2025-06-03
La Polonia ha voglia di sovranismo. Nawrocki la spunta sul filo di lana
Il candidato sovranista vincitore delle elezioni polacche, Karol Nawrocki (Ansa)
Il candidato europeista Trzaskowski sconfitto a sorpresa alle presidenziali. Nel programma del neo eletto un cambio di passo su immigrazione, agricoltura ed economia. Tusk chiede subito la fiducia al Parlamento.Il premier polacco Donald Tusk e il suo sodale europeista Rafal Trzaskowski, candidato alle elezioni presidenziali sconfitto ieri dall’avversario filo-Trump Karol Nawrocki, hanno pagato a caro prezzo le passeggiate a Kiev del gruppo di Weimar, costituito da Tusk insieme con Emmanuel Macron e Friedrich Merz. I polacchi hanno scelto Nawrocki che, decisamente più del suo avversario, ha promesso ai suoi concittadini di difendere gli interessi della nazione e proteggere la sovranità della Polonia da quella che chiama «eccessiva interferenza» da parte di Bruxelles e vigilare su immigrazione, agricoltura ed economia. Un programma ben diverso dalle battaglie ideologiche come l’aborto e i diritti Lgbtq+, tanto care a Tusk, Trzaskowski (e ai nuovi leader neocon-liberal à la Simone Leoni), che hanno allontanato dall’elettorato il partito del premier e del candidato sconfitto, Piattaforma Civica (Po). E così, sebbene si tratti di una vittoria di misura (50,89 per cento per Nawrocki contro il 49,11 per cento strappato da Trzaskowski), i sogni di gloria di Tusk per proiettare Varsavia verso il (già) velleitario proscenio europeo sacrificando le esigenze della gente comune, si sono schiantati contro l’imprevisto che nessuno, dalle sue parti, aveva visto arrivare: la democrazia, la realtà.Ieri, Tusk ha subito annunciato che chiederà un voto di fiducia al Parlamento: «Il primo banco di prova per il mio governo sarà un voto di fiducia che chiederò presto alla Camera bassa», ha detto, augurandosi comunque di riuscire a collaborare con Nawrocki,Le previsioni non sono rosee: «Nawrocki sarà un presidente spietato», ha dichiarato Jacek Sasin, suo compagno di partito, «non cederà ad alcun compromesso, perseguirà molto fortemente gli interessi della Polonia e dei polacchi». Analisi confermata da Jakub Jaraczewski del think tank Reporting Democracy, che su X ha pronosticato che Nawrocki sarà «ancora meno collaborativo di Andrzej Duda», presidente uscente, dello stesso partito di Nawrocki, Diritto e Giustizia (Pis). Se non altro, in virtù dei voti incassati dal candidato di ultradestra Slawomir Mentzen, che ha dirottato sul Pis e sul neopresidente il consenso (quasi il 15 per cento) ottenuto al primo turno, blindandogli la vittoria: «Conto su di te per non dimenticare quegli elettori che non ti avevano scelto al primo turno ma lo hanno fatto al secondo», ha detto Mentzen a Nawrocki, «queste persone vogliono un cambiamento». L’obiettivo del Pis, del resto, è offrire un’alternativa all’agenda del primo ministro Donald Tusk in vista delle elezioni politiche del 2027.Nonostante a Bruxelles siano tutti consapevoli della rivoluzione che comporta la vittoria di Nawrocki, le reazioni sono state in parte prudenti: «Sono fiduciosa che l’Ue continuerà la sua ottima cooperazione con la Polonia», ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen su X. Felicitazioni anche dal presidente ucraino Volodymir Zelensky: «Attendo con ansia di proseguire una proficua cooperazione con la Polonia e con il presidente Nawrocki personalmente. La Polonia è stata e rimane un pilastro della sicurezza regionale ed europea e una voce forte a difesa della libertà e della dignità di ogni nazione». A questo proposito, ieri al vertice B9 di Vilnius con i Paesi nordici, Zelensky ha incontrato anche il presidente uscente Duda, manifestandogli gratitudine per l’assistenza ottenuta finora da Varsavia. Pour cause: al leader ucraino preme assicurarsi continuità nell’accoglienza dei rifugiati ucraini in Polonia, che però Nawrocki supporta tiepidamente. Giorgia Meloni ha inviato i suoi auguri al presidente per un mandato «alla guida di una nazione con la quale condividiamo valori comuni e solidi rapporti di collaborazione, nonché di storica amicizia». Mano tesa anche dal segretario generale della Nato Mark Rutte, impaziente di lavorare con Nawrocki «per assicurarsi che con la Polonia, la Nato diventi ancora più forte di quanto non sia oggi». Le uniche stecche fuori dal coro sono arrivate da Parigi e Berlino: il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha invitato la Polonia a «cooperare strettamente sulla base della democrazia e dello stato di diritto» e più o meno lo stesso monito ha espresso il presidente francese Emmanuel Macron che, nel ricordare a Nawrocki «il legame che unisce Polonia e Francia nello spirito del Trattato di Nancy», ha evocato il «rispetto per lo Stato di diritto».A fargli il controcanto è dovuta intervenire la leader del Rassemblement national Marine Le Pen esclusa, per il momento, dalla partecipazione alle elezioni presidenziali francesi, che ha definito l’esito delle elezioni polacche «un rifiuto dell’oligarchia di Bruxelles, che intende imporre una standardizzazione della legislazione agli Stati membri, contrariamente a qualsiasi volontà democratica, nonché delle politiche autoritarie e delle ambizioni federaliste della Commissione europea, che stanno brutalizzando la sovranità nazionale». Il messaggio, insomma, è che l’elettorato europeo vuole dai propri leader pane e non brioches.