2020-11-11
Fumo elettronico, Anafe e Adm insieme per migliorare la tracciabilità dei prodotti
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Così il presidente dell'Associazione nazionale produttori fumo elettronico, Umberto Roccatti: «Ringraziamo il direttore Minenna, con il quale abbiamo condiviso importanti riflessioni e che ha dimostrato massima disponibilità nell'ascoltare le nostre istanze, nell'interesse di produttori, consumatori e non da ultimo dell'erario».Definire un sistema normativo in grado di tracciare i prodotti liquidi da inalazione per tutelare sia il consumatore, sia il gettito erariale. È questo l'obiettivo comune che si sono posti Anafe - l'Associazione nazionale produttori fumo elettronico aderente a Confinsustria - e l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, in un incontro avvenuto nei giorni scorsi. Occasione per intavolare un dialogo proficuo e un confronto costruttivo e che ha anche offerto diversi spunti d'interesse, tra i quali la volontà di migliorare il livello dei controlli sui prodotti, anche attraverso l'introduzione dell'etichettatura con tassello fiscale.Tra gli interventi più significativi del meeting, emerge quello del presidente di Anafe, Umberto Roccatti: «L'Agenzia ha dimostrato di tenere in massima considerazione il punto di vista e il know how di mercato degli operatori di settore». Il numero uno dell'associazione ha poi aggiunto: «Ringraziamo il direttore Minenna, con il quale abbiamo condiviso importanti riflessioni e che ha dimostrato massima disponibilità nell'ascoltare le nostre istanze, nell'interesse di produttori, consumatori e non da ultimo dell'erario. Ribadiamo quindi l'assoluta necessità di intensificare tracciabilità e controlli attraverso sigilli fiscali, meglio se di nuova generazione (blockchain), cosa che Anafe caldeggia da anni».Infine, sono state avanzate alcune nuove proposte normative in tema di fiscalità. A tal proposito, Anafe e Adm hanno trovato una convergenza sull'opportunità di attendere l'evoluzione del quadro normativo europeo, che con ogni probabilità verrà modificato dalla nuova Ted, ovvero la Tobacco excise directive, per evitare il rischio di una nuova instabilità del mercato in ragione di quella che sarebbe l'ennesima riforma fiscale che coinvolge il settore del fumo elettronico.
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