2024-09-25
Troppi flop, Stellantis pensa al dopo Tavares. E intanto presenta nuovi modelli cinesi
L'ad di Stellantis Carlos Tavares (Ansa)
Il mercato Usa delude, l’azienda cerca un nuovo ad. Arrivano le prime vetture (elettriche) della joint venture con Leapmotor.Stellantis cerca un nuovo amministratore delegato al posto di Carlos Tavares, al volante dal 2021. Il presidente del gruppo automobilistico, John Elkann, ha infatti avviato la ricerca di un successore. L’indiscrezione è stata rilanciata nella notte di lunedì dall’agenzia Bloomberg e un portavoce del gruppo ha confermato. Aggiungendo però che farebbe parte della normale pianificazione di una successione visto il contratto in scadenza all’inizio del 2026, e che Tavares potrebbe anche rimanere in carica più a lungo. Secondo le fonti di Bloomberg, lo stesso ad sarebbe incluso nel processo di ricerca di un nuovo pilota al volante.Sarà, ma è chiaro che la pressione sul sessantaseienne manager portoghese sta aumentando. Nel mirino ci sono soprattutto le scarse performance di Stellantis in un mercato chiave come quello degli Stati Uniti dove le vendite stanno rallentando e diversi dirigenti di primo piano hanno lasciato l’azienda negli ultimi mesi, mentre il gruppo è di nuovo sotto attacco da parte dagli scioperi del potente sindacato americano Uaw. Negli Usa Tavares ha adottato una politica rigorosa di riduzione dei costi mentre Stellantis si confronta con una domanda in calo per le auto elettriche e una concorrenza sempre più forte da parte dei produttori cinesi. Il produttore di Jeep e Chrysler sta affrontando alti livelli di scorte che si sono accumulate e non riesce a smaltire, mentre la quota di mercato si assottiglia mese dopo mese. All’inizio di questo mese, i leader della rete di concessionari statunitensi di Stellantis hanno anche criticato Tavares per aver causato un «rapido degrado» dei marchi del produttore che includono anche Ram e Dodge. Ad agosto c’è stato un recupero ma solo dello 0,7% dal punto di vista della quota di mercato, sottolinea l’agenzia americana. Sottolineando che il problema per gli azionisti come la cassaforte degli Agnelli, Exor, è che in questo contesto le azioni della società sono crollate di oltre il 30% nel corso del 2024. A luglio, inoltre, la casa automobilistica ha registrato un crollo del 48% dell’utile netto del primo semestre. «Le prospettive economiche del settore automobilistico richiedono che gli investimenti vengano rivisti con l’obiettivo di concentrarsi su quelli che rappresentano un contributo massimo alla soddisfazione del cliente, alle prestazioni dell’azienda senza alcun compromesso sulla conformità alle normative, in particolare sulla CO2», ha precisato all’agenzia un portavoce di Stellantis. Tuttavia, aggiunge Bloomberg, «Tavares ha chiesto ulteriori tagli al budget per proteggere la redditività, alimentando le preoccupazioni che la sua spinta aggressiva all’efficienza possa mettere a repentaglio progetti e flussi di entrate a lungo termine». Il ceo ha ventilato la possibilità di cedere uno o più dei 14 marchi del gruppo per proteggere i profitti. Il cda di Stellantis dovrebbe riunirsi negli Usa il 9 e 10 ottobre per valutare i piani messi in atto per rilanciare l’attività nel Paese.In Italia il clima non è più sereno, anzi. Da un lato il governo pressa il colosso nato dalla fusione tra Psa e Fca perché aumenti la produzione negli impianti italiani, dall’altro anche i sindacati italiani si preparano a scioperare il 18 ottobre. «Noi vogliamo rafforzare la presenza di Stellantis nel nostro Paese essendo il principale, per il momento unico, produttore di auto. Nel primo incontro con l’ad Tavares nel luglio del 2023 mi aveva chiesto delle cose molto specifiche: rimuovere l’ostacolo di quello che era una minaccia incombente, cioè il regolamento da Euro7, e ci siamo riusciti, e fare un piano di incentivativi molto significativi sulle auto, e lo abbiamo fatto mettendo a disposizione quest’anno un miliardo di euro», ha ribadito anche ieri il ministro Adolfo Urso. Poi ha sottolineato: «Noi ce l’aspettavamo. Come dire, era la nostra intesa con la casa automobilistica Stellantis che parimenti aumentasse la produzione di auto nel nostro Paese. Insomma, noi abbiamo fatto quello che ci era stato chiesto, quello che è mancato è la risposta della produzione nazionale, come era stato previsto e preannunciato». Nel frattempo, sbarca in Europa Leapmotor International, la joint venture tra Stellantis (al 51%) e il gruppo cinese Leapmotor (al 49%). I primi modelli ad arrivare nel Vecchio continente sono il C10 e il T03. La T03 è una vettura elettrica per la città, con unautonomia di 395 km. Destinata alle nuove famiglie, invece, la C10 è un D-Suv elettrico con un’autonomia di 420 km. Nei prossimi giorni si apriranno gli ordini della T03, che sarà offerta al prezzo consigliato di 18.900 euro, con un’offerta lancio a 17.900 euro (la vettura sarà disponibile a partire da fine settembre). Il Suv C10 sarà proposto a un prezzo consigliato di 36.400 euro con offerta lancio a 34.400 euro (arriverà nei concessionari a ottobre). Nell’autunno del 2023 le due società avevano annunciato l’investimento da parte di Stellantis di circa 1,5 miliardi di euro in Leapmotor, per l’acquisizione di circa il 21% delle quote dell’azienda cinese. L’accordo prevedeva anche la costituzione di Leapmotor International, la joint venture guidata da Stellantis, con diritti esclusivi per l’esportazione e la vendita, nonché la fabbricazione dei prodotti Leapmotor al di fuori della Cina. Potendo contare sui canali di distribuzione di Stellantis i cinesi puntano infatti a incrementare il numero di punti vendita di veicoli Leapmotor in Europa, passando dai 350 previsti a fine 2024 a 500 entro il 2026.
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)