2025-05-09
Figlio di Agostino, fedele a Bergoglio. È il democristiano dell’ala riformista
Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost e Papa Francesco (Getty images)
Classe 1955, viene da una famiglia di origini europee di Chicago. Colto, a lungo missionario in Perù, aveva Cupich e Maradiaga tra i suoi sponsor. Alcuni lo accusano di non aver usato il pugno di ferro contro gli abusi.Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost, già prefetto dell’influente Dicastero per i vescovi dall’aprile 2023, è nato a Chicago negli Stati Uniti, ma ha trascorso molti anni come missionario in Perù prima di essere eletto capo degli Agostiniani per due mandati consecutivi. Figlio di Sant’Agostino, come ha ricordato lo stesso Papa dal balcone della basilica di San Pietro, il 267° successore di Pietro ha una storia di «centrista», almeno così lo classificava anche uno tra i blog più seguiti dal mondo tradizionalista americano Rorate Coeli. Così era stato indicato insieme ad altri candidati come i cardinali You Heung-Sik, Brislin, Aveline e Kikuchi. Questi cardinali, insieme a Prevost, si leggeva nel blog, «potrebbero o meno proseguire o ampliare l’attuale pontificato, a seconda che abbiano segretamente opinioni più radicali». La partenza è stata interessante perché sia il nome, Leone XIV, che il modo di presentarsi davanti alla piazza di Roma hanno mostrato una postura diversa rispetto a come si presentò il precedente pontificato, il nuovo Papa ha indossato la mozzetta rossa che Francesco aveva deciso di non mettere quel 13 marzo 2103 e il nome appunto che rimanda innanzitutto a Leone Magno, il grande pontefice dei primi secoli cristiani che è passato alla storia per aver fermato Attila alle porte di Roma nel 452, armato solo della sua parola e del suo coraggio. Leone Magno un diplomatico sopraffino e un teologo potente, scrisse lettere e omelie che ancora oggi sono patrimonio della dottrina cattolica. Il nome scelto rimanda anche a Leone XIII, papa Gioacchino Pecci, che è ricordato per la grande enciclica sociale Rerum Novarum (1891).Papa Prevost è anche il primo statunitense a essere diventato Papa, ha origini francesi, italiane e spagnole. Ha una laurea in matematica conseguita presso la Villanova university nel 1977 e ha successivamente ottenuto un Master of divinity presso il Catholic theological union di Chicago. Ha anche un dottorato in diritto canonico presso la Pontificia università di San Tommaso d’Aquino a Roma. Entrato nell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, ha emesso i voti solenni nel 1981 ed è stato ordinato sacerdote nel 1982. Dal 1985 la sua vita si è legata al Perù, partendo come missionario e svolgendo ruoli di parroco, insegnante e amministratore di seminario. Dal 2001 al 2013 è stato priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino. Nel 2014 è tornato in Perù, quando papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo, di cui è divenuto vescovo nel 2015. Durante il suo episcopato, ha servito anche come vicepresidente e membro del consiglio permanente della Conferenza episcopale peruviana dal 2018 al 2023. Al suo periodo peruviano si riferiscono alcune voci a riguardo alla conoscenza e gestione da parte di Prevost di accuse di abuso nella sua ex diocesi di Chiclayo. La diocesi ha smentito con fermezza: «L’affermazione secondo la quale la Chiesa ha voltato le spalle alle presunte vittime non corrisponde alla verità. Al contrario, è stata data loro la libertà di sporgere denuncia presso il tribunale civile ed è stato loro offerto aiuto psicologico».In continuità con papa Francesco, oltre alla sinodalità, che ha esplicitamente citato presentandosi dal balcone della Basilica, c’è anche un’attenzione ad alcune priorità pastorali del defunto Papa, in particolare per quanto riguarda l’ambientalismo, l’assistenza ai poveri e ai migranti e un approccio pastorale che enfatizza l’incontro con le persone là dove si trovano. Certo l’approccio del «centrista» Prevost, come riporta alla Cbs padre Mark R. Francis, che con il nuovo Papa ha studiato presso la Catholic theological union di Chicago sul finire degli anni Settanta, «sarebbe simile in termini di obiettivi di base» a quello di Francesco, ma «il tipo di stile che porterebbe al papato sarebbe una guida calma, costante e molto diretta». Inoltre, scriveva ancora il blog tradizionalista Rorate Caeli, «sembra che Prevost non abbia svolto alcun ruolo significativo durante il Sinodo sulla sinodalità e non sia intervenuto su molte importanti controversie, come il celibato sacerdotale e l’omosessualità». Tuttavia è chiaro che la sua candidatura ha come grandi Pope maker i cardinali Blase Cupich di Chicago, non certo vicino al mondo conservatore, e anche quell’Oscar Rodriguez Maradiaga, già grande elettore di Francesco, e che sembrava essersene andato presto da Roma perché ci sarebbero stati troppi traditori di Francesco. Forse avrebbe potuto fermarsi qualche giorno in più per vedere uno dei suoi pupilli affacciarsi come papa Leone XIV.Il sito Web americano Advocate, vicino al mondo Lgbt, però sottolinea che avanza «dubbi sul suo sostegno al mondo Lgbt». Nel 2012, scrive Advocate, durante un incontro di vescovi, «si è lamentato del fatto che i media occidentali e la cultura popolare fomentassero “simpatia per credenze e pratiche in contrasto con il Vangelo”», riporta il New York Times. Ha menzionato specificamente lo «stile di vita omosessuale» e le «famiglie alternative composte da partner dello stesso sesso e dai loro figli adottivi».Il suo lungo servizio in Perù lo fa essere più un pontefice «internazionale» che non il primo Papa statunitense. Quando il vicepresidente JD Vance ha difeso le politiche migratorie dell’amministrazione Trump citando l’ordo amoris, un concetto sviluppato da Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino, il cardinale Prevost su X aveva ribattuto a Vance, dicendo che Gesù non insegna a classificare l’amore per gli altri e che l’ordo amoris non giustifica la discriminazione verso gli immigrati.Si pensava che i cardinali non volessero eleggere un cardinale giovane, ma Leone XIV ha 69 anni e davanti a sé potenzialmente un lungo pontificato. Il fatto che sia stato eletto il giorno della Madonna di Pompei e abbia iniziato invocando l’Ave Maria ci fa ben sperare. Come diceva infatti Bartolo Longo, cofondatore del santuario campano, considerava la Madonna una madre amorevole e una regina che governa con giustizia e misericordia. Quelle doti di cui sicuramente il nuovo papa Leone XIV ha bisogno per governare la Chiesa.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.