2020-06-26
Fumata sinistra: alla Camera con la cannabis
Flash mob a Montecitorio per la legalizzazione delle droghe da parte di 16 parlamentari, da Riccardo Magi ad Andrea Romano. E in 4 si autodenunciano per aver coltivato la canapa. Surreale la motivazione dell'azione: «Serve contro la fragilità economica».La crisi incombe, la pandemia non è ancora sconfitta, la povertà attanaglia gli italiani: periodo tragico, e come pensano di alleviare le sofferenze del popolo alcuni parlamentari? Facendosi una bella canna! Anzi: coltivando cannabis in casa per sensibilizzare non si sa chi e non si capisce perché sul tema della legalizzazione. Incredibile ma vero, come se non ci fossero problemi seri da affrontare, ieri alcuni parlamentari hanno inscenato un flash mob davanti Montecitorio per promuovere la legalizzazione delle droghe leggere. L'iniziativa ha visto protagonisti, in particolare, 16 parlamentari di M5s, Pd, e +Europa che hanno già avviato la coltivazione in casa di cannabis, o che si apprestano a iniziarla: Riccardo Magi, Matteo Mantero, Aldo Penna, Michele Sodano, Conny Giordano, Doriana Sarli, Caterina Licatini, Carmen Di Lauro, Chiara Gribaudo, Andrea Romano, Enza Bruno Bossio, Teresa Manzo, Elisa Tripodi, Michele Usuelli, Carmen Di Lauro e Luigi Sunseri. I semi di cannabis sono stati distribuiti ai parlamentari da Meglio legale, «campagna pubblica», si legge sul sito internet, «per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dell'uso delle altre sostanze. È un progetto che coinvolge parlamentari e medici, imprenditori e avvocati, giornalisti e semplici cittadini per aprire un dibattito serio e responsabile sul tema. Quello della produzione, vendita e consumo della cannabis (e degli altri stupefacenti)», si legge ancora sul sito di Meglio legale,«è una delle questioni sociali più importanti nel nostro Paese: riguarda la giustizia, la salute pubblica, la sicurezza, la possibilità di impresa, la lotta alle mafie, la ricerca scientifica e le libertà individuali».E così, quattro di questi parlamentari, Mantero (M5s), Magi (+Europa), Penna (M5s) e Sodano (M5s), hanno anche pubblicato sui loro profilo social, come riportato da Repubblica, un video in cui si autodenunciano per aver piantato semi di cannabis nelle loro abitazioni, secondo i dettami della campagna #iocoltivo. Mantero, Magi, Penna e Caterina Licatini (M5s) hanno portato in piazza alcune piante di cannabis che sono state poco dopo sequestrate dalle forze dell'ordine.La Licatini, tutta contenta, ha pubblicato su Facebook una sua foto mentre, tutta contenta, mostra il verbale della Questura di Roma. «Ho appena firmato», ha commentato orgogliosa di sé la Licatini, «il verbale di sequestro della pianta di cannabis che questa mattina ho tenuto tra le mani in piazza Montecitorio. Sono fermamente convinta dell'importanza di questa battaglia perché voglio indebolire il potere e le finanze delle mafie a cui oggi viene garantito per legge il monopolio del mercato; immettere 10 miliardi nelle casse dello Stato per finanziare ricerca e istruzione; creare un mercato regolamentato sul modello Usa e Canada, con un indotto di almeno 6 miliardi di euro e 350.000 posti di lavoro stimati solo in Italia; garantire la qualità del prodotto e un accesso sicuro a chi ne fa uso per fini medici e ricreativi, Sono sicura», ha aggiunto la Licatini, «di avere il sostegno di milioni di Italiani. Ora o mai più».Al sit in a Montecitorio ha partecipato anche Emma Bonino, leader di +Europa: «Sono una persona», ha detto la Bonino, «che combatte il proibizionismo in generale nei comportamenti umani. In un Paese normale l'“io non lo farei" non può diventare automaticamente “e quindi tu non lo devi fare". E penso che legalizzare la cannabis sia meglio che proibire. E legalizzare non vuol dire incentivare il consumo, ma far venire meno un apporto finanziario a chi specula sul proibizionismo. Legalizzare vuol dire mandare la mafia in bancarotta. La battaglia antiproibizionista arriva da lontano. Temo», ha aggiunto la Bonino, «per come stanno andando le cose, che avrà ancora bisogno di tanto impegno, resistenza e passione, per esercitare un punto fondamentale del nostro vivere insieme: la libera scelta delle persone. Sarà lunga ma non bisogna arrendersi».Grottesco il pretesto economico per la manifestazione: «In un momento di fragilità economica come quello che stiamo attraversando non possiamo permetterci di ignorare i benefici che la legalizzazione porterebbe al nostro Paese», ha commentato Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio legale.Talmente sbrindellata e paradossale, considerato il momento storico che stiamo vivendo, l'iniziativa dei parlamentari pro-spinello, che Alessandro Di Battista, leader dell'ala moderata del M5s, su Facebook ha letteralmente disintegrato l'iniziativa e i suoi promotori: «Volete la regolamentazione», ha scritto Di Battista, «della produzione e della vendita della cannabis? Allora evitate di farvi i selfie con una canna in mano. Si tratta di gesti infantili ed altamente controproducenti. Ricordano coloro che pretendono di ottenere un miglioramento dei diritti civili per gli omosessuali esibendosi in volgari forme di trasgressione durante i Gay pride. Ogni forma di comunicazione individualistica ed autoreferenziale allontana il raggiungimento del risultato. Ancor di più se riguarda battaglie che dovrebbero essere sociali e quindi collettive. La fine del proibizionismo della cannabis», ha aggiunto Di Battista, «è una battaglia sociale, oggi ancor di più, e va fatta in modo laico e razionale».Dunque, anche Di Battista, pur essendo un antiproibizionista, ha criticato la messa in scena, anacronistica quanto per molti versi ridicola, dei parlamentari legalizzaioli. Uno dei quali, Riccardo Magi, non l'ha persa bene: «Un concentrato di ottusità», ha replicato via social Magi, «paternalismo e moralismo. Ecco il Dibba 2020. Dal limone alla Camera nel 2013 alle lezioncine bigotte di oggi. Cosa non farebbe per produrre un contenuto social in più!».
Foto Pluralia
La XVIII edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona si terrà il 30 e 31 ottobre 2025 al Çırağan Palace di Istanbul. Tema: «Nuova energia per nuove realtà economiche». Attesi relatori internazionali per rafforzare la cooperazione tra Europa ed Eurasia.
Il Forum Economico Eurasiatico di Verona si sposta quest’anno a Istanbul, dove il 30 e 31 ottobre 2025 si terrà la sua diciottesima edizione al Çırağan Palace. L’evento, promosso dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con la Roscongress Foundation, avrà come tema Nuova energia per nuove realtà economiche e riunirà rappresentanti del mondo politico, economico e imprenditoriale da decine di Paesi.
Dopo quattordici edizioni a Verona e tre tappe internazionali — a Baku, Samarcanda e Ras al-Khaimah — il Forum prosegue il suo percorso itinerante, scegliendo la Turchia come nuova sede di confronto tra Europa e spazio eurasiatico. L’obiettivo è favorire il dialogo e le opportunità di business in un contesto geopolitico sempre più complesso, rafforzando la cooperazione tra Occidente e Grande Eurasia.
Tra le novità di questa edizione, un’area collettiva dedicata alle imprese, pensata come piattaforma di incontro tra aziende italiane, turche e russe. Lo spazio offrirà l’occasione di presentare progetti, valorizzare il made in Italy, il made in Turkey e il made in Russia, e creare nuove partnership strategiche.
La Turchia, ponte tra Est e Ovest
Con un PIL di circa 1.320 miliardi di dollari nel 2024 e una crescita stimata al +3,1% nel 2025, la Turchia è oggi la 17ª economia mondiale e membro del G20 e dell’OCSE. Il Paese ha acquisito un ruolo crescente nella sicurezza e nell’economia globale, anche grazie alla sua industria della difesa e alla posizione strategica nel Mar Nero.
I rapporti con l’Italia restano solidi: nel 2024 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha toccato 29,7 miliardi di euro, con un saldo positivo per l’Italia di oltre 5,5 miliardi. L’Italia è il quarto mercato di destinazione per l’export turco e il decimo mercato di sbocco per quello italiano, con oltre 430 imprese italiane già attive in Turchia.
Nove sessioni per raccontare la nuova economia globale
Il programma del Forum si aprirà con una sessione dedicata al ruolo della Turchia nell’economia mondiale e proseguirà con nove panel tematici: energia e sostenibilità, cambiamento globale, rilancio del manifatturiero, trasporti e logistica, turismo, finanza e innovazione digitale, produzione alimentare e crescita sostenibile.
I lavori si svolgeranno in italiano, inglese, russo e turco, con partecipazione gratuita previa registrazione su forumverona.com, dove sarà disponibile anche la diretta streaming. Il percorso di avvicinamento all’evento sarà raccontato dal magazine Pluralia.
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Matteo Del Fante, ad di Poste Italiane (Ansa)
«Non esiste al mondo un prodotto così diffuso e delle dimensioni del risparmio postale», ha dichiarato Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, a margine dell’evento «Risparmio Postale: da 150 anni la forza che fa crescere l’Italia», a cui ha presenziato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Come l’ha definito il Presidente della Repubblica, si tratta di un risparmio circolare: sono 27 milioni i risparmiatori postali», ha spiegato ai giornalisti Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti.
Donald Trump e Xi Jinping (Ansa)