2021-03-06
Farina intercettato inguaia Speranza: «Vado dal ministro»
È l'imprenditore arrestato per le mascherine senza licenza. L'affare con la cannabis e le riunioni con Massimo D'Alema e Luigi Bisignani.La presunta cricca delle mascherine senza certificazioni finita in manette mercoledì aveva portato i suoi tentacoli sino a dentro il ministero della Salute.Per esempio l'imprenditore Vittorio Farina, finito ai domiciliari, in un'intercettazione del 18 novembre 2020, parlando di tamponi con un certo Bruno, dice: «Io sto andando dal ministro adesso, c'ho, c'ho appuntamento alle 4 e mezzo col ministro, co Roberto […] ti porto qualche novità».Nelle carte depositate agli atti si legge che i finanzieri «alle 16 e 30 hanno visto entrare Farina e Salvatore Spagna (un imprenditore non indagato, ndr) all'interno della sede del ministero della Salute».Tra i progetti del gruppo c'era anche quello di fornire cannabis per l'utilizzo pubblico a fini terapeutici. Ma il 5 novembre era arrivato un contrordine e Farina avverte il lobbista Roberto De Santis, uomo vicino all'ex premier Massimo D'Alema e indagato per traffico illecito di influenze che «dalla segreteria del ministro è arrivato l'ordine di annullare gli accordi che avevamo fatto con l'Istituto farmaceutico di Firenze quello per la cannabis».De Santis invita Farina a raggiungerlo a Roma al fine di «vedere quali sono le motivazioni […] verificare un attimino cosa intendono».A questo punto, Farina chiede all'interlocutore: «Ma lì il rapporto è sempre buono no?» e De Santis lo rassicura: «Sì assolutamente anche perché si tratta di verificare... la motivazione». Nelle conversazioni intercettate dagli investigatori si parla anche di altri affari, come la commercializzazione di test diagnostici per il Covid e la fornitura su scala nazionale di un vaccino di produzione cinese del quale vorrebbero ottenere l'esclusiva per la distribuzione attraverso tale «Michele», cittadino cinese non meglio identificato. In un'altra intercettazione Spagna magnifica i «suoi» detector: «In 50 millesimi di secondo ti dà il 96.5 di certezza che è Covid […] costa 99.000 euro […] è ancora più conveniente dei tamponi perché tu puoi fare un numero di tamponi illimitati […] è una roba immensa tu pensa che un contratto da 1000 pezzi so 99 milioni». Farina chiede esplicitamente al suo interlocutore se «è sicuro che questa cosa funziona» e Spagna risponde al «100% […] io purtroppo questo materiale con disclosure aggreement non posso mandarlo in giro, ma c'è Speranza, c'è Locatelli, ci sono tre primari di tre ospedali diversi, ci sono tutti i documenti e le presentazioni con le percentuali […] c'ho anche le lettere con il ministro […] prima Locatelli (Franco, presidente del Consiglio superiore di Sanità, ndr) ha gestito la cosa […] poi Leonardi (Giovanni, responsabile della direzione generale della ricerca e dell'innovazione del ministero, ndr), è il responsabile di Gabinetto […] del ministro Speranza». Gli investigatori evidenziano che Farina «fa intendere di avere capito: “Beh il responsabile del Gabinetto di Speranza, eh, sì ok, va bene"». Il ministro sembra circondato dai presunti contatti della cricca. Farina parla ancora con Spagna e quest'ultimo chiede: «Ma il Max non interviene?». Risposta: «No per adesso, che intervenga adesso non serve […] quello lì deve parlare con quello […] dopodichè, se sono ancora interessati, come riteniamo, ci chiameranno per riavviare il processo… eh, dovranno, io credo che entro oggi quelli si incontrino e poi Paolucci dovrebbe chiamarti». Secondo le Fiamme gialle Paolucci sarebbe «Massimo Paolucci, capo segreteria di Speranza». Ma non c'è solo Speranza tra i politici citati dagli indagati. Gli investigatori annotano che «Farina non soltanto è un uomo che si muove con disinvoltura in molteplici ambienti di potere (dal mondo imprenditoriale alla pubblica amministrazione), annoverando tra le sue conoscenze sia appartenenti alla Pubblica amministrazione (come nel caso di Anselmino Giancarlo e Arcuri Domenico) che contigue al mondo della politica (come nel caso di Massimo D'Alema, Francesco Saverio Romano, Eugenio Minasso)».Romano, che risulta indagato, è l'ex ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Citati anche Maria Cecilia Guerra (si parla di lei a proposito dei vaccini), sottosegretario del Mef in diversi governi, compresi il Conte 2 e quello di Mario Draghi, e Nicola Latorre, già senatore renziano, ma per anni braccio destro di D'Alema. Quest'ultimo entra in scena personalmente il 17 agosto 2020. Il giorno prima gli investigatori registrano una conversazione tra il lobbista Luigi Bisignani e Farina, che dice di essere in Puglia perché il giorno seguente sarà a pranzo da De Santis. E aggiunge che «dovrebbe essere presente anche il suo capo». Che gli investigatori identificano in D'Alema. Il giorno seguente, ricostruiscono i finanzieri, Farina si trova con il «capo di Roberto». L'utenza telefonica aggancia una cella in località Martano (Lecce), residenza di De Santis. Lì Farina chiama «una nota giornalista televisiva», appuntano gli investigatori, Laura Tecce, «che condurrà una trasmissione televisiva, che andrà in onda su Rai 2, denominata Onorevoli confessioni» e le passa D'Alema per concordare un'intervista, anche se l'ex premier precisa «di essere in pensione e che non è più in Parlamento». A novembre, poi, gli investigatori pedinano Farina a un appuntamento al civico 44 di piazza Farnese, a Roma. Gli investigatori sottolineano che «l'indirizzo corrisponde alla sede della Fondazione Italianieuropei presieduta da Massimo D'Alema e della quale fa parte anche il sottosegretario Maria Cecilia Guerra». Lì Farina si trattiene per un'ora e 50 circa, senza che gli investigatori siano riusciti a ricostruire con chi si sia incontrato. Nelle carte dell'inchiesta spuntano anche due presunti incontri di Farina con l'ex commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri, all'epoca ancora in carica. Il primo viene captato dai finanzieri il 12 luglio 2020. Farina parla con Adelko Aleksic (arrestato) e lo informa che «Roberto Baffo», nomignolo con cui chiamano De Santis, lo ha convocato a Roma nella giornata di martedì 14 luglio e che, lo stesso giorno «...Roberto va a parlare con... Domenico...». Gli investigatori scrivono che Domenico è «da identificarsi nel commissario straordinario». Il giorno seguente Farina è a Roma e aggiorna costantemente Aleksic: «Mi hanno convocato per lavoro […] ti avevo detto che andavo giù che Roberto […] ha chiamato il nostro […] baffo senza cuore […] andava stamattina da Domenico alle nove e poi alle dieci e mezza lo vedo io».Dalla conversazione, ritengono i finanzieri, «emerge che per il tramite di De Santis Farina è riuscito a incontrare Arcuri». L'altro incontro risale a settembre. Il 3 Farina è a Roma. Anche questa volta viene pedinato. Alle 12,30, dopo aver incontrato altre persone, i finanzieri scrivono che «è stato visto conversare, tra gli altri, con un soggetto nella fisionomia somigliante ad Arcuri». Le telefonate successive all'incontro avrebbero dato conferma che con Farina ci fosse proprio il commissario Arcuri. E infatti Farina chiama Aleksic per rassicurarlo che «Domenico (Arcuri, ndr) mi ha promesso che se gli arriva la lettera, autorizza quell'acquisto [...] la dovrebbe fare oggi, oggi la deve fare e oggi pomeriggio ci deve fare l'ordine».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
Continua a leggereRiduci