2022-07-23
Ferie tagliate e programmi anticipati: Rai 3 accende la propaganda rossa
Marco Damilano (Matteo Nardone/Pacific Press/LightRocket via Getty Images)
Lucia Annunziata rinuncia alla missione in Ucraina per tornare in video, Marco Damilano è precettato con la sua striscia quotidiana. I dem, spiazzati dalla corsa elettorale, devono rimettere in moto il carrozzone della tv di sinistra.Non va più in Ucraina, si è accorta che la linea del fronte adesso è Saxa Rubra. Lucia Annunziata avrebbe dovuto trascorrere l’agosto a Kiev e nelle zone di operazione militare come corrispondente trasversale per gli speciali della neonata sezione Approfondimenti, ma ha deciso di rimanere a Roma, fortino di Rai 3. Le elezioni sono alle porte, la campagna elettorale balneare somiglia a un blitzkrieg (due mesi) e nessuno ha letto i manuali del generale Heinz Guderian che l’inventò. Comunque sia, dovesse arrivare l’emergenza democratica la troverà sul pezzo. La Rai è entrata in modalità allarme rosso, bisogna impedire la marcia su Roma. La generalessa riapre improvvisamente il suo programma Mezz’ora in più, i motori si riaccendono domani alle 14.45 quando nella capitale ci saranno 40 gradi all’ombra e un deserto metropolitano degno de Il sorpasso. Ma il bene comune è in pericolo, le «destre» (notare il plurale per aumentare il distratto disprezzo) hanno sondaggi preoccupanti e Tele Kabul non può stare a mollo a Capalbio. Andrà in onda per tutto agosto, Kharkiv può attendere, prima di Vladimir Putin vanno fermati Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Ieri il sito Dagospia ha pubblicato la foto di una cena romana a due fra il ministro Andrea Orlando e la consigliera Rai in quota Pd, Francesca Bria. Pura coincidenza? Nel quartiere generale della tv di Stato c’è un fermento da caduta dell’impero, nessuno si aspettava che Mario Draghi si sfiduciasse due volte e che Sergio Mattarella non trovasse un salvifico cavillo. Nel marasma generale c’è chi rimanda le ferie, chi cambia i biglietti aerei, chi litiga con la moglie (o il marito) che non vuol capire l’emergenza. Neanche a dirlo, la cosa viene vista con fastidio; signora mia com’è volgare il voto che sa di Coppertone. Subito dopo il rientro dell’Annunziata, i vertici hanno deciso di far partire in anticipo la pillola quotidiana di Marco Damilano. L’ex direttore de L’Espresso, molto ben visto dal Pd, avrebbe dovuto darsi da fare da fine settembre. «Ma sarebbe troppo tardi», commentano con stizza al Nazareno. Così sarà in onda dal 22 agosto ogni sera, dal lunedì al venerdì, per dieci minuti sempre su Rai 3, per 1.000 euro a puntata (totale previsto 200.000 euro). Vedremo se per aiutare gli italiani ad approfondire i programmi di tutti i partiti - in fondo è pur sempre servizio pubblico - o per bombardare le postazioni di centrodestra.Preso atto che il direttore più reattivo nei confronti dell’emergenza elettorale è stato Antonio Di Bella, numero uno degli Approfondimenti, il suo movimentismo ha colto di sorpresa gli altri big che non vorrebbero rinunciare alla passerella dei politici. Al grido di «meglio lo Share dello Spritz», Bruno Vespa ha già fatto sapere che sarebbe pronto a limare le vacanze di Porta a Porta. Un confronto fra candidati in assenza del conduttore «equivicino» non è neppure immaginabile. Tutto sotto controllo? No perché Monica Maggioni avrebbe fatto capire di non avere bisogno di supporti. Così come sulla guerra in Ucraina, la zarina del Tg1 è intenzionata a recitare a soggetto anche sulla campagna elettorale.Prendendo esempio dalla maratona Mentana, Maggioni pensa a speciali da lei condotti a gomiti larghi, senza interferenze, e come scrive il sito Tag43 avrebbe già informato l’ad Carlo Fuortes. Draghiana di ferro ma con solidi addentellati a sinistra e un’indubbia conoscenza dei piani alti di Viale Mazzini (è stata presidente Rai), anche lei è pronta alla sfida elettorale. Gli ascolti però sono un problema; la bulimia da video non convince all’interno e non piace all’esterno. I suoi speciali vanno male, quello sulla caduta del governo ha ottenuto uno share del 9,5% (1 milione e 356.000 telespettatori), solo tre decimi sopra la serie tv greca La strada del silenzio su Canale 5 (1 milione e share 9,2%). I dati rendono l’idea.C’è un altro big che scalpita, è Bianca Berlinguer che vorrebbe anticipare la ripartenza di Cartabianca. Le mosse di Rai 3 sono state numerose e muscolari: Giorgio Zanchini raddoppia al venerdì il suo talk politico Filorosso, Giorgia Rombolà allunga Agorà Estate fino a mezzogiorno, a ridosso del Tg3. E Bianca? Al palo. Una grana organizzativa in vista per Di Bella e forse per lo stesso Fuortes, pur sempre garante politico dell’azienda di Stato. Negli studi semideserti ci si prepara alla resistenza di Ferragosto e cominciano a inseguirsi le voci più disparate. Una riguarda l’ad: dovesse vincere il centrodestra, al posto di Fuortes potrebbe arrivare un evergreen, Gennaro Sangiuliano, oggi direttore del Tg2, vicino a Fratelli d’Italia. Se ne parla con terrore a «Left Wing», convegno rigorosamente di sinistra con argomento Rai e con parterre di consiglieri (Bria e Laganà) e direttori da battaglia. Come Stefano Coletta (PrimeTime), Andrea Vianello (RadioRai), Andrea Montanari (Radiotre), Simona Sala (Daytime), Daniele Macheda (segretario Usigrai), Stefano Marroni (capufficio stampa RaiCom), Claudia Mazzola (Ufficio Studi), quest’ultima già candidata alle primarie grilline per il cda. Il campo largo è pronto alla sfida ai barbari mentre l’Italia è in vacanza. Come diceva quello là, li fermeranno sul bagnasciuga.
content.jwplatform.com
L’operazione «Carri di Gedeone 2» segna l’ingresso di Israele nella fase più delicata della guerra: la battaglia per Gaza City. L’esercito prevede un impiego massiccio di forze corazzate, fanteria e unità speciali, coordinate dall’intelligence sul terreno e da una potenza di fuoco senza precedenti. Ma la guerra urbana porta con sé rischi enormi. Gaza City è un dedalo di tunnel, edifici civili e postazioni mimetizzate che permettono a Hamas di colpire da vicino e confondersi tra la popolazione. Ne parliamo con il generale di Corpo d'Armata, Giorgio Battisti.
Ecco Edicola Verità, la rassegna stampa del 4 settembre con Carlo Cambi