2021-10-28
A Ezra Pound piaceva Mps quando i «paschi» valevano al posto della moneta
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Ezra Pound. Sullo sfondo la sede Mps a Siena (Getty Images)
Ezra Pound studiò a fondo la storia del Monte dei Paschi di Siena. Il legame tra moneta, lavoro e natura all'origine dell'istituto senese fu elevato a poesia nei suoi "Cantos". Unico caso al mondo di poema ispirato da una banca.«Abbiamo una banca»: decenni prima di Piero Fassino era stato Ezra Pound a dirlo, seppur con parole più alate. Il poeta statunitense si riferiva alla «banca, ottima, in Siena». Sì, proprio quel Monte dei Paschi, oggi spolpato dalla politica e finito, come dossier bollente, sulla scrivania di Mario Draghi. Pound, ovviamente, non ha potuto vedere tutto questo. Il suo sguardo, del resto, affondava alle radici dell'istituto di credito. Istituita nel 1624 come Monte non vacabile dei Paschi della città e stato di Siena, cui Ferdinando II de' Medici concesse a garanzia dei debiti le rendite dei pascoli demaniali della Maremma (i «paschi», appunto), la banca senese rappresentava per il poeta un esempio di economia virtuosa, che agganciava la moneta all'economia reale. Con il suo ben noto approccio maniacale, Pound trascorse molto tempo negli archivi della Banca, portando alla luce documenti inediti che poi finiranno nei Cantos, nel primo e probabilmente unico caso al mondo di poesia costruita sulle vicende della fondazione di una banca. Il risultato fu bellissimo e straniante, come spesso accade leggendo i Cantos e quella prosa tipicamente moderna eppure arcaicizzante. Recita il canto 42:«Infissa nell'animo dell'Ill.mo Collegioessendo già dieci anni stata introdotta pratica d'erigereun Monte – cioè una specie di banca, ottima, in Siena[…] Un monte, un banco, un fondoun istituto di creditoun luogo dove emettere e accettare assegni ma non ancora un banco di giro, e la Balìa,intesa la volontà del Senato, con paterno affettogiustizia e convenienza è tenuta la Città di dare...».L'aspetto che colpiva Pound era per l'appunto il legame tra moneta e natura, tra denaro e lavoro:«La base era il frutto della naturae la volontà dell'intero popolo».È un concetto che tornerà spesso nella poesia, ma anche nella prosa, di Pound. Scriverà per esempio in Oro e lavoro: «La base vera del credito era stata resa nota già agli inizi del Seicento al Monte dei Paschi di Siena. Questa base fu allora, ed è oggi e sempre: l'abbondanza, o produttività, della natura congiunta alla responsabilità di tutto il popolo. Banche e banchieri hanno funzioni utili e potenzialmente oneste. Chi fornisce una misura dei prezzi sul mercato e allo stesso tempo un mezzo di scambio, è utile alla nazione. Ma chi falsifica questa misura e questo mezzo è reo».Scrivono Demetres Tryphonopoulos e Stephen J. Adams nella loro The Ezra Pound Encyclopedia: il Monte dei Paschi rappresenta un «esempio di senso politico e leadership responsabile italiana. La fondazione di questa banca doveva essere garantita dal reddito generato dai pascoli senesi, e quindi questa banca è in diretto contrasto con la Banca d'Inghilterra i cui soldi sono fabbricati "ex nihil" (Canto 46). E a differenza delle banche usurarie, il Banco di Siena riusciva a mantenere bassi i tassi di interesse e pagava dividendi alla comunità ogni cinque anni dai suoi profitti».Un importante studioso italiano come Giano Accame ha invece messo in evidenza un altro aspetto: «L'elogio di una banca svincola la polemica poundiana da un facile schematismo. Non tutto il mondo del credito è di per sé sotto accusa». È un punto chiave: molto anticapitalismo «di destra», prima e dopo Pound, ha infatti condannato l'economia in blocco, contrapponendola in modo astratto ai valori dello spirito. Pound, al contrario, contrapponeva economia a economia, banca a banca, moneta a moneta. La sua fu una ricerca spasmodica di modelli virtuosi, sperimentalismi eretici, teorie anticonformiste, episodi seminali. La moneta, spiegava Pound, poteva essere bella, poteva essere buona, se racchiudeva in sé il lavoro dell'uomo, se era rappresentazione plastica dell'onestà e del sacrificio. Diventava maligna, infestante, distruttrice solo quando, per avidità, si sganciava dal mondo reale. Il peccato originale del mondo bancario, in questo senso, aveva una data precisa: 27 luglio 1694, giorno di fondazione della Banca d'Inghilterra, a cui Pound dava la colpa di aver introdotto la creazione del denaro da nulla. Se la Banca d'Inghilterra era al centro del personale inferno poundiano, il Monte dei Paschi aveva invece un posto di tutto rispetto nel suo paradiso, insieme a Confucio, a Mussolini, a economisti eretici come Douglas e Gesell, alla politica medievale del «giusto prezzo» etc. Su dove Pound avrebbe collocato i gestori e gli sfruttatori di Mps degli ultimi decenni non esiste dubbio di sorta.
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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