2022-11-14
Frode: la procura Ue indaga sui vaccini
Parla Rob Roos, l’eurodeputato che ha smascherato la Pfizer sui mancati test per la trasmissibilità del virus: «I pm ipotizzano pure corruzione e riciclaggio. Oltre 30 miliardi di euro pubblici su cui non si sa nulla. Tutto il mondo è stato ingannato, gli italiani di più». Mancanza di trasparenza: è il tema ricorrente delle audizioni di diversi europarlamentari nei confronti della Commissione europea su tutto ciò che riguarda l’affare vaccini. Perché ormai è evidente che il presidente Ursula von der Leyen abbia scelto la strada del silenzio, ritenendo più conveniente alzare un muro di omertà sullo spinoso tema dei contratti di acquisto, dei prezzi, ma soprattutto sulla negoziazione del più grande contratto mai realizzato nella storia dell’Unione Europea. La baronessa è finita così nell’occhio del ciclone non riuscendo più a nascondere la polvere sotto il tappeto. Alla lunga i continui «no» possono sembrare sospetti e far accendere quei riflettori che evidentemente von der Leyen sperava di tenere spenti per molto tempo. Si è innescata così una reazione a catena che, dopo il rifiuto opposto alla richiesta di chiarimenti fatta dai magistrati della Corte dei conti, ha reso necessaria l’apertura di una indagine della Procura europea. Tutto questo anche grazie ai continui dubbi sollevati da alcuni parlamentari, tra cui c’è Rob Roos, che si sta battendo in prima linea per avere chiarezza. Eurodeputato dal 2019, vicepresidente del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, da tempo Roos cerca di far venire a galla la verità, ponendo domande alla Commissione cercando, appunto, trasparenza. Deputato Roos, perché c’è tutta questa segretezza sui contratti di acquisto dei vaccini?«Il vero problema riguarda il principale contratto, il più grande mai stipulato. L’Unione Europea ha acquistato 1,8 miliardi di dosi dalla Pfizer-Biontech e noi non sappiamo neanche quanto abbia speso realmente e sono tutti soldi pubblici. Io ho stimato che la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 31 miliardi di euro, una somma pazzesca. Ma la cosa peggiore è che a quanto pare Ursula von der Leyen abbia negoziato in proprio con il vertice di Pfizer, Albert Bourla, tramite degli sms. E in tutto questo il team negoziale in cui c’erano i rappresentanti di ogni Stato membro non è stato coinvolto». La Corte dei conti europea ha chiesto spiegazioni riguardo questa trattativa privata.«Esattamente, peccato che non c’è mai stata risposta da parte della Commissione europea, che anzi ha opposto il secco rifiuto di fornire il testo di quei messaggi. Sa cosa dimostra? Non solo che c’è un serio problema di trasparenza, ma anche che c’è un atteggiamento di profonda arroganza nei confronti dei contribuenti. Si tratta di soldi dei cittadini europei e io sono stato eletto per monitorare il comportamento della Commissione, quindi mi batterò affinché la verità venga alla luce».Ci sono stati degli sviluppi riguardo l’indagine?«Adesso ha iniziato a indagare anche il Pubblico ministero europeo e noi sappiamo che esamina solo casi in cui ci sono sospetti di frode, corruzione o riciclaggio di denaro, quindi se si è mossa la Procura europea, evidentemente sta accadendo qualcosa di grave. Anche perché l’unico modo per comprendere il motivo per cui la Commissione continua a rifiutarsi di fornire qualsiasi informazione al riguardo è che siano successe cose non chiare e per questo il silenzio diventa una scelta obbligata». Soprattutto per quanto riguarda lo scambio di messaggi tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla. «Si è creata una situazione davvero assurda, il Difensore civico europeo ha definito il comportamento del presidente della Commissione come un caso di mala amministrazione, che è un’accusa molto seria. Io stesso ho presentato alla Commissione delle domande scritte urgenti per chiedere trasparenza riguardo al contenuto di questi messaggi, che dovrebbero essere divulgati e non tenuti segreti. È una cosa così semplice mostrare dei messaggi, ma fino a oggi si rifiutano di farlo». Cosa ne pensa di questo atteggiamento?«È l’esempio evidente di uno stile di governo simile a quello di un monarca che non può essere ritenuto responsabile e quindi non deve preoccuparsi neanche dell’opinione pubblica. Purtroppo è così che sta funzionando nell’Unione Europea. Ursula von der Leyen si sta comportando esattamente in questo modo. E tutto questo avviene perché il leader della Commissione europea non è scelto dai cittadini». Anche riguardo il prezzo dei vaccini non c’è trasparenza.«Io stesso ho chiesto più volte di sapere a che prezzo sono stati acquistati, ma non ho mai ricevuto risposta. Com'è possibile che l’Unione Europea permetta a queste aziende farmaceutiche di realizzare profitti così grandi vendendo un prodotto che è stato realizzato grazie a una ricerca in gran parte finanziata con soldi pubblici? Perché non ha trattenuto almeno una parte dei diritti sui brevetti? Mi chiedo come sia possibile consentire a Pfizer di aumentare costantemente i prezzi, secondo alcune fonti cresceranno addirittura del 400%, è incredibile!». Il prezzo dei vaccini è già aumentato?«So che Pfizer ha già alzato il prezzo del 25% rispetto a quello della prima introduzione del vaccino sul mercato. Purtroppo non abbiamo i contratti quindi non sappiamo con certezza cosa sia stato concordato, ma in generale ci si aspetta che con il passare del tempo i prezzi diminuiscano, perché la maggior parte della ricerca è già stata fatta. Soprattutto dato che non c’è più pressione sulla creazione di catene di approvvigionamento dei componenti del vaccino». Secondo lei Pfizer sta aumentando i prezzi dei vaccini, anche se non ce ne sarebbe motivo?«È esattamente così. E poi c’è tutta la questione della domanda, che ormai sta praticamente crollando. Sempre più persone guariscono dal Covid, sempre più persone quindi sviluppano una immunità naturale e perciò tendono a non vaccinarsi. Poi queste nuove varianti del virus sono molto meno pericolose, un motivo in più che fa abbassare la domanda di vaccini. Però il prezzo segue un andamento opposto, aumenta invece di diminuire, e questo è un comportamento molto insolito».Soprattutto ora che Pfizer ha ammesso pubblicamente che la vaccinazione non blocca la diffusione del virus.«Alla mia domanda in Parlamento europeo, la responsabile commerciale di Pfizer, Janine Small, ha dovuto rispondere senza troppi giri di parole. Le ho chiesto chiaramente se il vaccino fosse stato testato prima di essere commercializzato, per prevenire la trasmissione del virus e la risposta è stata un secco “no”. Per essere chiari, comunque, non sto dicendo che la Pfizer aveva affermato di averlo testato per fermare la trasmissione, perché in effetti nel foglio illustrativo c’è scritto che non blocca il contagio. Il problema è l’uso distorto che ne è stato fatto da parte dei governi».In effetti in tutto il mondo è stata raccontata una storia diversa…«In qualsiasi nazione è stata detta sempre la stessa cosa, peccato che fosse una enorme bugia. Sono stati presi provvedimenti e varate leggi basandosi sul principio che la vaccinazione era un gesto altruistico, che lo si faceva per proteggere gli altri, soprattutto gli anziani. Ma non c’era nessuna prova che fosse vero. E se non c’era nessuna prova, perché i governi hanno agito così?». In Italia il green pass è stato introdotto proprio come misura di prevenzione del contagio. «Gli italiani sono stati i più penalizzati a causa di questa bugia, secondo me. Sono state introdotte limitazioni per determinate professioni o per fasce d’età, basate su un principio sbagliato. Quindi far passare un’idea che non corrispondeva al vero, che era priva di qualsiasi fondamento: questa è stata la violazione dei diritti fondamentali più dannosa di questo decennio, che avrà strascichi anche negli anni a seguire». Intende a livello psicologico?«Non solo, anche a livello economico. Le persone private del lavoro si sono impoverite, stiamo ancora scontando i danni delle chiusure e dei lockdown. Ci sono state decine di migliaia di persone espulse dalla società, che non potevano andare a lavorare, prendere un treno, persino bere un caffè al bar. Tutti questi individui sono stati trattati in modo vergognoso, diffamati sulla base di qualcosa di cui non c’erano prove. Vorrei essere chiaro su questo punto: è stato un vero e proprio abuso di potere da parte di molti governi».In Italia qualche restrizione rimane ancora, come l’obbligo del vaccino per andare a trovare i parenti nelle residenze per anziani.«Spero che quello che abbiamo vissuto ci serva da lezione, affinché non accada mai più. E i responsabili di questa distruzione della dignità umana dovrebbero risponderne. In Italia in effetti ci sono ancora diverse cose da cambiare, ma secondo me un segnale di svolta c’è stato. Il popolo non ha riconfermato il governo che ha imposto le restrizioni e spero vivamente che quello attuale, con il presidente Meloni, possa ribaltare tutte le decisioni discriminatorie».