2025-09-06
Follia: leva obbligatoria per le donne
Donna soldato dell'esercito tedesco (Getty)
Il ministro degli Esteri tedesco annuncia l’esercito «più grande del Continente». La sua collega alla Famiglia: la naja per maschi e femmine è questione di parità. In realtà il riarmo serve soltanto a combattere crisi e disoccupazione create dalle politiche Ue.La Germania è decisa ad armarsi fino ai denti e, visti i venti di guerra che spirano nel mondo, non è detto che sia una buona notizia. Ad annunciare l’intenzione di voler «costruire l’esercito convenzionale più forte d’Europa» è il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, che ha concesso un’intervista a un giornale online. Secondo il politico della Cdu, e dunque compare di Friedrich Merz, l’industria della Difesa di Berlino sta decollando e presto sarà in grado di competere con il resto d’Europa, ma soprattutto di garantire la sicurezza anche nei confronti di Mosca. «Siamo sempre sospettati a livello internazionale di non voler intraprendere azioni chiare contro la Russia: ecco la nostra risposta». Certo, a spingere la Germania verso il riarmo sono essenzialmente le potenziali minacce che giungono da Est. Tuttavia, conta molto anche la crisi dell’industria tedesca, in particolare di quella automobilistica, che sta costringendo i gruppi del settore a licenziare decine di migliaia di dipendenti. Da Audi a Volkswagen, da Bosch a Zf, la riduzione di personale è ormai diventata la regola per arginare il calo delle vendite. Dunque, il governo di Olaf Scholz prima e quello di Merz ora, hanno puntato sulla riconversione industriale nel settore della Difesa, passando dal produrre automobili per la classe media a fabbricare bombe per l’esercito. A parte Rheinmetall, nel dopoguerra i tedeschi sono sempre stati tenuti a freno con gli investimenti nel settore. Europa, Stati Uniti e anche Russia guardavano infatti con sospetto un riarmo della Germania dopo due conflitti mondiali. Però, dopo l’invasione dell’Ucraina e il rallentamento dell’economia, produrre missili, carri armati, droni da ricognizione e da combattimento, sembra diventato virtuoso. Oltre che naturalmente un ottimo business.Dunque, come annunciato da Wadephul, Berlino si prepara ad avere il più forte esercito europeo. Certo, mancano ancora gli organici, perché non basta avere cannoni e aerei, serve anche qualcuno in grado di usarli. E qui ecco entrare in campo il ministro tedesco della Famiglia, Katia Prien, anche lei della Cdu, che senza andare troppo per il sottile ha annunciato una riforma per rendere obbligatoria la leva non soltanto per i maschi, ma anche per le femmine, spiegando l’arruolamento delle donne con la necessità di una parità dei sessi. Soldati e soldatesse. Far indossare l’uniforme a signore e signorine magari può aiutare anche a ridurre il numero di disoccupati, che nel 2025 ha sfondato il tetto dei tre milioni, cifra che certo a Berlino non sono abituati a vedere.Tuttavia, per costruire il più grande esercito d’Europa, oltre ai militari e alle armi serve anche l’energia e qui cominciano i problemi per la Repubblica federale. Per anni i tedeschi hanno beneficiato del gas russo, che era venduto a buon mercato, ma dopo l’invasione dell’Ucraina sono stati costretti a chiudere i rubinetti, provocando un aumento della bolletta per imprese e famiglie.Il governo vorrebbe riaprire le centrali a carbone e rilanciare quelle a gas, ma la linea di verdi e socialisti, da cui dipende il futuro di Ursula von der Leyen, non sembra lasciare spazio a un cambio di rotta sul Green deal. Perciò, la prima guerra che la Germania dovrà combattere non sarà a Est ma a Ovest, contro il muro di gomma delle norme imposte da Bruxelles. Da un lato una crisi economica della Germania non conviene a nessuno. Dall’altro l’Unione, divisa sul sostegno a Kiev, sembra sempre più un’alleanza di interessi contrapposti, che impedisce di scegliere una direzione verso cui andare. Così, mentre Berlino comincia ad armarsi, la Ue finisce per sgretolarsi. Non proprio uno scenario che garantisca sonni tranquilli.