2019-01-23
Un'altra fumata nera per il cda di Enit
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A distanza di 9 mesi dalle elezioni di marzo, infatti, l'istituto che ha il compito di promuovere il nostro Paese sui mercato mondiali del turismo, si ritrova ancora senza un consiglio di amministrazione. Al momento è avvenuta la sola designazione del nuovo presidente. Il budget resta congelato.L'inchiesta sulle accise del carburante si frappone alla nomina di Salvatore Sardo in Fintecna. Lo speciale contiene due articoliContinuano le turbolenze economiche e politiche intorno all'Enit, l'Ente nazionale del turismo, ormai senza una guida certa da quasi un anno, dopo la caduta del governo di Paolo Gentiloni. A distanza di 9 mesi dalle elezioni di marzo, infatti, l'istituto che ha il compito di promuovere il nostro Paese sui mercato mondiali del turismo, si ritrova ancora senza un consiglio di amministrazione. Al momento è avvenuta la sola designazione del nuovo presidente: giovedì 10 gennaio Palazzo Chigi ha ratificato la nomina di Giorgio Palmucci a capo del board. Palmucci succede così a Evelina Christillin, che guidava la struttura dal 2016. Una nomina annunciata e sostenuta dal ministro del turismo Gian Marco Centinaio. Palmucci conosce bene il settore: è presidente di Aica, Confindustria Alberghi e fondatore di Th Resorts, catena alberghiera padovana partecipata al 46% da Cassa depositi e prestiti e di cui ora è vice presidente, dopo essere stato a lungo amministratore delegato. C'è però un problema, visto che da nessuno di questi incarichi Palmucci si è ancora dimesso. Con il concreto rischio di inciampare in qualche conflitto di interessi, su cui l'Anac di Raffaele Cantone, già coinvolta dalla Presidenza del Consiglio al momento della nomina, sarebbe chiamata a pronunciarsi.Per di più Enit è ufficialmente in esercizio provvisorio. Un fatto, questo, mai accaduto negli ultimi anni. La convenzione con il ministero del Turismo è scaduta alla fine di dicembre. Enit, dunque, è in questo momento in un limbo, non potendo aprire bandi né stipulare contratti. Per di più regioni e associazioni di categoria, che devono nominare gli altri due membri del consiglio di amministrazione, continuano a non trovare una soluzione. Anche mercoledì 23 gennaio, durante l'ennesima riunione tra i rappresentati regionali, non si è riusciti a trovare una quadra. O meglio, un nome è emerso dalla riunione, quello di Sebastiano Conti Nibali, giovane e strettissimo collaboratore del governatore siciliano Nello Musumeci già dai tempi in cui era sottosegretario e adesso vicecapo di gabinetto all'Assemblea regionale siciliana. A quanto risulta a La Verità, la scelta è stata tra lui e Gaetano Armao, attuale assessore all'economia nella giunta Musumeci. La decisione avrebbe rappresentato uno smacco per il ministro del Turismo Gianmarco Centinaio, che invece vorrebbe puntare su un tecnico di esperienza. Non a caso la nomina è stata congelata da Palmucci e respinta al mittente. Ma non litigano solo le regioni. Anche il terzo componente del consiglio di amministrazione, che deve essere invece scelto dalle associazioni di categoria, continua a creare non pochi grattacapi. Tra i nomi in circolazione per il ruolo di consigliere c'è da mesi quello di Magda Antonioli Corigliano, direttrice del Master in Economia del turismo dell'Università Bocconi, e da anni figura di riferimento nell'ambito Confindustriale. E proprio per questo fortemente osteggiata dalla Federalberghi di Bernabò Bocca, che pare voglia puntare su un altro nome. Circola da settimane, infine, quello di Antonella Ferrari, responsabile delle agenzie Gattinoni, sostenuta, senza però avere concrete chance di nomina, dalla Confturismo di Luca Patanè.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/enit-ancora-una-fumata-nera-sul-consiglio-di-amministrazione-2626841366.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="due-inchieste-giudiziarie-rimescolano-le-nomine-dellenergia" data-post-id="2626841366" data-published-at="1757950073" data-use-pagination="False"> Due inchieste giudiziarie rimescolano le nomine dell'Energia Continuano le giornate di passione a palazzo Chigi sul fronte della nomine pubbliche. Se su Consob continua lo stallo per trovare il sostituto di Mario Nava, con i soliti nomi che circolano tra cui soprattutto quello di Marcello Minenna, si trovano situazione si stallo in diversi punti della pubblica amministrazione. Non solo. A mettersi di traverso sono le inchieste della magistratura, ancora nella prima fase di indagine, ma che rischiano di mettere a repentaglio l'immagine di diversi manager pronti a cambiare incarico. E' il caso di Salvatore Sardo, ex manager di Eni da poco rinviato a giudizio su una vecchia inchiesta di accise petrolifere. Secondo i rumors doveva essere nominato come numero uno di Fintecna, controllata da Cassa deposititi e prestiti. Non è ancora successo. Al momento sono solo spifferi, ma anche l'ultima inchiesta su Saipem rischia di rimescolare le carte sulla nostra controllata statala specializzata in tecnologia oil&gas. Nel mirino della procura di Milano sono finiti sia l'amministratore delegato Stefano Cao sia due dirigenti e un ex dirigente, il tutto a causa di tre ipotesi di reato, false comunicazioni sociali sul bilancio 2015 e 2016, manipolazione del mercato commessa dal 27 ottobre 2015 all'aprile 2017, falso in prospetto con riferimento alla documentazione dell'aumento di capitale del gennaio 2016. Nel frattempo anche il sito Zerozeronews di Gianfranco D'Anna, ha dato nelle ultime ore conte di un nuovo puzzle di candidature e nomine nel comparto sicurezza. A questo proposito si fa cenno «alla nomina del dirigente generale della polizia Tonino Bella a capo di gabinetto di Gennaro Vecchione, direttore del Dis, il dipartimento che coordina le agenzie di intelligence, potrebbe avviare il riordino delle Vice direzioni e degli assetti direttivi dell'Aisi e dell' Aise». Invece «al Viminale il mosaico delle nomine prevede l'avvicendamento di numerosi vertici della Polizia, Prefetti e Questori che stanno per superare i limiti d'età». A quanto pare al Vice capo della polizia uscente Nicolò D'Angelo dovrebbe subentrare il prefetto Vittorio Rizzi. Invece al direttore delle specialità, Roberto Sgalla, potrebbe subentrare l'attuale questore di Reggio Calabria Raffaele Grassi. Per l'avvicendamento di Enzo Calabria, Capo della Segreteria del Dipartimento di Pubblica Sicurezza si fa il nome di Armando Forgione, già dirigente dell'Ispettorato di Polizia al Senato». Insomma le nomine non finiscono mai.
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)