2021-09-05
Gentiloni: «Nuove regole sul debito». Ma è costretto a rimangiarsi tutto
Il dem prima nomina il Patto di stabilità poi fa dietrofront: «Parlavo solo di fisco».Una dichiarazione in apparenza dirompente, poi il rapidissimo dietrofront: da Cernobbio le parole del commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni a proposito del fiscal compact e della necessità di rivedere i parametri sul debito pubblico, fissati dal Trattato di Maastricht, sono suonate in un primo momento come un'apertura alla modifica delle norme europee sulle finanze pubbliche, fino alla precisazione arrivata poche ore dopo.Per il dopo pandemia, ha fatto sapere Gentiloni, intervenuto in collegamento al Forum The European House - Ambrosetti, occorrono nuove regole europee sui conti pubblici. Per l'ex presidente del Consiglio, «il nuovo patto sulla stabilità fiscale dell'Unione europea deve rispondere a due problemi: evitare il calo degli investimenti privati e incoraggiare gli investimenti pubblici». Parole che inizialmente erano state interpretate come l'intenzione di aprire alla modifica di uno dei parametri fondanti del trattato di Maastricht, appunto il tetto che fissa al 60% il rapporto debito/Pil. Poco dopo però è dovuto correre a smentire sé stesso. L'Italia, ha ricordato Gentiloni a RaiNews24, «ha un debito pubblico molto alto»: tuttavia la pandemia e le misure straordinarie messe in atto per far fronte all'emergenza hanno fatto crescere lo stock di debito anche nelle altre nazioni europee. «Tutti Paesi dell'Eurozona hanno adesso in media un debito del 100%» rispetto al Pil, ha osservato il commissario agli Affari economici. «E qui i messaggi sono chiaramente due. Il primo è che bisogna tenerlo d'occhio questo debito. Bisogna evitare di aggiungere spese permanenti che rendano il suo peso sempre maggiore e che alla fine si scaricheranno sulle prossime generazioni», ha proseguito Gentiloni. «Noi chiamiamo il nostro programma Next generation Eu, ma se alla “next generation" lasciamo un debito troppo consistente non credo che facciamo la cosa giusta». D'altra parte, ha aggiunto il commissario, «è chiaro che il Covid cambia un po' il contesto e quindi rende necessario anche un aggiornamento delle regole del Patto di stabilità».Una dichiarazione che lascia intendere una presa di coscienza della necessità di modificare i parametri fissati più di due decenni fa - il Patto di stabilità è del 1997 - e che da più parti sono ritenuti troppo rigidi. Nel giro di poche ore è però arrivata la precisazione del portavoce del commissario che ha chiuso tutte le porte: «Contrariamente a quanto riportato da alcune agenzie di stampa, nel suo intervento al Forum Ambrosetti il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni non ha proposto alcuna modifica del tetto del debito», è stato specificato. «Gentiloni ha ribadito che la discussione riguarderà l'aggiornamento delle regole fiscali dopo la pandemia, ma la Commissione non proporrà modifiche al tetto del debito stabilito dai Trattati». La strada per la riforma delle regole europee sui conti pubblici si prospetta ancora lunga e in salita. E sull'Italia continua a pendere la scure dell'austerità.
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