2018-03-28
«Le formiche ci fanno gratis da spazzine e nutriranno il mondo»
Donato Antonio Grasso, zoologo allievo di Danilo Mainardi, è specialista degli insetti: «Consumano enormi quantità di rifiuti nelle aree urbane. Cucinate sono eccezionali»«Il grande scienziato Stephen Hawking diceva di guardare le stelle, non i piedi, per scoprire nuovi mondi. Io invece ho scovato galassie sconfinate guardando proprio per terra». Donato Antonio Grasso insegna zoologia generale e etoecologia e sociobiologia a Parma. Da una vita scruta in basso. D'altronde fa il mirmecologo. Studia cioè le formiche.«Da Myrmex, in greco formica. Nell'ambito della zoologia mi sono specializzato nello studio del comportamento degli animali, l'etologia. Sono stato allievo del grande Danilo Mainardi, scomparso l'anno scorso. Come modello di studio ho scelto gli insetti. Sa che su quasi 2 milioni di specie viventi attualmente classificate circa 1 milione sono insetti?»Ah.«Le dirò di più, se ci limitiamo agli animali, più del 70% di questi sono insetti. Solo che noi umani, vertebrati mammiferi, abbiamo una visione un po' troppo antropocentrica. Tendiamo a pensare che lo studio degli animali sia fondamentalmente lo studio di quelli più simili a noi».Da dove nasce la passione per le formiche?«Nasce da bambino. Tutti noi, da piccoli, abbiamo un approccio con le formiche, purtroppo spesso non basato sulla sola osservazione».Già, chi non ne ha schiacciata una da piccolo?«Io per contrappasso ne ho fatto l'oggetto dei miei studi».In che cosa attraggono le formiche?«Sono una presenza in quasi ogni ambiente, hanno comportamenti estremamente complessi e rappresentano modelli di studio per molte discipline. Hanno una notevole importanza da un punto di vista ecologico. Forniscono servizi ecosistemici essenziali, ovvero prestazioni fondamentali per l'uomo e derivanti da processi naturali. Si tratta di processi che in natura abbiamo gratis, pensi all'impollinazione e alla purificazione di aria e acqua, che altrimenti dovremmo pagare».Quali servizi offrono le formiche?«Hanno un impatto positivo sulla qualità del suolo, garantendone con le loro attività sotterranee il rimaneggiamento, l'aerazione e il drenaggio. Arricchiscono il terreno di materiale organico, difendono piante da insetti erbivori e contribuiscono allo smaltimento dei rifiuti».Addirittura?«Esistono le formiche spazzine. Uno studio americano certifica che nelle aree verdi urbane di New York gli artropodi, e tra questi in particolare le formiche, consumano grandi quantità di rifiuti alimentari abbandonati dall'uomo, fino a 6,5 chili all'anno in una sola isola spartitraffico».Ma quante sono queste formiche?«Si stima che al mondo ne esistano 10 milioni di miliardi distribuite in oltre 13.000 specie. Se consideriamo la loro biomassa, costituiscono il 10-15% del totale del peso degli animali. Sono modelli di studio per applicazioni pratiche anche in medicina, robotica, informatica».Mi spieghi.«Le formiche vivono in ambienti super affollati e favorevoli alla proliferazione di microbi, eppure riescono a creare condizioni asettiche. La maggior parte delle formiche ha sviluppato la capacità di secernere sostanze antibatteriche e antifungine. Studiare queste sostanze e il modo in cui vengono prodotte può essere di grande aiuto per l'uomo. Ci sono formiche che ospitano batteri sul proprio corpo che producono antibiotici, come se trasportassero una farmacia ambulante».Nell'informatica che applicazione hanno?«Si parte sempre dalla loro caratteristica principale: costituiscono società complesse, fatte da tanti individui che agiscono seguendo regole decisionali ben precise. Ma la loro laboriosità totale produce effetti molto superiori alla semplice somma delle parti».Non capisco.«Prenda la costruzione di un nido, che in alcune specie può arrivare a essere grande come un appartamento. Le formiche sono in grado di spostare 40 tonnellate di terra per costruirlo. Eppure non esiste un'organizzazione verticistica con un capo che dirige i lavori. Si tratta di un sistema decentralizzato basato su azioni auto organizzate. Ogni singola formica fa la sua parte (adotta il suo algoritmo decisionale basandosi su informazioni locali) senza conoscere il progetto complessivo. Studiando la logica matematica che caratterizza questa organizzazione sono stati prodotti algoritmi utilizzati per la messa a punto di software per la risoluzione di problemi complessi e di robot che lavorano in sciami».Sembra di sentir parlare di persone.«È solo un'impressione. Formiche e uomini in gran parte non funzionano allo stesso modo, ma da buoni umani, nella descrizione di questi organismi ci piace ovviamente usare termini a noi familiari. Sa che ci sono le “formiche pigre"?»Ma come, la formica è sinonimo di laboriosità!«Esiste una specie americana, la Temnothorax rugatulus in cui il 40% delle operaie non fa nulla».Come nulla?«Per questo sono chiamate le formiche pigre. Le formiche disoccupate».Guarda caso la disoccupazione giovanile in Italia è proprio al 40% circa.«Nel caso dei nostri giovani però lo sono loro malgrado, mentre queste formiche sono disoccupate per mestiere, cioè costituiscono forza lavoro di riserva pronta ad agire».È vero che esiste la formica schiavista?«Confermo. Ci sono formiche che razziano e saccheggiano gli altri nidi. Ma sa cosa rubano, anzi rapiscono? Larve e pupe di altre specie. Insomma rapiscono altre formiche allo stadio giovanile per farle lavorare nei loro nidi una volta diventate adulte. Ma le formiche non si fanno mancare nulla. Ci sono anche formiche che saccheggiano colonie della stessa specie».Insomma, anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano.«Eccome. Esistono vere e proprie guerre tra questi insetti. Combattono per il territorio, per le risorse alimentari. Le formiche sanno essere molto aggressive, mordono con le mandibole o possono pungere provocando a volte dolore estremo. In Amazzonia le Paraponera clavata chiamate bullet ants (formiche proiettile) causano una puntura lancinante. I ragazzi di alcune tribù di indios, per segnare il passaggio all'età adulta, in alcuni rituali devono indossare dei guanti che contengono queste formiche. Le lascio immaginare il dolore».A lei è capitata qualche disavventura?«Una volta in Australia ho trovato un nido di formiche Myrmecia, le operaie sono grandi anche 2 centimetri, sono molto aggressive e ci vedono benissimo. Mi sono trovato davanti alcune di queste sentinelle che mi hanno fronteggiato. In un attimo molte di queste formiche mi hanno circondato e mi hanno punto al tallone. Per fortuna non ho avuto conseguenze serie, a parte dover camminare scalzo per alcuni giorni per il gonfiore al piede». Perché le formiche si spostano a volte in colonne ordinate?«Molte specie utilizzano questa modalità di spostamento per migrare, oppure come sistema di reclutamento per recuperare cibo. Funziona così: ci sono operaie esploratrici che partono in avanscoperta, quando trovano cibo tornano al nido lasciando una traccia chimica per marcare il percorso, un po' come Pollicino. Le compagne poi ripartono tutte a recuperarlo seguendo il percorso inverso».E spostano pesi enormi.«Alcune trasportano un peso 100 volte maggiore del loro. Queste prestazioni sono dovute alla loro piccola taglia: si tratta del cosiddetto effetto scala. Semplificando al massimo, la forza di un animale è essenzialmente dovuta alla grandezza dei suoi muscoli che a sua volta è legata alla superficie della loro sezione trasversale. La forza di un animale però, soprattutto quando la si voglia confrontare con quella di altri animali, non va presa in valore assoluto bensì rapportata al suo peso, che a sua volta è proporzionale al volume del corpo. Le formiche hanno un rapporto superficie-volume molto favorevole alla superficie e quindi, in rapporto al loro peso, hanno una forza elevata che permette loro queste imprese».Che altre formiche mi può proporre?«Ci sono gli otri viventi (diffuse in America e Australia), veri e propri serbatoi di cibo. Alcune operaie specializzate stoccano una quantità enorme di cibo nel loro stomaco, per cui il loro addome diventa grande come un acino d'uva. Per questo motivo non riescono a muoversi, stanno nel nido e di tanto in tanto rigurgitano il cibo per le altre formiche, su richiesta».Poi?«In Sudamerica ci sono le formiche del genere Atta, che coltivano i funghi di cui si nutrono. Hanno inventato l'agricoltura ben prima di noi! Le regine sono enormi, hanno addome rigonfio, tanto che vengono soprannominate le culonas». Capisco l'allusione.«Delle vere e proprie leccornie per le popolazioni locali. Sono molto buone, tostate o fritte. C'è ciccia da mangiare, lì».Oddio.«L'entomofagia è un'ottima risorsa per il futuro».Parliamo di mangiare insetti.«Certo. È una strada da perseguire, darà possibilità enormi. Gli insetti sono una fonte alimentare ricca di proteine e grassi di qualità. Ma soprattutto il loro allevamento è ecologicamente più sostenibile rispetto alla produzione di altre fonti di cibo».Lei ha provato?«Sì, ho mangiato vari insetti. In una spedizione in Australia ho provato anche con le formiche. La guida mi suggerì di provarle e ne ho mangiate alcune, vive».Di cosa sanno?«Quelle che ho provato io, le Oecophylla smaragdina, sanno di limone a causa di una secrezione acida. Sono gustose. D'altra parte in Thailandia le usano per condire il pesce».
Abiy Ahmed e Giorgia Meloni (Ansa)
Il presidente e ad di Philip Morris Italia Pasquale Frega a Cernobbio (Ansa)
Il presidente e ad di Philip Morris Italia dal Forum Teha di Cernobbio: «La leva competitiva è cruciale per l'Italia e l'Europa».