2024-10-19
Ennesima figuraccia di Kamala, mandata al macello dai suoi compagni
Donald Trump fa faville al gala cattolico. Kamala Harris diffonde un video penoso. Che i dem diano già per perdente la loro candidata?Il voto cattolico preoccupa Kamala Harris. E le difficoltà che la vicepresidente sta incontrando con questo elettorato gettano un’ombra inquietante sul futuro e sulla tenuta della sua stessa candidatura. Ma andiamo con ordine. Giovedì, Donald Trump ha partecipato alla Al Smith Dinner: la cena di gala, organizzata dall’arcidiocesi di New York a scopo di beneficenza, a cui tradizionalmente prendono parte i candidati presidenziali. Piccolo particolare: quest’anno, la Harris ha deciso di declinare l’invito. Il candidato repubblicano ne ha quindi approfittato sia per corteggiare il voto cattolico sia per attaccare a testa bassa l’avversaria, che ha accusato di essere «irrispettosa verso i cattolici». Il tycoon ha rammentato che l’ultimo candidato a evitare la Al Smith Dinner, il democratico Walter Mondale nel 1984, perse alla fine contro Ronald Reagan, conquistando soltanto uno Stato su cinquanta. «Kamala non è potuta venire perché è in Michigan a ricevere la comunione da Gretchen Whitmer», ha anche detto Trump, riferendosi al recente video apparso sui social, in cui la governatrice dem del Michigan scimmiotta l’eucarestia indossando un cappellino con scritto «Harris-Walz». «Immagino che avreste dovuto dirle che i fondi della cena sarebbero serviti a salvare i saccheggiatori e i rivoltosi di Minneapolis e lei sarebbe stata qui: garantito», ha aggiunto Trump. Rivolgendosi poi al capogruppo dei senatori dem Chuck Schumer, che era accanto a lui, il tycoon ha detto: «Guarda il lato positivo, Chuck: considerando quanto è diventato woke il tuo partito, se Kamala perde hai ancora la possibilità di diventare la prima donna presidente». I presenti, tra cui lo stesso Schumer, hanno riso. «C’è un comitato chiamato “Tizi bianchi per la Harris”, ma non mi preoccupano. Le loro mogli e gli amanti delle loro mogli voteranno per me», ha detto anche Trump, che, pur esprimendo solidarietà al sindaco di New York Eric Adams per i suoi guai giudiziari, non ha risparmiato una pesante stoccata al suo predecessore Bill de Blasio. «È stato un sindaco terribile. Non me ne frega un c... se questo è uno spettacolo comico o no», ha affermato. Oltre agli strali contro i dem, il tycoon ha anche rivolto parole molto amichevoli verso i cattolici. «Voglio esprimere la mia enorme gratitudine alla comunità cattolica. È una grande comunità», ha detto. Una parte del pubblico ha invece fischiato quando è stata ufficialmente comunicata l’assenza della Harris alla cena. Lo stesso arcivescovo di New York, il cardinale Timothy Dolan, aveva del resto espresso disappunto per il forfait della candidata dem, la quale ha provato a rimediare mandando un video preregistrato. Ma, come si suol dire, la toppa si è rivelata peggiore del buco. Innanzitutto, per l’ennesima volta, la Harris, che accusa da tempo Trump di sottrarsi a un nuovo dibattito, si è ben guardata dal partecipare a un evento che non le offra adeguate protezioni dal punto di vista mediatico. In secondo luogo, nel video, ha inscenato un siparietto con la comica Molly Shannon, che ha riproposto il suo vecchio personaggio di Mary Katherine Gallagher: una studentessa cattolica in stato mentalmente alterato che è solita annusarsi le mani dopo essersele messe sotto le ascelle (una gag, se si può definire tale, che è stata inserita anche nel video con la vicepresidente). Guarda caso, non si sono udite risate dalla sala durante la messa in onda di questo sketch. D’altronde, vi immaginate che cosa accadrebbe se Trump pubblicasse un video con la parodia - che so? - di un attivista transgender? Evidentemente per la signora Harris, che è sempre tanto attenta alle minoranze, alcune sono più importanti di altre. E stranamente, nell’epoca dell’iper-suscettibilità, un certo establishment mediatico non sembra essersi minimamente indignato per un video di dubbio gusto, soprattutto in un contesto come quello.E dire che il voto cattolico non è così irrilevante: soprattutto in Pennsylvania dove, anche in virtù di una significativa comunità polacco-americana, quest’anno potrebbe rivelarsi decisivo. Un voto, quello cattolico, rispetto a cui la vicepresidente è storicamente in difficoltà. Non solo per le sue posizioni abortiste ma anche perché, da senatrice, contestò a un candidato giudice l’appartenenza ai Cavalieri di Colombo: antica associazione cattolica statunitense.Ecco, a fronte di queste difficoltà, che cosa fa la Harris? Dà forfait alla Al Smith Dinner, si fa rappresentare da un video in cui viene mostrato uno stereotipo offensivo di «ragazza cattolica» e, ancor peggio, una delle sue principali sostenitrici, Gretchen Whitmer, scimmiotta l’eucarestia indossando un cappellino con scritto «Harris-Walz». E vogliamo parlare, più in generale, delle figure barbine rimediate dalla Harris durante le interviste rilasciate a Cbs e Fox News? Facciamo francamente fatica a capire quale sia la strategia che la candidata dem sta seguendo. Dobbiamo pensare che una vicepresidente in carica degli Stati Uniti abbia un team elettorale composto da incapaci? E se invece qualcuno, da dentro, stesse appositamente lavorando per farla naufragare a novembre? Non lo sappiamo, ma non possiamo neanche aprioristicamente escluderlo. Il punto è che i big dem - da Gavin Newsom a Josh Shapiro passando per la stessa Whitmer - non hanno voluto correre il rischio di bruciarsi, scendendo in campo a soli tre mesi dal voto.Ecco che allora l’establishment dell’Asinello potrebbe aver puntato sulla Harris come agnello sacrificale, guardando già al 2028, quando saranno disponibili candidati più solidi e competitivi. A suffragio di questa ipotesi sta anche il fatto che la candidata dem abbia scelto come vice Tim Walz: il profilo più debole di quelli che erano circolati come suoi probabili running mate. È stata soltanto una valutazione sbagliata? Oppure gli altri nomi si sono tirati indietro, non credendo che la Harris a novembre potesse farcela?