2019-03-19
Follia Lgbt: tolgono i figli ai genitori che si oppongono al cambio di sesso
Una coppia inglese perde la custodia del bimbo autistico perché si rifiuta di fargli assumere i farmaci blocca pubertà. Negli Stati Uniti chi contesta la transizione dei minorenni viene segnalato alle autorità.Nella ricorrenza di San Giuseppe c'è davvero poco da festeggiare: la figura paterna, nell'ultimo anno, è stata attaccata su ogni fronte. E persino cancellata per sentenza.Lo speciale contiene due articoli«Non posso nemmeno sopportare l'idea che altre famiglie passino quello che abbiamo passato noi. È stato orrendo». A parlare è una madre inglese: ha raccontato la sua storia al Daily Mail, senza risparmiare i dettagli. Ma ha scelto di rimanere anonima, come tante altre donne nella sua condizione, e adesso capirete il perché. Questa donna ha un figlio adolescente con problemi legati alla sindrome di Asperger e all'autismo. Nel 2015, il ragazzino ha cominciato ad avere gravi problemi: faticava ad andare a scuola, si feriva. Così i genitori lo hanno portato da uno psicoterapeuta. Durante una seduta, il ragazzo ha detto allo psicologo di essere intenzionato a cambiare sesso. E in quel momento è iniziato il calvario. Su suggerimento del terapista, i genitori hanno portato il figlio alla sede di Leeds della Tavistock Clinic, l'istituto (legato al servizio sanitario nazionale inglese) che si occupa dei minorenni «confusi sul loro genere». Gli specialisti del Tavistock non sono andati molto per il sottile. Non si sono concentrati sull'autismo e l'Asperger, ma hanno spinto da subito per il cambio di sesso. Hanno prescritto al quindicenne i farmaci per il blocco della pubertà. I genitori, però, non erano d'accordo. Avevano letto che questi medicinali possono avere controindicazioni notevoli, e possono danneggiare lo sviluppo degli adolescenti. Così, nel 2017, hanno deciso di non mandare più il figlio alla Tavistock Clinic. Non l'avessero mai fatto. Sei mesi dopo, la famiglia ha appreso che il figlio non sarebbe tornato a casa. La scuola si era rivolta ai servizi sociali, segnalando i genitori. Gli insegnanti, racconta la madre, «erano preoccupati perché saltava le lezioni, andava in bagno, si tagliava e diceva che mamma e papà non sostenevano il suo desiderio di diventare una ragazza. La scuola e gli assistenti sociali hanno preso ciò che nostro figlio ha detto come vangelo. Ma considerando che è autistico, la sua percezione è filtrata dalla lente dell'autismo». Ci sono voluti alcuni mesi (e la testimonianza di un amico di famiglia a favore dei genitori) prima che il ragazzo autistico potesse finalmente fare ritorno a casa. Ad altri genitori, tuttavia, è andata peggio. Il Daily Mail racconta che, nel 2018, «almeno tre bambini sono stati presi in carico dai servizi sociali perché i loro genitori si opponevano al cambio di sesso». Situazioni analoghe si verificano negli Stati Uniti. Public Discourse, la rivista del Witherspoon Institute di Princeton, New Jersey (un centro di ricerca di orientamento conservatore molto attento alle problematiche legate al gender) nelle ultime settimane ha raccolto le testimonianze di cinque madri di minorenni intenzionati a cambiare sesso. Anche queste donne hanno scelto di rimanere anonime, ma le loro vicende sono piuttosto eloquenti. «Sono rimasta scioccata quando mia figlia di tredici anni mi ha detto di essere il figlio transgender», dice una delle mamme americane. Anche sua figlia aveva problemi legati all'autismo (come un terzo circa dei giovanissimi che si rivolgono alla clinica del gender britannica). «L'ho portata da un medico specializzato nei temi legati al gender», continua la donna, «alla ricerca di una guida esperta. Invece, il medico ha accettato la sua nuova identità e mi ha detto che devo riferirmi a mia figlia con pronomi maschili, chiamarla con un nome maschile e comprarle una fascia contenitiva per appiattire i suoi seni». L'aspetto più sconvolgente di questa testimonianza, però, è un altro. «I genitori come», spiega la madre americana, «devono rimanere anonimi. Dobbiamo difendere la privacy dei nostri figli e affrontiamo ripercussioni legali se i nostri nomi vengono rivelati. I genitori che non supportano l'identità di genere dei propri figli rischiano di essere denunciati ai Servizi di protezione dell'infanzia e rischiano di perdere la custodia dei figli. Nel New Jersey, il dipartimento dell'Istruzione incoraggia ufficialmente le scuole a segnalare tali genitori».Già: i genitori che esprimono dubbi sul cambio di sesso dei propri figli minorenni vengono segnalati ai servizi sociali. Lo scorso novembre è accaduto anche in Texas. Il protagonista di questa bruttissima storia è Jeff Younger, colpevole di essersi opposto al cambio di sesso del figlio di sei anni, che si «identifica come femmina» da quando ne ha tre. Younger si stava separando dalla moglie e la donna lo ha accusato di maltrattare il piccolo poiché non supportava il suo desiderio di cambiare sesso. Younger ha fatto presente che il piccino dichiarava di «sentirsi femmina» solo in presenza della madre, ma non c'è stato nulla da fare. La moglie ha ottenuto un'ordinanza restrittiva, e Jeff rischia di perdere del tutto la possibilità di vedere suo figlio. Ecco che cosa accade quando l'ideologia domina. Se si decide che cambiare sesso è «un diritto» del bambino, chi si oppone diventa un genitore degenere. Anche se sta semplicemente proteggendo suo figlio. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/follia-lgbt-tolgono-i-figli-ai-genitori-che-si-oppongono-al-cambio-di-sesso-2632041002.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="oggi-si-celebra-il-funerale-del-papa" data-post-id="2632041002" data-published-at="1757805214" data-use-pagination="False"> Oggi si celebra il funerale del papà Oggi, San Giuseppe, dovrebbe essere la festa del papà. Quest'anno, tuttavia, sarebbe molto più opportuno celebrare il funerale del padre, il cui decesso è stato certificato negli ultimi mesi. I negozi, in questi giorni, si riempiono di bigliettini, libretti e accessori destinati ai genitori maschi, ma è una fiera dell'ipocrisia, perché la nostra società ha fatto di tutto per liberarsi della figura paterna. Domenica, a Roma, si è tenuta la ventunesima edizione del Daddy's pride, «l'unica marcia al mondo dei papà separati». Varie associazioni hanno sfilato per chiedere - tra le altre cose - l'approvazione del ddl Pillon sull'affido condiviso. Questi padri chiedono che i loro diritti siano riconosciuti, vogliono poter condividere con le ex mogli l'educazione dei propri figli. Eppure, oggi, chi parla di affido condiviso viene trattato come un pericoloso reazionario, come un fanatico che vuole «tornare al Medioevo» e discriminare le donne. Aprire bocca in difesa dei padri non si può. è vietato. Ma c'è anche molto di peggio. Il 4 luglio scorso, la Corte d'appello di Napoli ha di fatto abolito il padre per sentenza. I giudici hanno stabilito che un bambino può avere «due madri» fin dalla nascita. Se le donne condividono «il progetto della maternità», sono entrambe mamme. Anche la donna che non ha partorito il figlio, ha spiegato la Corte, è a tutti gli effetti il «secondo genitore» del piccolo. Del povero padre - cioè dell'uomo che ha fornito il liquido seminale indispensabile per la procreazione - si può tranquillamente fare a meno. Grazie alla fecondazione eterologa due donne possono servirsi di un donatore anonimo che poi sparisce dalla scena, come se non fosse mai esistito. La stessa parola padre, ormai, ha completamente perso di significato. Qualche settimana fa i giornali di mezzo mondo si sono occupati del caso di una donna inglese che, sfruttando le leggi a tutela dei trans, si è fatta identificare come uomo sui documenti ufficiali. Poi, con la fecondazione assistita, ha messo al mondo un figlio. A quel punto ha preteso di essere riconosciuta ufficialmente come «padre» del piccolo. Cose simili sono accadute anche negli Stati Uniti, dove di recente è capitato che una donna - dopo aver iniziato il percorso per cambiare sesso - sia rimasta incinta. Quando ha partorito, la ex signora non aveva più il seno, sfoggiava una barba rigogliosa e si presentava come papà. Questa è la situazione in cui ci troviamo. La famiglia naturale - quella composta da padre e madre - è sotto attacco in quasi tutto l'Occidente (e non solo). Il maschio viene per lo più presentato come la causa di ogni male. Il padre viene cancellato con un tratto di penna oppure modificato chirurgicamente. Tutti i valori associabili all'archetipo del padre sono considerati negativi e pericolosi. I diritti sacrosanti dei genitori maschi vengono negati. E allora, dite, che cosa si dovrebbe festeggiare? Quella di oggi è, a tutti gli effetti, la celebrazione di un'estinzione. La festa del papà è diventata un rito funebre. Un funerale molto strano, per altro, perché un sacco di gente ride e appare molto soddisfatta.