uccidere. Quando la volpe riesce a entrare uccide tutte le galline e se il contadino siete voi, quella vi ha annientato a livello economico. La mamma di Red (ricordate Red e Toby?) me la sono mangiata io, sempre a spezzatino, ma senza chiodi di garofano. L'irrazionalismo di considerare gli erbivori eticamente superiori rispetto a chi mangia la carne nasce dai cartoni animati, dall'umanizzazione degli animali e da una precisa corrente di antiumanesimo, di odio per l'uomo, visto come bestia infestante per il pianeta. È una delle cause della catastrofe emotiva attuale: la perdita dell'identità, inclusa l'identità umana, di creature onnivore, appartenenti a una civiltà che viene rinnegata come cattiva. Non si tratta di amore per gli animali, ma di odio per l'uomo e anche di analfabetismo scientifico, incapace di capire il concetto di ecosistema, dove i carnivori sono importanti quanto gli erbivori e quanto i saprofiti (coloro che si nutrono di materia organica morta o in decomposizione) e nessuno muore di vecchiaia perché appena non riesce più a scappare viene sbranato. La morte fa parte della vita, chi odia la vita è talmente terrorizzato dalla morte che anche schiacciare una zanzara sembra troppo. Noi ci relazioniamo con cani e gatti, che sono carnivori, perché la capacità di relazione si crea sulla predazione. Gli erbivori brucano l'erba, ognuno per conto suo, e non si relazionano gli uni con gli altri. La comunicazione nasce nella caccia e noi non siamo erbivori, non siamo vegetariani. Chi lo sostiene nega la sua umanità, la sua biologia, si incorona il più buono del reame così da compensare tutte le sue insicurezze. Cristo non era vegetariano, mentre Hitler si vantava di esserlo. Oggi però versiamo più lacrime per il gorilla piuttosto che per 11.500 cristiani massacrati in Nigeria negli ultimi due decenni. Il leone Cecil ci commuove più dei bambini dello Zimbabwe che muoiono sbranati dai leoni? Mi dispiace calunniare un morto, ma pare che quelli del National Geographic abbiano in mano un documentario in cui Cecil sbrana uno gnu neonato. Non solo, anche i batteri sono creature viventi. Quando incidiamo un ascesso e buttiamo fuori il pus ne uccidiamo a milioni. Seguendo la stessa logica dovremmo smettere di assumere anche gli antibiotici? Certo, gli allevamenti intensivi sono sbagliati. Deve essere vietata la fecondazione eterologa per le vacche e una gallina deve essere libera di becchettare: questa è una causa giusta per cui è necessario battersi. Se con mezzi naturali si fermassero le zanzare la malaria non esisterebbe e allo stesso modo non esisterebbero le innumerevoli malattie mortali trasmesse da zecche e pidocchi. Non a caso qualsiasi medico abbia lavorato in Africa e abbia avuto a che fare con la malaria non ama i protettori delle zanzare. Nel mio libro L'ultimo elfo, Yorsh è vegetariano e molto compassionevole perché non è umano. Per diventare un uomo mangia carne e così acquisisce umanità. Noi siamo la nostra violenza, la nostra compassione, la nostra vigliaccheria, il nostro coraggio e anche la nostra ferocia. Non bisogna rinnegare tutto questo perché un istinto negato diventa patologia. Occorre amare l'uomo, perché ha una capacità di sofferenza infinita, amare gli animali e amare la natura. Se mangiare carne ci ricorda che un animale è stato ucciso ci deve rendere coscienti del fatto che si tratta di un gesto sacro. Per questo il cristiano prega e ringrazia prima di mangiare e poi cerca di guadagnarsi il suo pasto quotidiano. Se la nostra vita è costata la morte di un essere vivente non può più essere vuota, non può più essere sprecata, non può più essere buttata via. Mangiare è un gesto sacro, come sacra deve essere l'unione di un uomo e di una donna. Sacra l'uccisione di un animale, perché il dolore e la morte non devono essere sprecati. Ma nemmeno negati, perché altrimenti la vita si ferma e l'apparente compassione diventa odio per l'uomo.Detto questo, nessuno protesta davanti ai terrificanti cartelloni che sempre più spesso condannano senza appello le persone che vivono grazie all'allevamento degli animali. Nessuno ha considerato i sensi di colpa creati ai figli dei macellai e dei contadini. Ritenere dei criminali gli onnivori fa parte della libertà di pensiero. Eppure il cartellone di Provita che informava come siamo fatti a 11 settimane di gestazione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla realtà dell'aborto, è stato rimosso. Evidentemente qualcosa non torna.
Jose Mourinho (Getty Images)