2021-05-08
«Evasione fiscale da 1,2 milioni». I Renzi rischiano un altro processo
Tiziano Renzi e Laura Bovoli (Ansa)
Firenze, chiesto il rinvio a giudizio per i genitori e per la sorella dell'ex Rottamatore.La nuova inchiesta che fa rischiare un altro processo a babbo Tiziano Renzi e a mamma Laura Bovoli, amministratore di fatto il primo e legale rappresentante della società di famiglia Eventi6 la seconda, è per dichiarazione fraudolenta al fine di evadere le imposte con fatture per operazioni inesistenti. Il totale di passivi fittizi è di oltre 5,5 milioni di euro, quello dell'evasione fiscale, invece, di circa 1,2 milioni. Con queste contestazioni il procuratore aggiunto di Firenze Luca Turco ha chiesto il rinvio a giudizio dei genitori del senatore semplice Matteo Renzi. Per gli stessi reati è stato chiesto il rinvio a giudizio anche della sorella del fu Rottamatore, Matilde Renzi, legale rappresentante della Eventi6 nel 2018.L'udienza preliminare si terrà il 20 maggio davanti al giudice dell'udienza preliminare Federico Zampaoli. I Renzi sono difesi dall'avvocato Lorenzo Pellegrini. L'indagine è nata da una precedente inchiesta della Procura fiorentina sulle società dei coniugi Renzi, che il 10 marzo scorso, sempre a Firenze, ha portato al rinvio a giudizio di babbo Tiziano e mamma Laura per il fallimento della cooperativa di servizi di volantinaggio Marmodiv, della Delivery service Italia e della Europe service, usate, secondo l'accusa, per aumentare il volume di affari della società di famiglia Eventi6. Da lì si è arrivati alle contestazioni contenute nella nuova richiesta di rinvio a giudizio: l'articolo 2 del decreto legislativo 74 del 2000, che punisce con la reclusione da quattro a otto anni chi «al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indica in una delle dichiarazioni relative a dette imposte elementi passivi fittizi». È contestato anche l'articolo 4 dello stesso decreto legislativo sui reati tributari, che punisce con la reclusione da due anni a quattro anni e sei mesi chi «al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo o elementi passivi inesistenti». I Renzi, insomma, avrebbero taroccato documenti fiscali e dichiarazione dei redditi per creare delle passività. Come? Usando un'altra coop, la Marmodiv, i cui servizi erano fittizi, che sarebbe stata usata per gestire la manodopera per conto della Eventi6 e si sarebbe accollata «gli oneri previdenziali, contributivi e fiscali». Per il 2015, per esempio, per evadere l'imposta sui redditi e sul valore aggiunto sarebbero stati indicati nella dichiarazione della Eventi6 elementi passivi fittizi per 1.318.478 euro. Il pm ha calcolato un'evasione da 290.065 euro. Stesso copione per il 2016: elementi passivi fittizi per 1.762.393 euro. L'imposta evasa? 386.987 euro, secondo la Procura. Per il 2017: 1.477.430 euro di elementi passivi indicati. Evasione da 325.034 euro. E, in fine, per il 2018, anno in cui è coinvolta anche la figlia Matilde, 986.715 euro di passivi fittizi e 216.588 euro di evasione.
Alberto Stefani, eletto presidente del Veneto (Ansa)
Ignazio La Russa (Imagoeconomica)