2024-05-27
Caro Giani, perché fa i capricci sulla sanità?
Caro Eugenio Giani, caro governatore della Toscana, ho letto che lei non vuole applicare la legge sui rimborsi delle visite mediche. Strano, no? C’è un decreto nazionale (n.124 del 1998) che lo prevede, ci sono altre Regioni (Veneto, Lazio, Piemonte, Sardegna) che hanno appena dato precise indicazioni per applicarlo, c’è un ministero che si sta muovendo in questa direzione (speriamo).E lei? Lei dice di no. Come quei bambini che fanno i capricci: «In auto si sta seduti sul seggiolino», dice il papà. «No e poi no», risponde il bebé. Cicca cicca uè. La differenza è che i bimbi capricciosi alla fine si riescono sempre a convincere. I governatori capricciosi, invece, no.Lei per altro ha appena aumentato le tasse regionali proprio per la sanità. Purtroppo i suoi cittadini non se ne sono accorti: liste chiuse, prenotazioni impossibili, attese infinite. La legge del 1998 è chiarissima: se la sanità pubblica non riesce a garantire la visita nei tempi previsti, il paziente può farla privatamente e ottenere il rimborso. Si tratta di una norma che vale per tutto il Paese. Perché non deve valere in Toscana, dove le tasse sono aumentate ma il servizio continua a fare acqua? Stavo per chiederle con che faccia lei si comporta così, ma è una domanda inutile: lei infatti una faccia non ce l’ha.Lei è il governatore in grigio. Anonimo travet della politica per cui si può riesumare Fortebraccio: «Si aprì la portiera dell’auto, non scese nessuno. Era Giani». 65 anni, laureato in giurisprudenza, da sempre in politica, ha una cadrega nel palazzo da 34 anni: consigliere comunale, assessore, presidente del consiglio comunale, dal 2010 in consiglio regionale, poi presidente del consiglio regionale e dal 2020 governatore. La sua azione politica è talmente evanescente che di lei potrebbe occuparsi Chi l’ha visto?. Ha avuto solo due sussulti in cronaca. Il primo quando ha paragonato, con improvviso slancio sessista, la sua competitor leghista a una cagna («sta al guinzaglio»). Il secondo quando è stato indagato nell’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti tossici: subito archiviato perché, è stato detto, lei da presidente del consiglio regionale «svolgeva solo funzione notarile». Insomma un passacarte. Talmente ininfluente che nemmeno i magistrati l’hanno presa sul serio.Le poche volte che ha provato a scuotersi da questo grigiore ha combinato guai. Un giorno ha invitato tutti in montagna, postando una sua foto sugli sci all’Abetone: «Perché non sei a lavorare?», l’hanno massacrata. E lei s’è subito vergognato: «Foto vecchia». Allora ci ha provato con la spiaggia: «Voglia di mare», ha postato con una foto di Polignano, in Puglia. «Non c’è il mare in Toscana?», l’hanno rimbrottata. E lei si è di nuovo vergognato. Mai però come quando, durante una cena, ha invitato l’erede dei Savoia nella tenuta di San Rossore: «Principe venga a vedere un luogo profondamente legato alla sua famiglia», disse. Le hanno fatto notare che quello era il posto dove Vittorio Emanuele III firmò le leggi razziali, e lei si è vergognato ancora. Chiunque altro avrebbe perso la faccia. Lei, non avendola mai avuta, non corre il pericolo. A differenza dei suoi cittadini, invece, che avendola come governatore di pericoli ne corrono un sacco. Specialmente se hanno bisogno di una visita medica…
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.