2019-05-25
Fischi per Di Maio: i bus dell’Atac prodotti in Turchia grazie al suo Mise
Il vicepremier al termine di un comizio ad Avellino evita gli operai ex Irisbus, furiosi per la gestione della crisi guidata da Giorgio Sorial: le commesse per 500 pullman finite ad Ankara.Luigi Di Maio ha praticamente chiuso giovedì la campagna elettorale ad Avellino, dopo Pomigliano il suo più grande bacino territoriale di gradimento. La maggior parte dei quotidiani locali ha titolato più o meno con il medesimo concetto: «Bagno di folla per il capo dei 5 stelle». Parzialmente vero. La folla era infatti numerosa davanti al palcodi via Matteotti, dove il candidato sindaco 5 stelle, Ferdinando Picariello si mostrava alla piazza. Una volta sceso dal palco Di Maio è stato accolto al grido di «buffone». Erano gli operai della ex Irisbus, storica azienda di pullman passata poi sotto il nome di Industria italiana autobus e finita nel lungo elenco dei tavoli di crisi del ministero dello sviluppo economico. Gli operai, ancora per poco in cassa integrazione, hanno persino “impedito" al vice premier di farsi i selfie. Sceso dal palco è praticamente salito sui van e se ne è andato. Ha però lasciato lì sul terreno il tema vero: la gestione di tutti i tavoli di crisi in mano a un solo uomo. Si tratta di Giorgio Girgis Sorial. Già deputato grillino, non è stato eletto alle ultime elezioni, mentre era entrato alla Camera nel 2013 e diventato famoso poco dopo per aver dato del «boia» a Giorgio Napolitano. Altro apporto reso al Movimento è stato il link con il docente di Pretoria Lorenzo Fioramonti. Lo scorso giugno il manager diplomato in business admistration noto per i suoi occhi nerissimi (è per metà bresciano e per metà egiziano) si è affacciato al Mise lo scorso giugno assieme a Francesco Vanin. Per gli amici Chicco, anch'egli ex deputato e ideatore del primo (e ci risulta ultimo) restaurant tv in quel di Pordenone. Sorial al Mise a differenza del collega ha fatto carriera. Lo scorso febbraio, Di Maio ha lasciato scadere (senza dare opportunità di rinnovo) l'incarico di Giampietro Castano, capo dell'unità di crisi che gestisce tutti i 130 tavoli. Era lì da undici anni e otto governi. «Non giudico la mancata riconferma di Castano perché rientra nelle normali prerogative del ministro e del ministero», commentò all'epoca il competente Marco Bentivogli tra l'altro a capo della Fim Cisl all'adnkronos. «Ma, certo, è una cosa che va ad aggiungersi a una situazione in cui c'è il ministero più chiuso al dialogo degli ultimi 15 anni. Oggi al Mise non rispondono neanche al telefono, il ministro si nega». Bentivogli aveva ragione. Ma semplicemente perché non aveva il telefono di Sorial, il quale ha ricreato a sua immagina la struttura salva aziende. Uno dei gruppi di lavoro più cari a Di Maio perché se ben usato serve a garantire gradimento elettorale. Esattamente quello che doveva accadere ad Avellino. Dove però i conti sono stati fatti senza l'oste. O meglio, senza tener presente la realtà del mercato produttivo del trasporto su gomma. Lo stabilimento di Flumeri della Industria italiana autobus è l'eredità della produzione Fiat (Irisbus). nel 2011, il Lingotto abbandonò il sito per spostare in Francia la produzione lasicando 300 dipendneti in Cigs e una ventina di milioni di sofferenze. A quel punto subentrò un socio privato, la Tevere spa, che nonostante le difficoltà ha portato a casa commesse per 2.000 pullman. Paradosso ha voluto che il grande lavoro ha portato le finanze in crisi e spinto gli azionisti a chiedere una mano al Mise. A giugno del 2018 Invitalia sembrava aver trovato una soluzione. Il proprio ingresso assieme a un altro privato. Ma il mise su input di Sorial (con il sostegno del sottosegretario Davide Crippa) ha preferito un'altra strada. L'idea di un po' di tagli del personale forse era ritenuta impercorribile. Nonostante a settembre del 2018 Invitalia abbia messo per scritto a Sorial le proprie intenzioni, dieci giorni dopo Di Maio lancia un tweet annunciando la disponibilità di entrare nella partita e cambiare le sorti (in meglio) dell'azienda e dei suoi operai. A novembre i soci pubblici ricapitalizzano la Iia in attesa delle Ferrovie, che però non arriveranno mai. Risultato? Un po' di commesse si sono perse per strada. Ben 500 bus sono stati costruiti in Turchia dalla Karsan (quelli dell'Atac per capirsi) e nonostante il migliaio di altri pullman da costruire si è resa necessaria una nuova ondata di cassa integrazione. In pratica, Ankara ci ringrazia, sta producendo i mezzi per le nostre municipalizzate e acquisendo un know how industriale vecchio di decenni. E questo è solo il primo successo di Sorial, ci sono ancora altri 130 tavoli. Vedremo come andranno a finire gli altri. Per il resto è comprensibile che gli operai di Avellino fossero lì sotto il palco in attesa di risposte. Anche loro dovranno trovare il numero dell'uomo forte del Mise. Che - a titolo di cronaca - da lunedì preside assieme a Marco Bellezza anche il tavolo di crisi del comparto delle tlc...
Il laboratorio della storica Moleria Locchi. Nel riquadro, Niccolò Ricci, ceo di Stefano Ricci
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Robert F.Kennedy Jr. durante l'udienza del 4 settembre al Senato degli Stati Uniti (Ansa)