
Generali Investments ha fatto il primo acquisto sulla blockchain
Generali Investments ha comprato sul mercato secondario security tokens del bond digitale emesso dalla Banca europea degli investimenti nell’aprile dello scorso anno con Société Générale in qualità di Joint lead manager. L’acquisto è stato realizzato attraverso Generali Insurance Asset Management, per conto della società francese Generali Iard. Per il Gruppo Generali si è trattato della prima transazione realizzata tramite la blockchain, in questo caso di Ethereum. Il prezzo pagato è stato pari a 500 mila euro.
L’operazione è stata anche tra le prime in Europa realizzate tramite blockchain. La scelta di utilizzare le nuove tecnologie emergenti come la blockchain e gli asset digitali fa parte della strategia di Generali Investments di sfruttare queste nuove piattaforme che hanno il potenziale di trasformare radicalmente i processi di gestione del risparmio. Per Generali Investments, infatti, la digitalizzazione del mercato dei capitali potrebbe apportare significativi benefici nei prossimi anni. Il mercato, grazie all’utilizzo delle nuove piattaforme, potrebbe diventare più trasparente e avere processi di settlement molto più veloci.
«L’innovazione rappresenta un pilastro strategico per la crescita di Generali Investments - ha commentato Carlo Trabattoni, ceo Generali Asset & Wealth Management dopo l’annuncio dell’operazione - permettendoci di migliorare la relazione con i nostri clienti e di trasformare i nostri processi di business e le attività di investimento». «Per maturare conoscenze strategiche innovative su come l’industria del risparmio gestito potrà beneficiare della rivoluzione tecnologica - ha aggiunto Trabattoni - si rende necessario sperimentare nuove tecnologie come la blockchain». Generali Investiments è tra i primi operatori europei ad aver utilizzato questo campo e di questo Trabattoni si dice entusiasta.
«È una transizione che fa parte del nostro percorso di innovazione - ha spiegato il ceo di Generali France, Jean-Laurent Granier -. Come investitore istituzionale, vogliamo accelerare in questo campo sperimentando nuove tecnologie innovative, per prepararci a investire nel futuro in nuovi ecosistemi».
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.














