2019-08-02
Fi esplode: la Carfagna e Toti mollano il Cav
La deputata scopre dai giornali di essere stata inserita nel nuovo direttorio e si smarca: «Non entro nel comitato di liquidazione». Il governatore ligure lascia il partito: «Ognuno vada per conto suo. Buona fortuna». Terremoto dopo il lancio di Altra Italia.Forza Italia sta implodendo su sé stessa e potrebbe essere arrivata davvero al capolinea. L'annuncio di Silvio Berlusconi, che mercoledì ha lanciato un nuovo soggetto politico, Altra Italia, per andare in cerca dei voti dei moderati di centrodestra, ha provocato la rottura con gli stessi coordinatori di Forza Italia, Mara Carfagna e Giovanni Toti, scelti dal Cavaliere in persona il 19 giugno scorso. L'obiettivo della mossa di Berlusconi era probabilmente soprattutto depotenziare il governatore della Liguria, che sta lavorando a un suo partito (che dovrebbe chiamarsi In crescita!) e che da tempo chiede un cambiamento e primarie aperte, ma la mossa ha provocato uno strappo anche con la Carfagna. E così ieri, durante il Tavolo delle regole indetto per riorganizzare Forza Italia, si è consumata la rottura con Toti, sancita dalla nomina di un coordinamento a cinque per la presidenza che supera gli incarichi di coordinatori conferiti il 19 giugno proprio ai due «ribelli».Sulla carta, il coordinamento di presidenza di Forza Italia avrebbe dovuto essere costituito da Anna Maria Bernini, Mariastella Gelmini, Sestino Giacomoni, Antonio Tajani e dalla Carfagna. Ma l'ex ministro ha declinato con toni molto duri, dicendo di non essere stata nemmeno avvertita della nomina. Giovanni Toti, abbandonando la riunione, ha detto: «Mi pare che ci siano le condizioni per cui ognuno vada per conto suo, è Forza Italia che esce da sé stessa. Buona fortuna a tutti», aggiungendo: «La tragedia sta diventando farsa. La verità è che non si ha intenzione di cambiare alcun che e che questa avventura iniziata il 19 giugno finisce qui». Del resto Toti aveva liquidato Altra Italia, la federazione di centro alternativa alla sinistra fondata con l'intento di creare una nuova casa del centrodestra (di cui il partito azzurro «è parte costituente essenziale», aveva detto il Cav) con un laconico: «Non è casa mia. Non è il posto dove ritengo si possa cercare di ricostruire un centrodestra moderato nei toni e nei contenuti, attento al mondo produttivo che oggi ha poca attenzione da questo governo, alfiere di quelle grandi opere che restano uno dei principali problemi del Paese». Poi l'affondo: «Una proposta di futuro non può partire dal passato».Se Toti ha sbattuto la porta, anche Mara Carfagna ha preso le distanze dalla nuova gestione, rinunciando all'incarico nel direttorio ma rimanendo comunque nel partito: «Apprendo dalla stampa di un superamento delle decisioni assunte dal presidente Berlusconi il 19/06 innanzi ai gruppi parlamentari di Forza Italia e dell'insediamento di un coordinamento di presidenza, del quale nessuno mi ha chiesto di far parte e di cui non intendo far parte. È una scelta in direzione esattamente contraria alle intenzioni che mi ha manifestato Berlusconi. Credo che questo sia il modo migliore per uccidere Forza Italia e io non farò parte del comitato di liquidazione», ha scritto su Twitter. E pensare che soltanto mercoledì proprio la Carfagna aveva detto di voler far crescere Fi e soprattutto di volersi differenziare dal governatore della Liguria perché «io ambisco a crescere, Toti si accontenta di andare a rimorchio della Lega». Su Altra Italia la vicepresidente della Camera ha detto: «Sicuramente si parla di una federazione di forze civiche e del mondo dell'associazionismo, naturalmente bisogna riempire di contenuti questo discorso», mentre l'ex delfino è stato più diretto: «Non credo in una federazione di centro equidistante dai poli di destra e di sinistra. Noi non siamo equidistanti dal Pd, noi siamo gli avversari del Pd». Sulla stessa linea della Carfagna anche il senatore Paolo Romani, fedelissimo di Berlusconi: «L'esito della nuova rivoluzione avviata dal presidente Berlusconi sembra quanto mai poco chiaro. Forza Italia oggi sembra non aver solo abbandonato un percorso necessario quanto entusiasmante di rinnovamento, ma aver abdicato al ruolo primario di movimento politico». A questo punto Toti può sempre più dedicarsi al progetto di un suo movimento vicino alla Lega, magari destinato a confluire nel Carroccio o in Fratelli d'Italia. Il problema sarà proprio per Fi, che dovrebbe poter affrontare molte fughe.Qualcuno ha già deciso, come la deputata ligure Manuela Gagliardi che all'Agi ha detto: «Forza Italia si è avvolta da sola in una spirale di autodistruzione: Toti rappresenta l'unica opportunità di un futuro diverso, per il partito e per il centrodestra. Con le critiche si cresce, con l'autoreferenzialità si muore. Rinchiudersi in una stanza raccontandosi una realtà parallela non è soltanto una strada sbagliata, ma la svolta verso un burrone».