2025-04-25
Esequie di Bergoglio, sì di Trump a incontri: «Voglio vedere tutti i leader globali»
Ursula von der Leyen (Ansa)
Il presidente apre a trattative: «Mi prenderò cura di ciascuno» L’Unione europea cerca di cogliere l’occasione sulle tariffe.Le trattative politico-commerciali tra gli Stati Uniti e l’Ue potrebbero essere intavolate preliminarmente a Roma nel fine settimana. Ieri, Bruxelles ha reso noto che la Commissione europea sta «valutando la possibilità» di organizzare un incontro tra Ursula von der Leyen e Donald Trump sabato, a margine dei funerali di papa Francesco. «Al momento non c’è nulla di confermato, ma vi terremo aggiornati se ciò accadrà nei prossimi giorni», ha precisato la Commissione europea, per poi aggiungere: «Lo scopo della visita a Roma è, infatti, il funerale di papa Francesco. Questo è lo scopo principale della presenza del presidente Ursula von der Leyen a Roma. Se si presenteranno altre opportunità nel contesto a margine, saranno ovviamente colte». Sempre ieri, Agenzia Nova aveva riferito che Trump non aveva in programma incontri bilaterali. Tuttavia, in serata il presidente ha detto ai giornalisti che lo interrogavano su possibili incontri con leader mondiali durante la sua tappa a Roma: «Sì, li incontrerò». Poi ha aggiunto: «Vorrei incontrarli tutti, sarebbe bello e vorrei prendermi cura di tutti loro, molti di loro saranno là e vorranno incontrarmi per parlare di commercio». La settimana scorsa, durante la visita di Giorgia Meloni a Washington, il presidente americano era sembrato parzialmente ammorbidire i toni. Se in origine aveva più volte accusato l’Ue di essere nata per truffare gli Stati Uniti, nel corso dell’incontro con il nostro premier si era detto «molto fiducioso» sulla possibilità di concludere un accordo commerciale con Bruxelles. Ciò detto, l’altro ieri Trump ha ventilato l’ipotesi di tornare a imporre entro poche settimane dei «dazi reciproci» a quei Paesi che non riusciranno a siglare un’intesa con Washington. L’Ue, con cui il presidente americano ha fatto sapere di voler trattare in blocco, rientra probabilmente nel novero. C’è allora da chiedersi quali potrebbero essere i dossier sul tavolo di un eventuale incontro tra la Von der Leyen e il presidente americano. Trump è innanzitutto convinto che molte aziende statunitensi subiscano in Europa un eccesso di regolamentazione e tassazione. Da questo punto di vista, il settore tecnologico d’Oltreatlantico sta spingendo la Casa Bianca affinché si opponga al Digital markets act: regolamentazione antitrust europea che, entrata in vigore nel 2022, ha messo nel mirino vari colossi tecnologici statunitensi.Un secondo dossier sul tavolo sarà probabilmente quello del surplus commerciale tedesco nei confronti degli Stati Uniti, che, nel 2024, è arrivato a livelli record: 70 miliardi di euro (quasi sette miliardi in più rispetto all’anno precedente). D’altronde, la questione del surplus tedesco era già stata al centro delle preoccupazioni non solo della prima amministrazione Trump ma anche della presidenza di Barack Obama. Un terzo nodo riguarda il settore della Difesa. La Commissione europea, su input della Francia, ha inserito la clausola del «buy European» nel piano Readiness 2030. Ebbene, a inizio aprile, Reuters ha riferito che gli americani hanno comunicato di non voler essere tagliati fuori dagli appalti della Difesa all’interno dell’Ue. Un quarto dossier che divide Washington e Bruxelles è poi quello della libertà di espressione, come sottolineato da J. D. Vance, in occasione del suo discorso a Monaco lo scorso febbraio.Emerge infine una quinta questione che sarà prevedibilmente al centro di un eventuale colloquio tra Trump e la Von der Leyen: quella della Cina. Il presidente americano, non è un mistero, auspica che Bruxelles possa significativamente allentare i propri rapporti con la Repubblica popolare. Tuttavia, Germania, Spagna e Francia stanno cercando di spingere l’Ue in senso pro Pechino. Martedì, la Commissione europea ha dichiarato che non accetterà un disaccoppiamento della propria economia da quella cinese come parte di un eventuale accordo commerciale con Washington. Il Dragone ne sta approfittando e, non a caso, sta cercando di convincere Bruxelles e Londra a collaborare con la Repubblica popolare in chiave antiamericana.L’Italia, al contrario, punta a preservare le relazioni transatlantiche, forte anche del fatto che, nel dicembre 2023, il governo Meloni non ha rinnovato il controverso memorandum sulla Nuova via della seta. Non a caso, nella dichiarazione congiunta emessa da Usa e Italia dopo la visita alla Casa Bianca del nostro premier, Roma e Washington hanno concordato, tra le altre cose, di collaborare più intensamente sia nel settore della Difesa che del cloud. Il che, dal punto di vista di Trump, può essere letto (anche) come un segnale rivolto alla Von der Leyen. Nonostante abbia asserito di voler trattare con l’Ue come blocco, il presidente americano mira a giocare di sponda con l’Italia per arginare le spinte filocinesi di Parigi, Berlino e Madrid. Chi quindi ritiene che un eventuale incontro sabato tra Trump e la Von der Leyen marginalizzerebbe il ruolo della Meloni, non ha capito che la Casa Bianca oggi guarda proprio all’Italia per preservare le relazioni transatlantiche dalle manovre pro Pechino dei francesi e dei tedeschi.
Jose Mourinho (Getty Images)