2022-05-11
«Sospeso dall’Ordine per vendetta. Se in tv dici la verità sul virus la paghi»
Giovanni Frajese (Imagoeconomica)
L’endocrinologo Giovanni Frajese: «Ricorrerò al Tar. Vogliono punirmi per le mie dichiarazioni, il pretesto è la mancata profilassi».Fatali sarebbero stati i suoi scontri televisivi con virostar e politici sulla sicurezza dei vaccini. L’endocrinologo Giovanni Frajese, docente all’università Foro Italico di Roma, è stato sospeso dall’Ordine dei medici. Provvedimento comunicato da lui stesso, durante il congresso nazionale dell’associazione Contiamoci, con toni piuttosto battaglieri: «Ci hanno fatto credere di essere in guerra. Non c’era bisogno di pensare. I medici hanno aderito in maniera massiccia, dimenticando completamente il giuramento di Ippocrate, trattando le persone come numeri».Causa ufficiale della decisione: inadempienza all’obbligo vaccinale. Insomma, il professore bastian contrario sarebbe pure un renitente. Vero? «Vero», conferma Frajese. Racconti, allora. «Un mese fa mi chiedono di presentare il certificato con l’immunizzazione». L’avevano già fatto? «No, nessuno mi aveva mai sollecitato». Lei cos’ha risposto? «Niente. Eppure avevo appena fatto il Covid. Ho il green pass di avvenuta guarigione che scade a settembre». Poteva presentarlo, così si evitava tutte queste grane. «Eh, no. Non acconsento a una misura ascientifica, dittatoriale e priva di significato. Preferisco avere meno libertà di movimento ma più di pensiero». Non potrà esercitare, però. «Chiederò al Tar di venire reintegrato. Prima i ricorsi venivano rigettati, adesso cominciano a darci ragione». Resta l’onta. «Medaglia, piuttosto. Noi medici siamo stati i primi a essere vaccinati. L’Ordine ci ha trasformati in cavie da laboratorio. Le implicazioni si scopriranno strada facendo...». Quali? «Scarsa efficacia ed effetto negativo per le difese immunitarie di richiami troppo ravvicinati». Ecco: Frajese è certo di essere stato punito per aver reiterato queste opinioni in tv. Aver scansato il siero, quindi, sarebbe solo un pretesto. Lo dimostrerebbe il procedimento disciplinare avviato dall’Ordine dei medici proprio per le sue dichiarazioni, nei primi mesi dell’anno, in alcuni talk show su La7: L’aria che tira, DiMartedì, Non è l’Arena. L’endocrinologo è inizialmente convocato il 10 marzo 2022. Ma l’udienza, informa adesso, viene poi rinviata a data da destinarsi. «Hanno sospeso il procedimento», racconta Frajese. «Secondo me, hanno capito che sarebbe stato un boomerang. Così, è arrivata la burocrazia». Ovvero: la sospensione per il mancato vaccino.Che poi, il professore ha sempre schivato con furia ogni scontata classificazione. A Giovanni Floris lo dice una sera, persino con una certa ruvidezza: «Lei non mi dà del no vax! Capito!». Frizzante anche il dibattito sui bambini con Pierpaolo Sileri, suo ex compagno di studi all’università e ora sottosegretario alla Salute: «Tra i 5 e gli 11 anni secondo voi il vaccino è sperimentale o no?», gli chiede provocatorio, davanti alla conduttrice Myrta Merlino, dopo aver annunciato che non avrebbe fatto immunizzare la figlia. Sileri nega fiaccamente. Frajese ribatte energico: «L’inizio del trial clinico è del 24 marzo 2021, con la conclusione prevista il 23 luglio 2024. Questa non è forse una sperimentazione?». Tra le contestazioni che gli muove l’Ordine c’è pure la paventata scarsa efficacia del siero contro Omicron. Perplessità avanzate anche da acclamati virologi, mai rimbrottati tra l’altro. E confermate da dati, sia internazionali che italiani. Nulla di trascendentale, insomma. L’altra obiezione è poi aver ipotizzato una carenza di studi sulla genotossicità, peraltro durante un garbato dibattito, chez Massimo Giletti, con Fabrizio Pregliasco. La virostar ammette: «È chiaro che c’è un’esigenza di approfondire, ma senza questa enfatizzazione delle negatività potenziali e possibili rispetto a un’efficacia dimostrata. Qualsiasi farmaco subisce valutazioni nel tempo». Ma se prevalesse questa impostazione, spiega, «non useremmo mai nessun farmaco o vaccino prima di 20 o 30 anni». Insomma, niente confutazioni. E nemmeno plateali smentite. «Nessuno è mai stato in grado di dimostrare che dicessi falsità. Anzi…», sostiene Frajese. «Ed è proprio questo che non mi perdonano». Comunque sia: adesso è sospeso, fino a data da destinarsi. «Nonostante abbia assistito a casa, durante il Covid, decine di persone costrette a curarsi con “Tachipirina e vigile attesa”». Le resta almeno la cattedra universitaria. «Sì, ma sono in anno sabbatico». Come mai? «Diciamo che mi sono mosso per tempo». Prevedeva la rappresaglia? «Ho fatto in maniera di evitarla». E quando riprenderà le lezioni? «Dpcm permettendo, a settembre. Spero…». Perché dubita? «Non è finita, purtroppo. Il meccanismo è già pronto e ben oliato. Alla prima occasione, scatterà nuovamente. Con più efficienza di prima, se possibile». Intende i divieti? «Certo! Ci saranno nuove varianti. Dunque: obbligo di vaccino, mascherine e green pass. La strada del governo è già tracciata». Tornerebbe in televisione? «Anche da solo contro quattro».
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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