Epifania, una festa da 100 milioni.Guida alle calze più belle

Epifania, una festa da 100 milioni.Guida alle calze più belle
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Il 6 gennaio si festeggia l'arrivo dei Re Magi a Betlemme e la dolce vecchina che li aiutò a trovare la strada. Una ricorrenza che coinvolge 400.000 attività in Italia.

Lo speciale contiene cinque articoli.


Un tempo si credeva che i 12 giorni dopo il Natale fossero magici. La dodicesima notte, in particolare, sarebbe stata una notte di prodigi e meraviglie. Per la religione cattolica, è infatti il 6 gennaio che i Re Magi giunsero a Betlemme ad adorare il Bambino Gesù. In tempi antichi la dodicesima notte - che dà il nome anche a un’opera di Shakespeare - era invece visto come un momento di passaggio, in cui le porte tra i mondi si schiudevano.

Sia nella storia dei Re Magi, sia nelle leggende dell’antica Roma è però presente una donna, quella che oggi chiamiamo Befana. Pare infatti che i tre saggi, cercando il Cristo, incontrarono una vecchina intenta a ramazzare con la sua scopa. Chiesero a lei la strada e per ricompensarla di tanta gentilezza, le rivelarono che andavano a visitare un Grande Re, invitandola a unirsi a loro. Lei, troppo indaffarata nelle pulizie, rifiutò. Però presto si pentì, capendo di aver perduto un’occasione unica. Riempì un sacco con doni e dolciumi e cominciò a girare di casa in casa, elargendo i suoi piccoli regali ai bambini, sperando fra loro di trovare il Bambino Gesù. Secondo gli antichi romani, la Befana non era altro che una divinità femminile che, nella dodicesima notte, solcava i cieli per rendere fertile la terra in vista di una vita rinnovata al termine della brutta stagione.

Che la Befana sia una dea, una dolce vecchina o una strega «con le scarpe tutte rotte e il vestito alla romana», la sua festa offre lavoro a ben 40.000 imprese sparse per tutta Italia. Secondo i dati raccolti della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, il comparto in Lombardia offre lavoro a oltre 25.000 addetti, +9,8% in cinque anni, in quasi 5.000 imprese attive. Un business, quello dolciario, che nella regione supera i 2 miliardi all’anno. Per Vincenzo Mamoli «questo settore è una ricchezza della nostra realtà territoriale, che vede rafforzare la sua attrattività anche per le feste».

Ma cosa si trova nella calza della befana? Secondo l’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, a vincere sarebbero le caramelle con il 19%. Al secondo posto il carbone - nella sua versione di zucchero - scelto dal 15% degli intervistati. Seguono dolci alla crema e al cioccolato con l’8%.

Farage Cioccolato

Una calza in toile de jouy - nelle varianti rosa, rossa e verde - e farcita con gianduiotti, cremini, gommose miste alla frutta, tavolette di cioccolato e dragées misti.

La calza di Farage è perfetta per tutti coloro che sono rimasti giovani nel cuore e non vogliono rinunciare al cioccolato. Per una befana davvero indulgente.

Tenoha

La Befana quest'anno arriva direttamente dal Giappone.

Grazie a Tenoha, concept space nel cuore di Milano, la classica calza di arricchisce di snack dolci e salati, bibite, gadget e molto altro. Tutti provenienti dalla terra del Sol Levante.

American Crunch

La calza della Befana di American Crunch è ricca dei migliori prodotti americani sul mercato. Tra i 22 prodotti che troverete nella vostra calza ci saranno le caramelle Hershey, la cioccolata calda Cadbury e tante coloratissime skittles.

Non avrai che l'imbarazzo della scelta tra tutte queste caramelle americane: lecca lecca, caramelle alla frutta e marshmallow.

Kinder

La grande novità è la Calzona, la Calza Kinder più grande di sempre, con le esclusive sorprese dei simpaticissimi Minions e delle celebri fate Winx: un formato maxi ideale per i più golosi.

Contiene 2 Kinder Bueno, 2 Kinder Cereali, 2 Kinder Maxi, 2 confezioni di Kinder Cioccolato da 4 barrette ciascuna, 1 sacchetto di Kinder Schokobons (46 gr).

Gridano al fascismo inesistente per giustificare la loro intolleranza
Bill Emmott (Ansa)
Giannini su «Rep» favoleggia di un mondo parallelo di complotti neri, mentre sulla «Stampa» Emmott minimizza il video manipolato di The Donald. Quando giova ai loro obiettivi, indulgono su bavagli e odio.

S’avanza la Cosa Nera. Un orrore primordiale simile all’It evocato da Stephen King, entità oscura che stringe la città di Derry nelle sue maligne grinfie. Allo stesso modo agiscono le «tenebre della destra mondiale» descritte ieri su Repubblica da Massimo Giannini, che si è preso una vacanza dal giornalismo per dedicarsi alla narrativa horror. E ci è riuscito molto bene, sceneggiando una nuova serie televisiva: dopo Stranger Things ecco Populist Things. Una narrazione ambientata in un mondo parallelo e totalmente immaginario in cui «populisti e estremisti deridono le istituzioni democratiche, avvelenano i nostri dibattiti, traggono profitto dalla paura». Un universo alternativo e contorto in cui «gli autocrati possono spacciare le loro verità alternative a community scientemente addestrate a un analfabetismo funzionale coerente con lo spirito del tempo».

Anche in Cgil c’è chi critica Landini. E lui cambia il suo braccio destro
Maurizio Landini (Ansa)
  • Aumentano gli scontenti dopo il divorzio dalla Uil. Ma il leader insiste sulla linea movimentista e anti Meloni In vista di elezioni e referendum è pronto a imporre il fedelissimo Gesmundo come segretario organizzativo.
  • Proteste contro l’emendamento che chiede di comunicare 7 giorni prima l’adesione.

Lo speciale contiene due articoli.


Da mesi, chi segue da vicino le vicende del sindacato e della politica economica del Paese si pone una domanda, se vogliamo banale: ma è possibile che di fronte alla trasformazione della Cgil in una sorta di movimento d’opposizione al governo, ai continui no rispetto a qualsiasi accordo o contratto di lavoro che possa coinvolgere la Meloni e a cospetto di un isolamento sempre più profondo, non ci sia nessuno che dall’interno critichi o comunque ponga qualche domanda a Maurizio Landini?

Borghi: «Tassare le banche? Sostenibile e utile. Pur con i conti a posto l’Ue non ci premierà»
Claudio Borghi (Ansa)
Il senatore della Lega: «Legge di bilancio da modificare in Aula, servono più denari per la sicurezza. E bisogna uscire dal Mes».

«Due punti in più di Irap sulle banche? È un prelievo sostenibilissimo e utile a creare risorse da destinare alla sicurezza. Le pensioni? È passato inosservato un emendamento che diminuisce di un mese l’età pensionabile invece di aumentarla. La rottamazione? Alla fine, anche gli alleati si sono accodati». Claudio Borghi, capogruppo della Lega in commissione Bilancio del Senato e relatore alla legge di bilancio, sciorina a raffica gli emendamenti di «bandiera» del suo partito con una premessa: «Indicano una intenzione politica che va, poi, approfondita». E aggiunge: «Certo, la manovra avrebbe potuto essere più sfidante ma il premier Giorgia Meloni non ha fatto mistero di volerci presentare nella Ue come i primi della classe, come coloro che anticipano il traguardo di un deficit sotto il 3% del Pil. Io, però, temo che alla fine non ci daranno alcun premio, anche perché, ad esempio, la Bce ha già premiato la Francia che ha un deficit superiore al nostro. Quindi, attenti a non farsi illusioni».

Fico oggi sbraita contro la sanatoria. Però l’ha usata per la villa al Circeo
Roberto Fico (Ansa)
Dopo il gozzo «scortato», l’ex presidente della Camera inciampa nel box divenuto casa.

Nella campagna elettorale campana c’è un personaggio che, senza volerlo, sembra vivere in una sorta di commedia politica degli equivoci. È Roberto Fico, l’ex presidente della Camera, candidato governatore. Storico volto «anticasta» che si muoveva in autobus mentre Montecitorio lo aspettava, dopo essere stato beccato con il gozzo ormeggiato a Nisida, oggi scaglia anatemi contro i condoni edilizi, accusando il centrodestra di voler «ingannare i cittadini». «Serve garantire il diritto alla casa, non fare condoni», ha scritto Fico sui social, accusando il centrodestra di «disperazione elettorale». Ma mentre tuona contro le sanatorie, il suo passato «amministrativo» ci racconta una storia molto meno lineare: una casa di famiglia (dove è comproprietario con la sorella Gabriella) è stata regolarizzata proprio grazie a una sanatoria chiusa nel 2017, un anno prima di diventare presidente della Camera.

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