2025-04-08
Ma la Germania prepara i ragazzi alla guerra
Il ministro dell'Interno tedesco Nancy Faeser (Ansa)
Il ministro dell’Interno vuole che nelle scuole si insegni come affrontare situazioni di emergenza dopo lo scoppio di un conflitto. Ipotesi esercitazioni in classe. E questa settimana Cdu e Spd devono decidere sull’introduzione di un «nuovo servizio militare».Da Bruxelles spirano venti guerra. E allora anche la grande coalizione tedesca si è messa l’elmetto: dai conservatori della Cdu alla sinistra socialdemocratica, tutti i partiti che stanno lavorando alla formazione del nuovo governo hanno adottato atteggiamenti e linguaggi dal chiaro sapore bellico. Ma fino a un certo punto, ovviamente: parliamo di guerra, sì, ma senza comprometterci troppo. Anche perché lo smunto Friedrich Merz non ha proprio lo stesso physique du rôle di Otto von Bismarck, il celebre cancelliere di ferro della Germania guglielmina.Entro questa settimana, ad esempio, Unione e Spd dovranno decidere se includere la reintroduzione del servizio militare nel programma di governo. Nella bozza provvisoria dell’accordo, i cristiano-democratici si sono affidati a una formula timida e burocratesca, scrivendo che «la sospensione della leva obbligatoria sarà revocata». Dei veri cuor di leone, non c’è che dire. La proposta dei socialdemocratici, però, è ancora più grottesca: «Il nuovo servizio militare», si legge nel documento, «dovrebbe essere basato sulla partecipazione volontaria». Insomma, l’elmetto tedesco 2.0 non sarà certo quello prussiano, ma avrà più rassicuranti tinte arcobaleno. Eppure, in quel di Berlino, a una guerra imminente ci credono davvero. Per i servizi segreti (Bnd), un conflitto su larga scala in Europa è uno scenario più che realistico. Anche l’ispettore generale della Bundeswehr, Carsten Breuer, ha dichiarato di recente che «secondo le nostre analisi la Russia è in grado di attaccare i territori della Nato entro un periodo di tempo che va dai 4 ai 7 anni». Di fronte a prospettive tanto catastrofiche, i solerti politici tedeschi stanno correndo ai ripari. Nasce così l’appello del ministro dell’Interno, la socialdemocratica Nancy Faeser, rivolto alle scuole: occorre preparare i giovani a un’eventuale emergenza bellica.«Alla luce dei recenti sviluppi», ha dichiarato al quotidiano Handelsblatt un portavoce del dicastero guidato dalla Faeser, «si dovrebbe porre maggiore attenzione alla protezione civile anche nell’istruzione scolastica». Un’idea sposata appieno da Roderich Kiesewetter, il responsabile della Cdu per le politiche sulla sicurezza, che ha proposto l’istituzione di un corso di crisi per gli studenti: «È fondamentale fare esercitazioni su situazioni di emergenza, perché gli studenti sono particolarmente vulnerabili in questo tipo di eventi», ha detto il deputato conservatore all’Handelsblatt. «Dovrebbe essere introdotta anche una formazione di base su come comportarsi in caso di calamità», ha proseguito Kiesewetter. Anche perché, ha poi spiegato, questi corsi «si rivelerebbero saggi e lungimiranti pure in termini di servizio alla comunità». A tal proposito, il parlamentare della Cdu ha citato l’esempio della Finlandia: «Rispetto ai nostri vicini nordici e orientali», ha ammonito Kiesewetter, «la Germania è molto meno resiliente e le nostre strutture di preparazione alle crisi sono arretrate».Per quanto riguarda l’allestimento concreto dei corsi, il ministero dell’Interno ha sottolineato che la responsabilità di «determinare i contenuti didattici» nelle scuole spetta ai vari Länder. Il governo centrale, ha precisato il portavoce della Faeser, è tuttavia pronto a fornire assistenza agli Stati federati tramite «materiale per i giovani e gli insegnanti» di concerto con l’Ufficio federale della protezione civile e dell’assistenza in caso di catastrofe (Bbk). Si tratta di un ente che finanzia anche i «corsi di primo soccorso con contenuti di autoprotezione». Secondo i funzionari della Faeser, in effetti, «la protezione e la difesa civile vengono sempre prese in considerazione, soprattutto perché gli effetti di molte minacce sono spesso gli stessi, anche se le cause sono diverse».In questo modo, ha precisato il ministero dell’Interno, la Germania si pone nel solco tracciato dalla Commissione europea, che ha elaborato una «Strategia di preparazione alle crisi legate alla guerra»: una sorta di kit di sopravvivenza fondato su «30 misure di preparazione e resilienza». Il dicastero della Faeser ha accolto con favore l’iniziativa presentata due settimane fa dal commissario Ue per la gestione delle crisi, la belga Hadja Lahbib, e ha addirittura indicato fenomeni meteorologici estremi, inondazioni, incendi boschivi e attacchi informatici come pericoli contro i quali «dobbiamo essere molto più preparati rispetto al passato». Il Bbk, l’agenzia federale che aiuterà i Länder a organizzare questi corsi per la gioventù tedesca, ha peraltro già approntato il proprio kit per sopravvivere 10 giorni in caso di attacco. La composizione del kit è stata riassunta così dall’Handelsblatt: «Si consigliano come “scorte di base per una persona” bevande (20 litri), prodotti a base di cereali (3,5 kg), verdure (4 kg), frutta e noci (2,5 kg), latte e latticini (2,6 kg), pesce, carne e uova (1,5 kg) e, se lo si desidera, zucchero, miele, marmellata o cibi pronti». Con questo moderno Manuale delle giovani marmotte, gli studenti teutonici saranno pronti a ogni evenienza. Vladimir Putin è avvisato.
Francesca Albanese (Ansa)